COMUNICATO STAMPA

RATZINGER PAPA:
IL BENEDETTO CON IL VIZIETTO DI MALE/DIRE

Sono milioni solo in Italia le persone che non hanno alcun motivo di rallegrarsi per l’elezione a Papa dell’ex presidente della Congregazione della Dottrina e della Fede, l’ex Cardinal Ratzinger, attuale Papa Benedetto XVI. Sono milioni le persone che in questi anni hanno subito da quest’uomo le sue male/dizioni.

· Maledizioni contro l’amore se esso nasce, si sviluppa e fiorisce tra persone dello stesso sesso, avendo egli ribadito recentemente e ufficialmente il comportamento peccaminoso dell’amore omosessuale.

· Maledizioni contro chi nasce con uno “strabismo” (di certo non cercato) tra il proprio sesso e la propria identità di genere, ovvero le persone transessuali, avendole recentemente e ufficialmente condannate all’esilio perpetuo dalla vita della Chiesa

· Maledizioni contro i bambini che non sono nati dall’incontro carnale tra uomo e donna, ma che hanno ricevuto il dono della vita con l’aiuto della fecondazione assistita eterologa o mediante “utero in prestito”. Bambini che hanno parità di anima rispetto agli altri e pari bisogno di essere amati

· Maledizione contro l’amore verso quegli uomini e donne, omosessuali, lesbiche o eterosessuali non sposati, che desiderano esprimere il proprio bisogno di amare figli al di là del patrimonio genetico, perché ogni bambino, per chi ha amore è o può essere un figlio

· Maledizione contro i milioni di malati di malattie invalidanti o mortali che attendono cure ormai vicine alla portata della scienza, attraverso le terapie genetiche e staminali, mentre si ostina, lui e la Chiesa, a non concedere il diritto ad una morte degna a malati terminali tenuti in una sorta di vita vegetativa da macchine crudeli nel prolungare inutili sofferenze.

Questa è la storia del Cardinal Ratzinger e dei suoi documenti come presidente della Congregazione della Dottrina e della Fede. Se davvero esiste una misericordia divina, che essa possa posarsi sul suo capo, ispirandolo ad un’apertura all’essere umano per quello che è nella sua natura e nel suo desiderio di vivere una vita dignitosa, senza essere condannato al peccato per ciò che è a prescindere dalle sue volontà.

Se lo augura anche chi non crede nella religione cattolica, perché la Storia ci ha insegnato che non ci sono persone al mondo che si sentano tanto autorizzate a condannare e maledire, come quelle che si sentono, appunto, benedette.

Genova 19 aprile 2005

Mirella Izzo

presidente nazionale