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COMUNICATO STAMPA

PROGETTO RISTRUTTURAZIONE CENTRO STORICO

“CACCIARE VIA LE TRANS? SCORDATEVELO”

LA PROSTITUZIONE TRANSESSUALE AUMENTA LA CRIMINALITA' COMUNE?
DIMOSTRATELO O RIMANGIATEVELO

 

Leggiamo con estrema preoccupazione riguardo le intenzioni del Comune di Genova e altre strutture di “gestione e controllo del territorio”, riguardante la “chiusura dei bassi” come fenomeno di “contrasto alla criminalità”.

In modo particolare riteniamo vergognoso (ma non inatteso) che tale progetto provenga dal Comune di Genova, che negli anni - tra i Comuni governati dal Centro Sinistra - si è particolarmente distinto per l'assoluto disinteresse ai propri cittadini transessuali, in particolar modo rispetto all'inserimento lavorativo, notoriamente problematico per chi è costretto a vivere con documenti difformi alla propria identità e a causa di un antico e ingiustificato stigma sociale. Affinché questo atteggiamento in tutti questi anni possa essere stato norma vuol solo dire che Sindaco e Giunta hanno scelto la via delle note “tre scimmiette” (non vedo, non sento, non parlo).

Ebbene Genova aveva storicamente trovato una “soluzione” al “problema” delle persone transessuali istituendo il “ghetto” di Vico Croce Bianca e dintorni. Ovviamente una falsa soluzione: nascondere “alla vista” dei probi cittadini le trans e condannarle alla prostituzione eterna, in cambio di un ambiente più protetto della “strada”, ovvero i cosiddetti “Bassi”.

Per pura avidità economica ammantata di un moralismo falso e dubbiamente legittimo, oggi “le istituzioni” del territorio dichiarano che per combattere la criminalità bisogna chiudere il “ghetto”. A parte i forti dubbi che le reali motivazioni sottotraccia siano di mero calcolo economico perché le case ristrutturate con la prostituzione al piano terra spaventerebbe i ricchi e ipocriti compratori, l'aspetto più ripugnante della “faccenda” è che dopo aver - da molti decenni - “rinchiuso e condannato alla prostituzione” la maggior parte delle donne transessuali, venendo meno agli obblighi di applicazione delle leggi sulle “pari opportunità” che la Corte di Giustizia Europea ha da anni sentenziato doversi applicare anche alle persone in transizione sessuale (vedi Sentenza del 30 aprile 1996 P. contro S. e Cornwall County Council), oggi vengano – nelle intenzioni – semplicemente cacciate via.

Ebbene, Crisalide AzioneTrans, dopo aver sentito le ragazze e donne trans che lavorano nella zona dichiara senza troppe paure di sbagliare che questo progetto

SE LO POSSONO SCORDARE

Nulla passerà sulla testa delle trans, senza un adeguato risarcimento.

Il Comune e gli Enti Locali di competenza, prendano una posizione sensata e non scelgano “sparate” pre-elettorali impraticabili e che incontreranno la nostra resistenza a costo di arrivare alle succitate Corti Europee. Innanzitutto convochino le persone interessate, convochino la nostra Onlus che ormai è presente in tutta Italia ma che è nata a Genova e dovrebbe per la stessa città essere motivo di vanto, non di vergogna. Avreste dovuto convocarci ben prima di anche solo pensarlo, questo progetto, se foste semplicemente un Comune serio e rispettoso.

Trasformare il vecchio ghetto in un moderno “Eros Center” è una possibile soluzione per non mettere in strada le ragazze, ma soluzione ancora migliore sarebbe che finalmente il Comune di Genova si assumesse le proprie responsabilità verso cittadine trattate fino ad oggi ben al di sotto dei parametri della “Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo” (si intende esseri umani, con “Uomo”, sindaco Pericu… così un piccolo “remind”). Come avvenuto ad esempio a Bologna già da molti anni, istituiscano dei corsi di formazione per persone transessuali e le assorbano fra i propri dipendenti. Non violerete nessuna legge in quanto il Parlamento Europeo ha dichiarato la condizione transessuale e transgender come oggettivamente svantaggiata nel lavoro (leggasi prego la Risoluzione del Parlamento Europeo N. 1117 del 12 settembre 1989).

Inoltre diffidiamo il sig. Prefetto di Genova, dott. Giuseppe Romano a ritirare oppure a dimostrare come vera la dichiarazione virgolettata, riferita anche alla prostituzione transessuale della zona “Croce Bianca”,  apparsa sul Secolo XIX del 23 us secondo cui: «La presenza delle prostitute crea problemi di disagio e favorisce la proliferazione di altre attività illecite, in primo luogo lo spaccio della droga».

Il Prefetto dovrebbe sapere che è vero il contrario. Che la prostituzione ha bisogno dei clienti e che i clienti non vanno dove esiste spaccio per strada e forme di delinquenza violenta.

Al sindaco, ma anche ai presidenti di Provincia e Regione e ai politici nazionali ricordiamo che:

Alle trans si chiudono tutte le porte per l'inserimento lavorativo e poi le si condanna perché si prostituiscono. Vergogna. E peggio del noto libro “Comma 22”  secondo cui “solo chi è pazzo può essere esentato dalle missioni di volo di guerra ma chi chiede di essere esentato dalle missioni NON è pazzo”.

Al Prefetto ricordiamo che:

l'esercizio della prostituzione, senza adescamento e/o sfruttamento, non è un reato, mentire in pubblico sì.

Per cui ci porti un tabulato che dimostri che - non il degrado e l'abbandono di una zona della città - ma la prostituzione transessuale, è causa dell'aumento della delinquenza o smentisca per iscritto tale dichiarazione.

Le bugie oltre ad essere reato rendono antipatici e i cittadini, continuando a vedervi agire così, avranno sempre più simpatia per noi e sempre meno per una politica priva di umanità e sentimento.

Noi, Crisalide AzioneTransonlus, vorremmo che la prostituzione fosse esercitata solo come libera scelta ed una scelta è libera davvero SOLO quando vi sono altre opzioni disponibili. In questo senso e non in altro, siamo contro la prostituzione. Siamo ovvero contro chi obbliga alla prostituzione come unica via per esistere e darsi sostentamento. Non contro chi non ha avuto altre chances.

Staremo affianco alle ragazze, alle donne trans fino in fondo e auspichiamo vi fermiate voi con il vostro stupido progetto, perché – lo ripetiamo – noi non ci fermeremo e se abbiamo un'Italia nemica, l'Europa ci aiuta, sia attraverso il Parlamento sia attraverso la Corte di Giustizia Europea, sia attraverso la Corte Europea per i Diritti Umani.

Se non ci ascolterete, finirà che dovrete buttare giù quel che avete costruito nelle vostre menti sulla pelle delle persone che, a torto, avete ritenuto indifese e passive (e fateci pure le vostre battutine maschiliste e squallide su questo ultimo termine: è di moda).

Ultimo ma non ultimo: dopo anni e anni di vane richieste il Comune di Genova ha promesso una sede anche alle associazioni gay, lesbiche e trans genovesi proprio all'interno di questo progetto di ristrutturazione.

Sappia il comune che Crisalide rifiuterà una sede che dovesse danneggiare le persone per le quali Crisalide AzioneTrans onlus, è nata per tutelare.

 

Genova 24 febbraio 2006

                              

                                 Mirella Izzo

presidente nazionale Crisalide-AzioneTrans - onlus

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