LETTERA APERTA A RIGUARDO DELLE MIE DIMISSIONI DA PRESIDENTE DI AZIONETRANS
27/02/2009
updated
28/02/2009

Come ho già brevemente segnalato, ho presentato le mie dimissioni da presidente di AzioneTrans, nelle mani della vicepresidente Francesca Busdraghi.
Le ragioni addotte sono di salute. Non si tratta di una "copertura" sotto cui giace altro. La salute è davvero la ragione principale per la quale, da anni, contemplo la decisione presa pochi giorni fa. Certo, affinché un pensiero antico e mai trasformato in fatto, per quanto ricorrente, diventi decisione, è necessaria anche quella "goccia" che superi la tensione superficiale dell'acqua al punto da farla traboccare dal vaso.
Confondere la goccia con il vaso già colmo sarebbe però un errore.
Quando si fa riferimento alle "ragioni di salute" e magari si legge ogni giorno un comunicato o un documento a firma della persona che motiva in questo modo l'abbandono di certe responsabilità, è facile "pensar male", dubitare.
La miglior risposta che io possa dare in questo senso è lasciar cadere il mio diritto alla privacy sulle mie condizioni di salute e dichiarare di cosa soffro e da quanto tempo. Credo questo aiuti a comprendere non solo le mie dimissioni, ma anche da quanto tempo stringo i denti e vado avanti, le mie ridotte "performances" come presidente (il resto riguarda solo parenti ed amici), qualche caduta di tono ed errore in più.
Vorrei dire, brevemente, ma l'elenco è lungo.
Per cui procederò in forma di elenco:
1999: dopo un prolungato dolore cervicale, da Risonanza Magnetica, viene rilevata una doppia discopatia cervicale con un'ernia spongiforme che produce una demielinizzazione localizzata
2000: zone alterate cerebrali ed inizio di diagnosi differenziale per Sclerosi Multipla o ischemie cerebrali
2001: dopo 10 tentativi di prelievo spinale del liquor falliti, mi viene provocata una "infiammazione non infettiva della meninge" con sintomatologia dolorosa analoga alla "meningite" ma senza febbre (e rischi di morte). Da allora alcuni sintomi tipici della demielizzazione non sono più scomparsi
2002: diagnosi di ischemie cerebrali, nel frattempo aumentate ed esclusione della presenza di Sclerosi Multipla sulla base dello studio dei sintomi
2003: poco prima di un intervento per una calcolosi alla colecisti, attraverso un ecocardio viene scoperto un aneurisma all'arco superiore dell'Aorta (4.6 cm) e insufficienza valvolare aortica +++/++++
2004: intervento di rimozione dell'aneurisma e della valvola aortica in Circolazione Extra Corporea e sostituzione con tubo valvolato aortico, con valvola meccanica
2004: inizio della terapia scoagulante orale (cumarinici) per consentire il funzionamento della valvola meccanica
2004: notevole diffusione di sintomatologie di tipo neurologico centrale (diplopie, ipoestesie, parestesie, anestesie arti ecc.) durante la fase di "recupero" dall'intervento
2004: da risonanza magnetica: notevole aumento delle zone di alterato segnale imputate ad un fenomeno di ipossia durante la Circolazione Extra Corporea, durante l'intervento per l'aneurisma. Sintomatologie neurologiche transitorie (memoria a breve, saltuarie amnesie, diplopie, difficoltà a ricordare nomi e date, parestesie, agli arti ecc.)
2004: in fase di recupero dall'intervento, il miglioramento delle condizioni generali subisce un drastico stop ed una inversione, nell'autunno, dopo una banale infezione parainfluenzale: sintomi principali (forte astenia, fote anergia, dolori diffusi in tutto il corpo su muscoli ed articolazioni non sensibili ai comuni antidolorifici)
2005: dopo ricerche su questi sintomi, diagnosi di Sindrome Fibromialgica.
2005: a seguito degli shock subiti, del mobbing aziendale durante i primi due anni di transizione ed altro, viene riscontrata anche una debacle psichiatrica che però non mina le capacità di intendere.
2005-2006: concessione di invalidità civile al 90% successivamente portata al 100% e dell'handicap grave. Concessione della "pensione per inabilità" corrispondente al "maturato reale" degli anni di servizio prestati (27)
2008: sospetta comparsa di anemia megaloblastica (ancora in diagnosi)

Ovviamente raccontare le patologie senza spiegare i sintomi può essere poco utile a capire per chi non si intende di medicina, ma ritengo che anche intuitivamente, per quei pochi "sintomi descritti", chiunque possa rendersi conto delle difficoltà oggettive che ho incontrato in questi anni.
Già nel 2006 diedi le mie prime dimissioni da Crisalide AzioneTrans, ma una presidenza successiva alla mia, sulla quale si sta ancora valutando se adire alle vie legali, mi ha in qualche modo costretta ad un rientro per salvare il buon nome di AzioneTrans. Buon nome che era frutto del sudore mio, di Matteo Manetti, di Davide Tolu e poche altre persone.
Dall'anno scorso, per ripulire da situazioni di sfruttamento psicologico da parte di persone responsabili dell'Associazione verso le "utenze", decisi, insieme ad uno sparuto gruppo di persone, di cui farà parte Francesca Busdraghi, di bloccare da certi eccessi leaderistici la sede di Milano e la ex presidenza (fittizia perché mai registrò tale cambiamento allo Stato) Nazionale, Fabianna Tozzi.
Costoro scelsero altre strade (Gruppo Fenice a Milano e Associazione Transgenere in Toscana/Versilia).
Io scelsi di passare da un'Associazione Nazionale sempre meno coesa nei suoi principi di fondo, ad una rifondazione che ripartiva da poco più che zero.
Un salto assolutamente necessario per non far diventare AzioneTrans una sorta di centro di potere (ed economico) così come, a mio parere, sono molte altre (non tutte) Associazioni Trans in Italia. Un salto che richiedeva però energie infinitamente superiori alle precedenti, proprio mentre i miei "malanni" peggioravano, aumentando lo stress. Sapevo fin dall'inizio che la mia sarebbe stata una "mission" temporizzata. Un anno e poi si vedeva se si riusciva ad andare avanti o se alle persone trangender non interessava più di tanto la sopravvivenza di un'Associazione "diversa" dalle altre.
Francesca non solo mi è stata vicina, ma ha anche imparato a muoversi in pochi mesi con l'autorità che le era stata conferita dall'Assemblea Nazionale di fondazione di AzioneTrans.
Quel che non ha funzionato bene- ma sarebbe poca cosa in una mia situazione psicofisica diversa - è la comunicazione interna.
Inutile dire un'ovvietà ma la dico. Francesca è diversa da me. Non è un "delfino" che io ho istruito, non è un mio clone. Neppure vorrei che lo fosse.
Questa diversità anzi è una ricchezza qualora si confrontino idee e atteggiamenti da tenere, prima di agire.
Purtroppo, sempre più spesso, le cose io (che comunque, nel bene o nel male, conservavo la responsablità legale del "marchio") le sapevo dopo che erano state messe in opera. Spesso ero d'accordo, talvolta decisamente no e ne avrei voluto discutere prima. Mediazioni a cose semi fatte o fatte, sono faticosissime per me, quando sarebbe stato possibile renderle semplici, anticipando la comunicazione e discussione interna.
Nel frattempo l'anno era terminato e la mia valutazione era che, sebbene fossero arrivati pochi soci (dopo un tal cataclisma, era anche ovvio), Francesca era molto brava a portare avanti il suo lavoro.
Forse fosse stato di più il "nostro" lavoro, per me sarebbe stato più semplice. Anche perché, in questi casi, prima o poi si verifica che - non sapendo la mano destra cosa fa la sinistra e viceversa - si possano prendere posizioni o decisioni discordanti. Una delle cose che ritengo particolarmente sgradevoli come immagine da dare all'esterno.
Non escludo affatto che vi siano anche mie responsabilità per questa situazione, a causa del fatto che non sempre io mi dichiaravo "disponibile".
Questa è però solo la goccia. Il vaso era colmo e lo sapevo e lo avevo preannunciato a Francesca ed al Direttivo che sarei potuta durare un anno, massimo due, fino dalla costituzione di AzioneTrans.
Qualche incomprensione ma soprattutto un peggioramento del mio stato di salute, contemporaneo ad una maggiore assunzione di responsabilità, ha fatto il resto.
Lascio, convinta che Francesca possa lavorare benissimo. A lei mi permetto, dai miei dieci anni e passa di militanza, di consigliare solo una cosa: imparare a lavorare in equipe. Imparare a farlo meglio (e meglio di me). So che nella sua storia, nella sua biografia, non c'è molta esperienza in questo senso. So che è una donna abituata a farsi tutto da sola. Da una parte un merito, dall'altra un limite anche notevole se si lavora in associazione.
Ma il cervello umano è "plastico" e conosce di natura sia il "learning" sia il "unlearning", e questa capacità di cambiare è una delle cose più belle e tragiche al tempo stesso, della nostra natura.
Quel che deve essere chiaro a chiunque è che da oggi AzioneTrans ed il mio nome non sono più connessi. Quel che faccio io non ricade su AzioneTrans. Quel che fa AzioneTrans non è più collegabile a mie scelte o decisioni.
Anche fossi nominata "presidente onoraria", la carica resterebbe onoraria, senza "impegno reciproco" di coerenza. Anche per questo forse, io lo eviterei. Poi sono già presidente onoraria di Crisalide AzioneTrans, associazione "sospesa" ma non morta.
Ovviamente resto a disposizione di Francesca, se mai vorrà dei consigli, a dire la mia opinione: ovviamente prima e non dopo che una decisione, qualsiasi essa sia, sia stata presa.
Resta, fino a giugno, il mio impegno come portavoce del GenovaPride. Ho compiti limitati e a queste condizioni, posso dare un piccolo contributo, forse.
A fine andrò in "pensione" o, al limite, se i miei vecchi amici di sempre ne avranno voglia, non mi spiacerebbe fondare un piccolo club (non un'associazione) di cultura transgender e di gender studies... Se vivrò, vedremo.

A Francesca i miei migliori auguri
A tutte le persone transgender con cui sono entrata in contatto in questi dieci anni e che volessero mantenere un filo di congiunzione, rimando a Facebook ma, soprattutto al mio blog indicato in calce.
Con tanto affetto verso chi ha avuto fiducia in me in questi anni.
Mirella Izzo
Genova 27 febbraio 2009

Aggiornamento al 28 febbraio 2008: un cambiamento ulteriore mi obbliga ad una precisazione. Lo stesso giorno in cui ho scritto le righe soprastanti, nella serata, ho dato le dimissioni da Portavoce del GenovaPride 2009. In questo caso non per ragioni di salute, ma politiche.
Arrivederci, per chi lo vorrà, sul mio blog o su http://www.mirellaizzo.it che forse ristrutturerò.

Trans/Verso:
il Blog di Mirella Izzo

(socia fondatrice di AzioneTrans)

Il Blog di Mirella Izzo

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