COMUNICATO STAMPA

LE PERSONE TRANSESSUALI RISPONDONO ALLA PRESA DI POSIZIONE VATICANA

Come già anticipato con un precedente comunicato stampa di Crisalide AzioneTrans del 22/1/2003, il Vaticano ha preso posizione contro il riconoscimento del cambio di sesso delle persone transessuali. La Chiesa – ovviamente nell’ambito delle sue facoltà – ha espresso una totale chiusura nei confronti delle persone transessuali, negando loro l’accesso ai voti, al matrimonio, alla vita religiosa.
Di per sé la cosa potrebbe essere di natura “privata”, interna alla Chiesa, se non fosse che l’Italia è un paese – di fatto – confessionale (il Concordato ne è una tra le tante testimonianze) e che le prese di posizione vaticane hanno un potente impatto sull’opinione pubblica generale.
Ed è proprio questo che ci preoccupa. La nota di Ratzinger non si limita a negare l’accesso delle persone transessuali alla vita ecclesiastica per motivi di dogma o di fede, ma si spinge in spiegazioni “scientifiche” che descrivono la transessualità come una “situazione patologica della personalita'' e come una ''dissociazione'' tra aspetto fisico e aspetto psichico” tali da rendere “invalidi alla vita religiosa”.
Un messaggio che invita implicitamente all’emarginazione sociale delle persone transessuali anche in ambiti non ecclesiali, in quanto descrive il transessualismo come una “patologia invalidante”.
Gravi i rischi di ripercussioni sulla già precarissima situazione lavorativa delle persone trans.
La Chiesa Cattolica ci ha insegnato che l’omissione è un peccato quanto la bugia e l’azione impura e la nota di Ratzinger è piena di colpevoli omissioni.
Ciò che non spiega è che la grave sofferenza psicologica di chi nasce o cresce consapevole di avere un sesso psicologico difforme da quello anatomico – sofferenza che ovviamente determina un disagio psicologico profondo che attualmente la medicina descrive come “Disturbo dell’Identità di Genere” - è scientificamente dimostrato che trovi remissione proprio con la “transizione sessuale”.
Il disagio sparisce e con esso il disturbo e con esso la “patologia”.
Una persona transessuale che abbia compiuto il proprio percorso di transizione fino al punto in cui si senta serena è a tutti gli effetti, una persona psichicamente stabile o instabile come qualunque altra persona. Forse di più.
Infatti tutte le persone transessuali, per poter accedere all’intervento di rettificazione sessuale, devono (ob torto collo) sottoporsi ad una intensa indagine psichiatrica che ESCLUDA la presenza di qualsiasi patologia psichiatrica, anche non grave.
Le persone transessuali sono gli unici cittadini che possono certificare di non soffrire di patologie quali la schizofrenia, la personalità multipla od anche un semplice “disturbo border line della personalità”, disturbo peraltro piuttosto diffuso tra la popolazione non transessuale.
La nota di Ratzinger non entra neppure nel merito sulla questione relativa al riconoscimento o meno della possibilità che una persona nasca con un sesso psicologico diverso da quello fisico e se essa sia ammissibile per i dogmi della Chiesa. Vuole esclusivamente sottolineare l’aspetto patologico della questione, rendendo il tutto decisamente insopportabile.
Ratzinger in questo modo bypassa completamente quanto – secondo le fonti della Catholic News Service – sarebbero contenute nel documento vaticano: ovvero che “il punto chiave è che l’intervento chirurgico (di rettificazione sessuale. ndt) è così superficiale ed esterno che non cambia la personalità. Se la persona era maschio, rimane maschio. Se era femmina, resta femmina”. 1
Una presa di posizione già di per sé criticabile in quanto – contrariamente a quanto ormai noto negli ambienti scientifici – l’identità di una persona, e quindi anche l’identità sessuale, risiede nel cervello e non “tra le gambe”.
Ratzinger non si è accontentato di questo. Ha espresso un’opinione che è una condanna alla “malattia invalidante a vita” per le persone transessuali, anzi per l’esattezza “ex transessuali” per la legge italiana.
Se la questione dell’identificazione della zona anatomica dove risiede l’identità sessuale di una persona ha aspetti persino involontariamente comici e comunque non intacca gravemente la dignità delle persone transessuali, la nota di Ratzinger vuole infliggere, senza alcuna prova scientifica, il marchio dell’invalidità psichica.
A Ratzinger proponiamo una sfida: si prendano a caso dieci preti e dieci transessuali e li si faccia sottoporre ad una approfondita indagine psichiatrica da una commissione di specialisti laici e si confrontino i risultati.
Se dovesse accadere, come noi crediamo, che gli esiti delle persone transessuali risulteranno pari (se non migliori) rispetto a quella del campione di sacerdoti, il Vaticano ne tragga le dovute conseguenze e impari a chiedere scusa.
Noi siamo pronte e pronti.
Purtroppo questa Chiesa che ha tollerato per decenni la presenza di preti pedofili tra le sue fila, ovvero fino a quando lo scandalo non è diventato troppo evidente e troppo oneroso (per i risarcimenti che ha dovuto pagare), oggi non sa far altro che “prendersela” con gli omosessuali e con le persone transessuali con toni che richiamano la “Santa Inquisizione”.
Tutto questo assomiglia molto alla ricerca del “caprio espiatorio”. Qualcuno (esterno possibilmente) che paghi per le proprie colpe.
Le associazioni transessuali e transgender italiane si batteranno per il rispetto della dignità delle persone che rappresentano, anche negli aspetti legati alla fede.
Chiedono infine pari visibilità nei media al fine di poter contrastare con armi pari posizioni piene di “parzialità”, se non falsità, e che ci offendono profondamente.

Genova, 1 febbraio 2003


Mirella Izzo

(presidente Crisalide AzioneTrans)

Marcella Di Folco
(presidente Movimento Identità Transessuale)


1 L’articolo è pubblicato sul sito della Catholic News Service, agenzia di stampa cattolica creata dalla Conferenza dei Vescovi Americani, all’url:
http://www.catholicnews.com/data/briefs/cns/20030114.htm

Traduzione del testo in italiano è disponibile sul sito:
http://www.crisalide-azionetrans.it/chiesa_trans.html