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COMUNICATO STAMPA
OPINIONISTI: APRITE GLI OCCHI!
(e non è la
pubblicità di uno yogurt)
LA NUOVA BARBARIE CHE AVANZA
Cari opinionisti di ogni fede e
colore, è di oggi la notizia di una persona “psicolabile” picchiata e uccisa da
ragazzini, alcuni dei quali, minorenni (pura cronaca e senza chiedersi perché
un uomo anziano e indifeso vivesse in un garage, abbandonato a se stesso). Se
non foste troppo presi a seguire ogni più piccola esternazione dei leader della
politica nazionale (magari estorta mentre si fanno la barba al
mattino…si perché sono tutti maschi, ovviamente) e ad invitarli a parlarsi
addosso per ore ed ore nelle vostre diverse trasmissioni televisive o rubriche
giornalistiche, vi accorgereste che – nel mondo reale – ogni settimana vengono
perpetrate violenze gravi, fino all’omicidio contro Rom, contro portatori di
handicap, contro persone di altre razze, contro gay, lesbiche, transessuali,
contro chiunque sia portatore di una cosiddetta “diversità”. Certo dovreste cercare fra i trafiletti dei vostri stessi giornali,
perché questi fatti, a forza di ripetersi, occupano sempre spazi minori
nei quotidiani. Se non ci scappa “il morto”, sono
notizie che “passano” solo nelle cronache locali dei grandi quotidiani e nei tg
delle tv locali. Quasi che finiste per considerarli eventi fisiologici alla
nostra società e quindi “non notizie”, oppure notizie da semplice cronaca nera,
senza approfondimento.
Eppure dovreste essere voi i primi a
“cogliere” i movimenti di una società, delle culture o sottoculture che la
permeano e dei fatti che ovviamente ne conseguono.
Vi sono oggi in Italia forze anche
eterogenee fra loro che hanno il bisogno di identificare una “normalità”
fuori dalla quale si entra in una terra di nessuno, in un vuoto di diritti che
– è di evidenza sesquipedale – stimola nelle menti più deboli (e indebolite da
una propaganda mediatica che ottunde, nasconde, omette, riduce a sit-com ogni
diversità) una sorta di autorizzazione a far di questi soggetti sfogo delle
loro frustrazioni.
Forze politiche che continuano da anni ad identificare nello
“straniero”, nel “non cristiano”, nello “zingaro” un nemico da guardare con
sospetto, Forze politiche ed economiche che idealizzano la folle competitività
che relega, chi non riesce – per motivi fisici o psichici – a “correre”
follemente verso la produttività, in una zona d’ombra di “fardelli inutili e
costosi da portarsi dietro”, Forze “morali” come la Chiesa Cattolica, che a
forza di parlare contro omosessualità e transessualità, autorizzano
implicitamente a considerare deviato (e quindi punibile) chi non si adegua alla
“NORMA” dettata da un Dio che più che “buono e giusto” viene
fatto apparire sempre più come “discriminante e punitivo”, stanno lentamente ma
inesorabilmente portando questo paese ad una nuova barbarie. Una delle peggiori
e più disgustose tra le tante: prendersela con i più deboli – o meglio – con i
più “resi deboli” da un moralismo che odora del peggior oscurantismo
medioevale.
E per queste persone rese escluse non
vi è solo la violenza che riesce ad occupare qualche trafiletto di giornale, vi
sono le continue vessazioni sul lavoro, per le strade e le “vergogne” delle
famiglie che aumentano se un loro figlio nasce con un handicap, è di colore, è
gay, è lesbica, è transessuale. Un circolo vizioso che
a nessuno di voi, signori opinionisti dei migliori quotidiani, delle più
seguite trasmissioni di politica e SOCIETA’, viene in mente di evidenziare.
Se oggi i “papa boys” possono
pubblicizzare un metodo psicoterapeutico per “guarire” dall’omosessualità,
quando l’omosessualità non è più da anni considerata malattia dall’OMS; se
autorevoli psicoanaliste, quali la dott.ssa Argentieri, in autorevoli convegni
organizzati da altrettanto autorevoli fondazioni (Fondazione Basso) possono
dichiarare che il percorso di transizione sessuale delle persone transessuali è
più un delirio che non un diritto, quando, sempre l’OMS. lo
considera un problema di identità e quando tutti i protocolli internazionali di
“cura”, dichiarano che l’unico modo di guarire dalla “disforia di genere” è
l’adeguamento del corpo alla propria psiche; quando uomini politici possono
tranquillamente dichiarare “guerra” contro le minoranze etniche e religiose
nelle piazze del nord italia; quando un Ministro della Repubblica può chiamare,
su carta intestata del Ministero, “culattoni” gli omosessuali senza essere
costretto alle dimissioni; quando trasmissioni “finto liberal” come “Le Jene”
possono rappresentare, con parossistica ossessione, la transessualità come
equivalenza di prostituzione e degrado morale, senza dire una parola sul fatto
che alla prostituzione molte transessuali straniere e non, sono costrette
proprio dallo stigma sociale indotto contro di esse e quindi propagandando
l’equivalenza “transessuale = prostituta = macchina da sesso = macchina da
usare); quando la Chiesa Cattolica, attraverso i suoi rappresentanti e organi
di stampa non ha mai pensato di condannare gli episodi di violenza contro gay,
lesbiche e transessuali, quasi a far capire che alla “condanna morale” da loro
stessi propagandata, sia implicitamente tollerata anche la violenza; quando i
taxisti possono rifiutarsi di far salire sulla propria auto una persona
paraplegica, senza perdere la licenza; quando in nome della salvaguardia di una
presunta vita (l’embrione), si vuole negare la speranza di guarigione a vite,
sicuramente reali e non presunte, che soffrono delle più terribili e spesso
mortali malattie; quando i nostri governi da anni (molti anni, che vanno ben
oltre questa ultima legislatura) non si vogliono assolutamente dotare di una
legge antidiscriminazione che includa tutte le minoranze che vivono in questo
paese; quando si vogliono dimezzare i fondi alle Associazioni che supportano
con corsi e informazioni, le associazioni di volontariato, le onlus ecc.; quando
tutto questo accade e accade sotto silenzio o quasi, ebbene siamo alla vigilia
di un nuovo medio evo.
“Corsi e ricorsi storici”? Noi temiamo di sì se non si
agisce e re-agisce.
Ma al di là di questo.. stupisce il
silenzio assoluto o quasi della nostra “intellighenzia”, dei nostri
opinionisti, di tutti coloro i quali potrebbero far qualcosa per contrastare la
nuova barbarie che avanza.
E “salutiamo” oggi l’ennesima vittima di tutta questa omertà.
Genova 8 maggio 2005
Mirella Izzo
transgender, lesbica, cardiolesa, neurolesa
e:
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presidente nazionale di Crisalide AzioneTrans –
onlus
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collaboratrice CGIL Settore Nuovi Diritti