COMUNICATO STAMPA

LE PERSONE TRANSESSUALI "INABILI" PERCHE' MALATE PSICHICHE? UNA PROPOSTA AL VATICANO

Cardinal Ratzinger a nome della Chiesa Cattolica dichiara che le persone transessuali sono “inabili alla vita religiosa” perché vivono una situazione patologica della personalità”?
Mettiamo alla prova queste affermazioni.
Noi portiamo le nostre perizie psichiatriche alle quali, volenti o nolenti, abbiamo dovuto sottoporci per ottenere il permesso ad accedere alla rettificazione sessuale; la Chiesa Cattolica faccia altrettanto con i suoi sacerdoti. Poi paragoniamo i risultati.
E se dovesse accadere, come noi crediamo, che gli esiti delle persone transessuali risulteranno analoghi (se non migliori) rispetto a quella dei sacerdoti, il Vaticano ne tragga le dovute conseguenze, receda dalle sue posizioni e chieda scusa.
Noi siamo pronte e pronti a mettere le nostre carte in tavola. Farà altrettanto il Vaticano?
Le dichiarazioni del card. Ratzinger, con le sue generiche accuse, sono particolarmente gravi perché lanciano un messaggio che invita implicitamente all’emarginazione sociale delle persone transessuali anche in ambiti non ecclesiali, in quanto descrive il transessualismo come una “patologia invalidante” e “permanente”.
Noi abbiamo il diritto di provare a dimostrare il contrario.
Non possiamo permettere a nessuno di infangare la nostra dignità; di rischiare ripercussioni sulla già precarissima situazione lavorativa delle persone trans.
Se è infatti innegabile che le persone transessuali soffrono a causa della consapevolezza di essere nate o cresciute con un sesso psicologico difforme da quello anatomico – sofferenza che attualmente la medicina descrive come “Disturbo dell’Identità di Genere” – è altrettanto vero e scientificamente dimostrato che questa sofferenza trova remissione proprio con la “transizione sessuale”. La transizione sessuale – infatti - è la cura, non la malattia!
Il disagio sparisce e con esso il disturbo e con esso la “patologia”.
Le persone transessuali sono gli unici cittadini che possono certificare in massa – attraverso le perizie a cui si sono dovute sottoporre - di NON soffrire di patologie psichiatriche significative.
Può affermare lo stesso il Cardinal Ratzinger riguardo i propri sacerdoti e suore? Riguardo le migliaia di persone che la Chiesa benedice con il matrimonio ogni giorno?
Perché la Chiesa non sottopone a perizia psichiatrica tutti i candidati al matrimonio?
Perché questa presunzione di “instabilità psichica” di massa per le persone transessuali?
Quello che noi crediamo è che purtroppo il Vaticano cerchi nelle persone omosessuali e transessuali un “capro espiatorio” per distogliere l’attenzione dalle gravi problematiche che ha dovuto verificare al proprio interno (vedi i tanti casi di pedofilia, depressione, psicosi di cui si è anche occupata la cronaca)
La “Santa Inquisizione” è finita da un pezzo. I processi sommari non fanno più parte della nostra cultura.
Il Vaticano raccolga la nostra sfida. Provi quel che afferma e la smetta di affibbiare generiche etichette a persone che hanno duramente lottato per guadagnarsi la propria dignità sociale.
Genova 2 febbraio 2003

Mirella Izzo
(presidente Crisalide AzioneTrans)

Marcella Di Folco
(presidente MIT)