DISCRIMINAZIONE
updated 31/10/2006

La discriminazione che ha impedito alla consigliera nazionale Alessia Bellucci di partecipare ad un dibattito sulla transessualità in un liceo di Recanati diventa un caso nazionale:

Sul caso del dibattito sul transessualismo in un liceo di Recanati intervengono a favore Franco Grillini, Vladimir Luxuria e persino il responsabile settore giovanile di Forza Italia.


Presidenza Nazionale: Via Pontevecchio 18/9 – 16133 Genova<>

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COMUNICATO STAMPA

LICEO CLASSICO DI RECANATI: DI IMMORALE C'E' SOLO LA CENSURA

Mercoledì 25 ottobre avrebbe dovuto aver luogo, nello spazio dell'assemblea degli studenti del liceo classico di Recanati, la proiezione  di "La mia vita in rosa",   film vincitore del Golden Globe '98 che affronta con profondo rispetto un tema non facile come quella dell'infanzia delle persone transgender.
La proiezione avrebbe dovuto essere seguita da un incontro-confronto con Alessia Bellucci, donna transgender, antropologa e
formatrice alla comunicazione, volontaria di Crisalide-AzioneTrans nonché consigliera nazionale della stessa Associazione, la quale si era resa disponibile a raccontare la propria esperienza di vita e a rispondere alle domande che ne sarebbero scaturite da parte dell'uditorio.
A seguito di non meglio precisate telefonate di protesta da parte di sedicenti "genitori" la preside ha posto il veto alla visione del film (che è stato sostituito con altro titolo) e all'incontro con Alessia. I sedicenti genitori non avrebbero consentito agli studenti di confrontarsi con un tema, come quello del transessualismo, con il pretesto che sarebbe una condizione a loro dire
indice di immoralità.
Nel dibattito che si è creato quando la notizia è rimbalzata da un organo di informazione all'altro, è intervenuto dalle colonne di un quotidiano un esponente politico locale di Azione Giovani il quale, atteggiandosi a imprenditore morale dei cittadini della zona, ha imbastito un discorso con affermazioni farneticanti sulla presunta immoralità della condizione transgender, che non costituirebbe un modello di vita e un esempio edificante e sarebbe incompatibile coi valori sociali e familiari e con i temi coi quali dovrebbero confrontarsi gli alunni di una scuola.
Facciamo presente che sono proprio queste credenze a causare lo stigma sociale, e quindi esclusione e sofferenza, e ad alimentare le violenze, fisiche e psichiche, contro le persone transgender. Facciamo altresì presente che l'identità transgender non è ne condizione immorale né stereotipo sviante né indice di valori contrari alla famiglia. Anche noi come tutti abbiamo le nostre famiglie e i nostri valori etici e sociali.
E' vergognoso l'accanimento con cui alcune persone e gruppi politici si ostinano a prendere a pretesto quella che è una delle tante varianti con le quali la natura consente agli esseri umani di vivere ed esprimersi, per formulare giudizi di condanna che diventano causa di sofferenza ed esclusione sociale particolarmente acute quando sono a carico di quegli adolescenti e post-adolescenti che le medesime persone, invece di ascoltare, comprendere e informare, vogliono continuare a tenere nell'ignoranza, arrogandosi il diritto di scegliere per loro cosa debbano sapere e non sapere e che persone debbano incontrare e non incontrare.


Crisalide AzioneTrans
Ufficio Stampa
27 ottobre 2006

Presidenza Nazionale: Fabianna Tozzi (Toscana)             
presidenza@crisalide-azionetrans.it 
Vicepresidenza Nazionale: Daniele Bocchetti (Lombardia)    
vicepresidenza@crisalide-azionetrans.it     
Consigliere Nazionale (Marche): Alessia Bellucci           
alessia.bellucci@crisalide-azionetrans.it

 

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