COMUNICATO STAMPA DI ARCIGAY "ARTICOLO
3" PALERMO
L’ennesima
vittima di quella cultura dell’esclusione e della discriminazione
che, nel nostro Paese, continua a godere di protezioni e legittimazioni
da diversi fronti.
Loredana, all’anagrafe Paolo, 16 anni, non è riuscita a
sopportare il marchio della diversità che per anni ha schiacciato
la sua esistenza ancora fragile, come quella di tutti gli adolescenti.
La transfobia e l’omofobia, di cui i nostri politici negano una
rilevanza sociale significativa per intervenire con norme a tutela dei
soggetti che ne sono vittime, continua ad uccidere da nord a sud, ed
il silenzio e l’indifferenza su questa quotidiana carneficina
di vite, di desideri negati, di aspirazioni frustrate e del diritto
non riconosciuto ad esistere con dignità, va a braccetto con
le esternazioni, altrettanto quotidiane, di chi, in difesa di presunti
valori, pensa bene di non votare a favore di leggi che possano contrastare
le discriminazioni.
Le leggi ed una politica seria di informazione-educazione contro le
discriminazioni per orientamento sessuale ed identità di genere,
forse, da sole, non basterebbero a salvare la vita di chi vive drammi
esistenziali troppo grandi da gestire, soprattutto quando si è
ancora poco più che bambini, ma aiuterebbero tanti adolescenti
a sentirsi meno soli e meno abbandonati a se stessi.
In un Paese dove essere gay, lesbiche e transgender è un marchio
di infamia in famiglia, a scuola, al lavoro ed in tutti quei luoghi
dove si costruiscono le relazioni vitali di ciascun individuo, grazie,
anche, all’impunità garantita a chiunque istighi all’odio
ed alle discriminazioni, si acclara sempre più la responsabilità
di tante vite distrutte, fallite, uccise. La responsabilità di
una classe politica nazionale e locale che nulla intende fare per proteggere,
difendere e valorizzare la vita di tanti cittadini, il cui destino è
affidato al caso, ad una struttura inadeguata, alla buona volontà
di qualcuno, quasi sempre ai mezzi di cui ciascuno dispone.
Loredana è morta anche per questo, per il silenzio, l’indifferenza
ed il cinismo di un Paese sempre più triste ed incapace di offrire
spazi di felicità e dignità a tanti dei suoi cittadini.
I mandati sono i soliti, li conosciamo, e purtroppo, giorno dopo giorno,
se ne aggiungono di nuovi.
Vincenzo Rao
Articolo Tre
Associazione Omosessuale di Palermo.
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