TDOR ITALIA 2007
RASSEGNA STAMPA
21 novembre 2007 h. 22.00


Lancio ANSA del 19 Novembre 2007 h. 14.06

ROMA, 19 NOV - Dal 1990 ad oggi le persone transessuali e transgender assassinate nel mondo per odio o pregiudizio transfobico hanno superato la media di una al mese: per ricordare queste vittime, domani si celebra, nel mondo e in Italia, il ''Giorno della memoria transgender'', con veglie e iniziative di sensibilizzazione.

Secondo i dati raccolti dai coordinatori della giornata italiana, negli ultimi due anni le vittime di questo tipo di odio sono diminuite in tutto il mondo con l'eccezione dell'Italia, che si colloca al secondo posto per numero di vittime assoluto dopo gli Usa, ma al primo posto se si considera

il rapporto tra omicidi e popolazione. Nel 2007, gli omicidi di persone transessuali sono stati 17 nel mondo e 4 in Italia, e la novita' principale e' che, se prima questi casi riguardavano quasi esclusivamente persone straniere e avvenivano per strada, di notte, mentre si prostituivano, quest'anno 3 vittime su 4 sono italiane e sono state uccise nella propria abitazione. Un dato, sottolineano, che fa riflettere perche' ''rappresenta una escalation del senso di impunita' tra chi commette reati di odio transfobico''. (ANSA).

AB
19-NOV-07 14:06 NNNN

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Intervento di Vladimir Luxuria alla Camera dei Deputati

 


Sergio Lo Giudice, ex presidente nazionale di Arcigay, consigliere al Comune di Bologna: il suo intervento del 20 novembre in Consiglio Comunale

Durante la settimana che si apre l'attenzione dell'opinione pubblica del paese sarà sollecitata su diversi temi riguardanti i diritti delle persone.
Domani ricorre la XVIII Giornata dell'Infanzia. Sabato prossimo a Roma avrà luogo una grande manifestazione nazionale contro la violenza alle donne.
Domani, 20 novembre, in diversi paesi del mondo si celebrerà per il nono anno un'altra ricorrenza: il Transgender Day of Remembrance, in ricordo delle persone transessuali e transgenere assassinate nel mondo per odio o pregiudizio transfobico.

Da anni le associazioni transgender internazionali raccolgono dati su questo fenomeno, che registra la media di un assassinio al mese dal 1990. Si tratta solo dei casi emersi, quelli apparsi sulla stampa o di cui le organizzazioni
transessuali riescono a venire a conoscenza per vie dirette.

In diversi paesi del mondo la condizione delle persone transgender è punita dalla legge, in alcuni casi anche con la pena di morte. Ma anche dove ciò non costituisce reato, spesso l'assassinio di una persona transgender passa
sotto silenzio, come un tema di scarso interesse, come se si parlasse di persone la cui esistenza vale o meno o la cui condizione meriti una punizione. Le stesse famiglie d'origine spesso in questi casi stendono un velo di silenzio, per la vergogna di mettere in piazza una storia familiare che non si è stati in grado di accettare in modo sereno.

Le persone transgender nel mondo costituiscono una piccola minoranza: 100.000, forse 150.000 persone. Questa esiguità di numero è una delle cause del silenzio che avvolge questa realtà, che la trattiene nell'invisibilità
e, in gran parte del mondo, nella totale assenza di diritti. Questa indifferenza è la principale alleata della violenza a cui tante persone transessuali, donne e uomini, sono oggetto.

La città di Bologna non è stata esente da atti di violenza di questo tipo negli anni scorsi. Fece scalpore nel 1995 l'uccisione di Danilo Fontanelli, un insegnante quarantanovenne ucciso a coltellate nella sua abitazione.
Nello stesso anno la città fu scossa dall'aggressione brutale alla gallerista Francesca Conti, sfigurata a coltellate da un ignoto assalitore. Solo quest'anno Francesca è tornata a raccontarci la sua storia dalle pagine di un quotidiano cittadino. Il 18 novembre 2004 una transessuale accoltellata da due giovani skinheads rimase senza soccorso per ore.

Ma la celebrazione di domani si limiterà, a Bologna come in tutto il mondo, ad un ricordo delle persone transgender assassinate nel corso degli ultimi dodici mesi anche se, purtroppo, solo di quelle di cui siamo a conoscenza e che hanno quindi superato il filtro del silenzio di cui dicevo. Ed è impressionante sapere che su sedici casi noti ben quattro siano accaduti in Italia.

Voglio ricordarle qui, queste quattro vittime di una violenza sessista e cieca.

Valentina Falco, uccisa a 34 anni a Novara il 26 novembre dello scorso anno, sgozzata nel suo letto da un assassino ignoto.

Tatiana (Aldomiro Gomes), 57 anni, originaria del Brasile, uccisa a Trani,dove viveva, il 19 febbraio, la testa fracassata dentro la portiera di un'auto.

Emanuela Di Cesare, uccisa a 37 anni a Pescara, la sua città il 22 aprile scorso. Militante del movimneto trans e donna a tutti gli effetti legali, Manuela ha dovuto subire, dopo la morte, un'umiliazione aggiuntiva da parte
della stampa che ha parlato del suo omicidio usando la sua precedente identità maschile.

Il 1 agosto è stata uccisa a Roma Stefania Coppi, 35 anni, ritrovata col cranio fracassato. Il suo è l'unico caso in cui sia stato individuato l'assasino, un italiano trentacinquenne.

Il loro ricordo, insieme a quello delle altre vittime di questi omicidi senza senso, sarà ricordato, anche con la presentazione del film Gisberta martedì 27 novembre, presso il cinema Lumiere. Spero che, a partire dalla sua tradizione di accoglienza verso le persone transgender, dalla città di Bologna possa continuare a venire un messaggio forte di riconoscimento della piena dignità delle persone transgender che sconfigga quel muro di silenzio che è il principale alleato della violenza.

Sergio Lo Giudice