LA
GRAN BRETAGNA PRESENTA UN PROGETTO DI LEGGE CHE CONSENTE IL CAMBIO ANAGRAFICO
DI SESSO PER LE PERSONE TRANSGENDER
L'inghilterra
era rimasta - in compagnia di Irlanda, Andora e Albania - tra le poche
nazioni europee a non consentire il cambio anagrafico di sesso alle persone
transgender anche dopo l'intervento chirurgico di rettificazione sessuale.
L'inghilterra, meta ambita di tante trans italiane per la conversione
chirurgica sessuale, viveva uno strano paradosso: era uno dei paesi in
cui era più semplice e facile operarsi (nessuna autorizzazione
nè di tribunali, nè di medici era necessaria) ma contemporaneamente
non offriva alcun diritto civile a chi si sottoponeva all'intervento.
Nessun cambio anagrafico e quindi nessun diritto al matrimonio con le
conseguenti problematiche che derivano dall'avere un corpo femminile con
documenti maschili o viceversa (problemi legati alla famiglia, alla privacy,
al lavoro).
Dopo vari richiami della CEE all'inghilterra perchè si adeguasse
agli altri paesi europei in tema di rettificazione anagrafica per persone
transessuali e soprattutto dopo una recente condanna della Corte Europea
dei Diritti Umani, si è finalmente convinta ad adeguarsi ad un
criterio di civiltà comune ormai in tutta Europa.
Gli attivisti transgender inglesi si stanno attivando al fine di poter
dire la loro sul testo di legge che verrà approvato.
La nostra speranza è che possa essere un testo all'avanguardia,
tale da poter diventare un punto di riferimento per gli altri paesi europei.
Auguriamo buon lavoro agli amici ed alle amiche inglesi e ci congratuliamo
con loro per una battaglia che finalmente stanno riuscendo a vincere,
dopo 20 anni di inutili tentativi.
Di seguito uno stralcio di intervista all'attivista transgender Christine
Burns di "Press for Change":
"Siamo pronti ad esaminare i dettagli della proposta di legge.
E' vitale che (la legge) offra una consistente e completa copertura legale
sotto ogni aspetto"
"Non è bello essere considerate uomini per una parte della
legge e donne per altri aspetti, perché questo porterebbe agli
stessi problemi che le persone transgender hanno dovuto subire e soffrire
da sempre fino ad ora".
Ha aggiunto: "La gente ha aspettato per un sacco di tempo
e sono passati sei mesi dalla pronuncia della Corte Europea dei Diritti
Umani (che ha condannato l'inghilterra per l'assenza di una legge
per le persone transessuali. Ndr).
"Non vogliamo trovarci di fronte ad una proposta legislativa
che non troverà mai il tempo per la discussione parlamentare"
"Al massimo dovrà apparire nel "Queen's Speech"
il prossimo anno".
(courtesy of UTV)
L'articolo completo comprendente l'intervista può
essere letto (in lingua inglese) al seguente indirizzo web:
http://u.tv/newsroom/indepth.asp?pt=n&id=26696
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