GENOVA: Cinque
appuntamenti culturali, dal primo all'11 luglio, per comunicare sussurrare,
talvolta gridare l'orgoglio di essere gay, lesbica, trans, transgender
e per lanciare una cima, per la prima volta in Italia, alla sfera degli
intersexed (gli pseudo ermafroditi), area se possibile più sommersa
in un mondo quasi interamente ignorato. Dunque nella Sala Gradinata
di Palazzo Sucale, volutamente nel cuore della città, tre dibattiti
ed un incontro per parlare di scuola, maternità assistita, convivenze
e matrimoni gay, esperienze trans. Poi la festa allo Zapata. Gli eventi
sono organizzati dalle associazioni "Crisalide AzioneTrans",
"L'isola che non c'è", Arci Regionale, Coordinamento
Omosessuali DS e Ufficio Nuovi Diritti - CGIL Liguria. "Parlare
delle nostre tematiche è importante - ha esordito Mirella Izzo,
presidente di Crisalide - se non altro per contrastare l'ignoranza,
che è fonte di esclusione, emarginazione, razzismo". Temi
allargati, partendo da anomalie sessualli per giungere ai risvolti più
strettamente sociali di una vitga che spesso parte in salita. Come quella
degli interesexed "Che non sono rappresentati, vivono nell'ombra
e, dal momento della nascita, subiscono violenze - ha spiegato Izzo
- Si tratta di persone che nascono con entrambi gli apparati sessuali.
Il chirurgo il più delle volte asporta il pene ai neonati, paradossalmente
perché è più semplice tagliare che ricostruire.
Queste persone crescono donne e magari, una volta adulti, si sentono
uomini". Vite difficili, che devono fare i conti col pregiudizio,
quotidianamente. "Trovare un lavoro, per una persona in fase di
transizione, è una impresa quasi impossibile - ha proseguito
Mirella Izzo - Per questo molti trans finiscono sulla strada. Noi cerchiami
di dare loro aiuto, di assisterli". "Speriamo che la gente
venga - ha aggiunto - perché è necessario che noi ed il
resto della città incominciamo a parlare".
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