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LAICA
PREGHIERA A PAPA BENEDETTO XVI
PERCHE’ FORSE COI MEDIA NON
CI SIAMO SPIEGATI BENE…
Il
silenzio mediatico rispetto alle preoccupazioni
espresse dalla minoranza transessuale e transgender
italiana riguardo l’elezione a Papa di Joseph Ratzinger può avere almeno
un paio di spiegazioni:
·
Il disinteresse assoluto verso un
gruppo di cittadini/e che è vittima di stigma sociale
·
La nostra
incapacità di far comprendere la gravità della situazione per la nostra
comunità.
E dato che vogliamo pensare che
siamo noi ad aver sbagliato a comunicare attraverso semplici “proclami” senza
spiegazioni, vogliamo rimediare esprimendo una pubblica preghiera a Papa
Benedetto XVI affinché possa essere data una voce più motivata alle nostre
preoccupazioni.
PREGHIERA A PAPA BENEDETTO XVI
Sua
Santità papa Benedetto XVI
la preghiamo, nello spirito del nome
che porta, di far sì che la Chiesa che guida possa occuparsi al più presto delle
persone transessuali e transgender.
In modo
particolare Le chiediamo di rivedere le posizioni prese dal Cardinal Joseph Ratzinger in qualità di
presidente della Congregazione della Dottrina e della
Fede nell’anno 2003 attraverso i documenti:
·
“LETTERA
DELLA CONGREGAZIONE PER I RELIGIOSI AI SUPERIORI E ALLE SUPERIORE -
Congregazione per gli Istituti di Via Consacrata e le Società di Vita
Apostolica - Città del Vaticano, 15 gennaio 2003Prot. SpR
520/81
·
Congregazione per la Dottrina
della Fede. APPUNTI CIRCA I RISVOLTI CANONICI DEL
TRANSESSUALISMO IN ORDINE ALLA VITA CONSACRATA
In tali documenti si legge – tra l’altro – che La dissociazione tra la componente fisica e la componente psichica della sessualità
comporta gravi squilibri intrapsichici e configura una situazione patologica
della personalità. Nello sviluppo della persona a completare l'identità
sessuale intervengono infatti progressivamente le
cosiddette strutture psicologico-coscienziali: esse
rientrano nella norma, quando sono in armonia con l'elemento biologico
fondamentale, il sesso genetico; sono invece patologiche se si trovano in
disarmonia con detto elemento biologico.
Tra le anomalie psico-sessuali si colloca il transessualismo, (omissis) Il transessualismo in
questo senso stretto rientra nel novero delle patologie meramente psichiche, (omissis)
Allo stato attuale
non esiste ancora una spiegazione condivisa del transessualismo, dal momento
che diverse ipotesi sono state formulate per spiegarlo; infatti, mentre alcune
spiegazioni sottolineano fattori biologici (genetici,
ormonali o altro), altre sottolineano fattori psicosociali.
(non si era
appena dichiarata la certezza di patologia meramente psichica? N.d.r)(omissis) In tutti i casi, però, l'intervento non
muta realmente il sesso della persona che, come precedentemente affermato, non
è riducibile né alle sole apparenze corporee, né alla coscienza che se ne ha. (omissis).( i sottolineati sono nostri)
Tali
affermazioni, nonché contraddittorie (vedi l’esempio
dell’eziogenesi del transessualismo, prima dichiarato
“meramente psichiatrico” e poche righe dopo dichiarato di origini ancora non
note), descrivono le persone transessuali come persone gravemente
inaffidabili (tali da dover essere espulse da ogni ordine della Chiesa).
Se da una parte le
scelte organizzative interne della Chiesa Cattolica non sono materia di nostra
competenza, dalle parole di tali documenti che provengono da un
istituzione che ha molto seguito tra la popolazione italiana, emerge ben
poco implicitamente un quadro della persona transessuale e transgender
dipinto come“inaffidabile”.
Ci chiediamo quanti
datori di lavoro cristiani e cattolici saranno disponibili ad assumere persone
transessuali, dopo aver letto tali parole. Ci domandiamo quanti proprietari di
casa cattolici, affitteranno un appartamento ad una persona transessuale, se
essa viene descritta come malata psichiatrica ben
oltre quanto affermato dalla moderna scienza.
Ci chiediamo quanto questo atteggiamento non inciti ancor di più allo stigma
sociale e alla discriminazione di una popolazione già abbondantemente
emarginata da pregiudizi atavici propri della cultura cattolica.
Già al tempo in cui
il cardinal Ratzinger sottoscrisse quei documenti, la
nostra Associazione propose di effettuare uno
screening psichiatrico delle persone transessuali (che ne sono già in possesso
per motivi di legge) e del clero, per verificare se davvero noi transessuali e transgender siamo una popolazione psichicamente
inaffidabile in ragione della nostra condizione. L’appello, pur essendo stato
ripreso dai media, non fu accolto.
Inoltre ciò che i
documenti citati non dicono, anzi nascondono, è che una delle condizioni “sine qua non” per avere una diagnosi di “transessualismo”
(DIG) è l’assenza di qualsiasi patologia psichiatrica grave (schizofrenia,
sindrome border line della personalità, personalità
multipla ecc.) ed anche l’assenza di parafilie
(pedofilia, sadomasochismo ecc.).
Sua Santità Benedetto
XVI, proprio mentre la Chiesa Cattolica sta uscendo da gravi motivi di imbarazzo per le accuse diffuse di pedofilia tra i propri
sacerdoti, Le chiediamo se quanto affermato dal Cardinal Ratzinger
nei documenti dedicati alla nostra realtà umana, non siano pieni di inesattezze
e generalizzazioni; soprattutto prive di quello spirito di comprensione
umanitaria di cui la Chiesa dovrebbe essere regina incontrastata.
Le chiediamo di
restituire dignità alle persone transessuali, abbandonando l’idea che Dio sia necessariamente “sessista” e prendendo in considerazione
invece l’ipotesi che l’esistenza di una piccola percentuale di esseri umani che
nascono – come dicevano gli indiani d’America – “Two souls” (con due anime), possa essere – non un disturbo
psichiatrico – ma una opportunità offerta al genere umano. Che
anche noi, facciamo parte del disegno divino, con un nostro scopo e
significato: magari quello di “ponte” fra le ataviche incomprensioni tra uomini
e donne e quello di porre fine al dominio di un sesso sull’altro. Le chiediamo
di levare la Sua autorevole voce accanto alla piccola nostra per la “depsichiatrizzazione” della transessualità, in quanto problematica rara, di origini ignote per la
scienza ma presente da sempre nella
storia dell’uomo.
Sua Santità, siamo
tutti figli di Dio. La preghiamo: consideri la condizione transessuale
semplicemente come un piccolo “strabismo” che invece che riguardare la vista,
riguarda la percezione della propria identità di genere sessuale rispetto al
sesso meramente biologico. Siamo corpo, ma anche
spirito. E se nasciamo con corpo maschile e spirito
femminile (o viceversa) abbiamo il diritto di non essere condannati per questo.
La preghiamo, Sua
Santità Benedetto XVI, di considerare errato, ingiusto ed inumano quanto
prodotto dal Card. Ratzinger negli anni in cui era
presidente della Commissione della Dottrina e della Fede.
Auspichiamo che la
Chiesa che guida possa essere il faro della fine dello
stigma sociale nei nostri confronti e non la più vivace sostenitrice.
In Fede.
Mirella Izzo per conto delle socie e dei soci di Crisalide AzioneTrans – onlus
Genova 20 aprile 2005