In
occasione del censimento ISTAT 2001 le associazioni transessuali
e transgender MIT, Crisalide e Arcitrans Nazionale hanno fatto partire
un'iniziativa alla quale prenderanno parte le persone transessuali
e transgender di tutta Italia.
L'iniziativa consiste in una forma particolare di disobbedienza
civile al momento della compilazione del questionario alle voci
"nome" e "sesso".
Nel primo caso - prima del nome anagrafico - sarà riportato anche
il nome con cui si è conosciuti e che corrisponde al proprio sesso
psichico, esattamente come per chiunque abbia un doppio nome; alla
voce sesso saranno invece barrate entrambe le caselle M e F.
Transessuali e transgender intendono manifestare in questo modo
il proprio disagio di cittadini e cittadine relegati a tempo indeterminato
in un limbo giuridico che, nel caso specifico delle persone transgender,
non ha mai soluzione.
La legge italiana infatti non riconosce una condizione intermedia
tra i sessi che pure esiste di fatto, sia a livello intrapsichico
che propriamente fisiologico, ma spinge invece in modo coatto le
persone transgender a sottoporsi ad interventi chirurgici di rettificazione
sessuale onde poter accedere alle rettifiche anagrafiche.
Le organizzazioni nazionali MIT, Crisalide e Arcitrans Nazionale
colgono l'occasione in questo modo anche per chiedere l'apertura
di un dibattito per una proposta di legge più vicina alle esigenze
delle persone transessuali e transgender che vada ad integrare la
già esistente legge 164/82.
Si prevede un'azione congiunta dei movimenti trans d'Italia, Spagna
e altri paesi europei.
Genova 23 ottobre 2001
Mirella Izzo (presidente Crisalide)
Marcella Di Folco (presidente MIT)
Deborah Lambillotte (presidente Arcitrans Naz.)