Otoplastica
Scopo
dell' otoplastica
Correzione della sporgenza del padiglione auricolare, ricreando la curvatura e
l' aspetto naturale delle orecchie.
Metodo
Attraverso un incisione dietro l' orecchio la cartilagine auricolare viene
esposta e rimodellata. Anestesia locale.
Periodo di guarigione
Medicazione a turbante per una settimana. Una fascia elastica protettiva va
usata solo di notte per un mese.
Durata del risultato
Permanente.
Costo medio
Il costo dell' otoplastica è in media di 2.500-3.000 Euro
Le orecchie ad ansa (dette comunemente a sventola) sono
uno dei difetti estetici più diffusi : i padiglioni auricolari sono un po'
troppo sporgenti e distanti dalla nuca.
La causa è la mancata formazione della piega (antelice) che, normalmente,
permette all'orecchio di restare più attaccato alla testa; oppure l'eccessivo
sviluppo della conca, la cavità a forma di imbuto che si trova nella parte
media del padiglione.
I tentativi di correzione con metodi empirici, come ad esempio l'uso di nastro
adesivo per mantenere l'orecchio nella giusta posizione, sono inutili.
Le orecchie prominenti o ad ansa sono infatti dovute a una malformazione della
cartilagine che costituisce lo scheletro portante dell'orecchio.
Come per tutti i problemi di tipo estetico, anche per le orecchie a ventola è
consigliabile consultare un chirurgo plastico per discutere l'entità del
difetto, le possibilità di correzione e la motivazione personale, che è un
elemento fondamentale da valutare.
Per i bambini, ad esempio, le orecchie ad ansa non sono in genere un problema:
riescono con una certa ironia a scherzarci sopra con i compagni di scuola o di
gioco.
Con l'età, invece, l'imperfezione può diventare un complesso.
Le bambine se lo pongono già attorno ai 10 anni, i ragazzi verso i 15.
L'adolescenza è una fase di grande incertezza: il fisico si trasforma e diventa
quello di un adulto, muta il carattere, cambiano i rapporti con i coetanei e si
ha il desiderio di piacere.
La correzione di un difetto, soprattutto se è molto evidente, serve a tenere
sotto controllo disagio e insicurezza.
Per quanto riguarda gli adulti invece, esistono diversi tipi di motivazioni: per
alcuni l'otoplastica è uno dei tanti interventi estetici a cui ricorrere per
sentirsi più gradevoli; altri, dietro l'ansia di cambiare nascondono problemi
più importanti legati alla personalità: per esempio non riescono ad accettare
la propria immagine. E non occorre che l'imperfezione sia molto evidente: alcune
persone si rivolgono al chirurgo anche quando il difetto è quasi
impercettibile.
Come risolvere questo problema ?
L'unico modo di risolvere il problema è un semplice intervento chirurgico che
si chiama otoplastica. Si può eseguire a qualsiasi età, ma è preferibile
rimandarlo almeno dopo i 7-8 anni, quando il padiglione è già sufficientemente
sviluppato.
L'intervento
Per correggere le orecchie ad ansa esistono diversi tipi di operazione.
Nella tecnica che utilizziamo più frequentemente si comincia con una piccola
incisione che viene praticata nel solco posto dietro l'orecchio. Si asporta una
losanga di pelle e si accede così alla cartilagine che è la struttura di cui
si deve modificare la forma. A questo punto è possibile ricreare la piega
mancante (antelice) e operare le opportune modifiche per ottenere un risultato
gradevole e naturale togliendo, se necessario, le parti di cartilagine in
eccesso .
La nuova forma viene stabilizzata con dei punti interni ; infine l'incisione
viene chiusa con dei piccoli punti di sutura.
Procediamo quindi alla medicazione per immobilizzare l'orecchio nella nuova
forma, e al bendaggio con una fascia elastica che andrà tenuto per una
settimana. I punti cutanei vengono rimossi dopo una settimana e la cicatrice sarà
in poco tempo praticamente invisibile.
L'anestesia
L'otoplastica può essere eseguita in anestesia locale, ambulatorialmente o in
day hospital è ha una durata totale di circa un'ora. Ciò significa che è
possibile fare ritorno a casa subito dopo l'intervento o dopo poche ore di
osservazione. Intervento "ambulatoriale" non vuole dire eseguito in
ambulatorio ma si riferisce al fatto che non è necessario un ricovero; deve però
essere praticato in una struttura idonea dotata di una efficiente sala
operatoria. Nei bambini e talvolta negli adolescenti è invece più opportuno
praticare l'intervento in anestesia generale con un giorno di ricovero.
Rischi e complicanze
I rischi dell'intervento sono modesti. Il sanguinamento è minimo ed è
sufficiente una bassissima quantità di anestetico locale. Per ridurre al minimo
il rischi ed evitare le complicanze consigliamo sempre di seguire
scrupolosamente le istruzioni sia pre che post operatorie.
Consenso informato
Prima dell'operazione il/la paziente deve leggere e firmare un consenso
informato all'intervento , che viene controfirmato anche dal chirurgo, dove sono
descritte tutte le notizie che riguardano l'intervento: modalità, tecnica
utilizzata, anestesia, convalescenza, rischi e possibili complicanze. Si tratta
di un documento indispensabile ai fini legali, oltre che per evitare eventuali
incomprensioni e ridurre così le possibilità di insoddisfazione