ARCITRANS NAZIONALE -
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COMUNICATO STAMPA

Facendo seguito alle polemiche recentemente scaturite in merito all’opportunità di far svolgere a Roma, nell’anno del Giubileo, il raduno internazionale del World Pride, riteniamo anche noi, come Arcitrans, di dover fornire alcune precisazioni in merito. Pur non comparendo tra gli organizzatori e pur essendo le tematiche transessuali e quelle omosessuali spesso assai diverse tra loro, abbiamo comunque deciso, come associazione, di essere presenti alla manifestazione. La nostra decisione in tal senso è maturata a seguito della presa di coscienza, che il World Pride non rappresenta una carnevalata, né una provocazione verso qualsivoglia istituzione, ma esso è, al contrario, l’occasione per mostrare in maniera assolutamente civile e democratica la nostra realtà, un modo efficace per rimarcare la nostra partecipazione politica e sociale, tesa al miglioramento di una società che ancora troppo spesso, con atteggiamenti ostili, discriminatori e non certo degni di una cultura evoluta, ci vorrebbe estromettere da se stessa. Con la nostra partecipazione vogliamo manifestare il nostro orgoglio per le conquiste sociali ottenute e per le battaglie ancora in corso, l’orgoglio per aver ottenuto, anche con molta difficoltà, ciò che ad altri viene riconosciuto per diritto di nascita e che a noi era stato negato: il diritto al rispetto e allo sviluppo della nostra identità. Chi si ostina a voler vedere questa manifestazione come l’espressione di rivalsa verso chi non è come noi, come una manifestazione contro qualcuno, ha capito ben poco dei nostri obiettivi e di certo ha profuso uno sforzo minimo per comprenderli meglio.
Dispiace vedere ancora oggi questo incivile tentativo da parte di alcuni, di nascondere la realtà, di negare il diritto di cittadinanza a soggetti senz’altro minoritari, ma comunque membri a tutti gli effetti della nostra società. È un modo vergognoso di agire, certo molto più semplice e molto meno oneroso di un tentativo di comprensione e di confronto civile comune. Giova ricordare ai signori dei divieti, che le persone che parteciperanno al World Pride appartengono a categorie che nell’ultimo secolo sono state perseguitate ed orrendamente sterminate nei Lager nazisti di Hitler e nei Gulag staliniani; che solo un anno fa gruppi estremisti hanno invocato la riapertura dei forni crematori per eliminarci definitivamente. La Storia, maestra inascoltata, non è ancora riuscita ad insegnare agli esseri umani il rispetto per i propri simili, seppur diversi... Malgrado queste premesse, c’è ancora chi, con arroganza quasi imbarazzante, vorrebbe che non manifestassimo, che stessimo zitti, nascosti in qualche angolo, ad ascoltare la litania del requiem che essi vorrebbero dedicarci.
Spiacenti, signori, ma noi ci saremo. Manifesteremo a testa alta, orgogliosi non del fatto di essere transessuali (cosa sulla quale la nostra volontà non ha inciso minimamente), ma orgogliosi di essere esseri umani pensanti, solidali tra loro, tolleranti e con la gran voglia di migliorare l’ambiente in cui viviamo.
Siamo spiacenti di deludervi, ma non manifesteremo contro di voi: a differenza vostra, abbiamo talmente tanti motivi per essere orgogliosi e per i quali manifestare, che per voi, quel giorno, in quel corteo, non ci sarà proprio spazio.
20/02/2000
Ufficio Stampa Arcitrans Nazionale