LONDRA - Suona strano: il golf all'avanguardia nel processo di liberalizzazione in materia di regole sportive per i transessuali. Una disciplina nella quale le donne sono ancora discriminate: non possono iscriversi a certi club, partecipare ad alcuni tornei, persino giocare su celebri campi che hanno fatto la storia dello sport. Da ieri, però, il golf (europeo) ha ufficialmente accolto tra le professioniste un uomo che è diventato donna meno di dieci anni fa, dopo un'operazione per il cambio di sesso. Si tratta di Mianne Bagger, 39 anni, nata in Danimarca e cresciuta in Inghilterra e in Australia, primo transessuale a conquistare la carta che dà diritto a partecipare al Ladies European Tour (Let), i tornei femminili del circuito europeo. L'evento storico è avvenuto in Italia, sui green affacciati sullo Ionio del club di Riva dei Tessali, a Castellaneta. La Bagger si è presentata all'evento decisivo per la qualificazione in gran forma, chiudendo in testa i primi due giri. Alla fine del terzo giorno era quarta, a un colpo dal terzetto di testa. Ieri, di fronte al momento storico, ha accusato la pressione girando in 77 colpi, sei sopra il par . La giornata storta non ha però pregiudicato nulla: la Bagger ha chiuso al decimo posto, a quattro colpi dalla vincitrice tedesca Miriam Nagi, ottenendo la prestigiosa carta. Il prossimo anno nessuno le potrà rifiutare l'iscrizione ai tornei del tour europeo.
Si è chiusa in provincia di Taranto una storia iniziata oltre trent'anni fa, quando Mianne, allora un bambino di otto anni, venne portato dai genitori a giocare a golf in un club ricavato in una foresta di pini della Danimarca. Da uomo, la Bagger arriva ad avere quattro di handicap, un ottimo dilettante. Nel 1992 lascia, per sei anni. Quando riprende a giocare Mianne Bagger è diventata donna: sono passati tre anni dall'operazione di gonadectomia. La ragazza vive in Australia, e a golf gioca bene.
Arrivano i primi successi a livello amatoriale, e le prime difficoltà sul piano pratico: sia il Tour Usa che quello asiatico vietano la partecipazione a chi ha cambiato sesso. Nell'agosto 2003 la Bagger torna in Danimarca, dove viene accolta dalla Federazione locale, che non opera alcuna distinzione in materia di sessualità alla nascita, e si appresta a giocare nel Tour svedese. Prima, però, viene invitata all'Australian Open, nel marzo scorso. L'unico torneo professionistico che ammette la partecipazione di una golfista transessuale. A Sydney la Bagger, travolta dall'emozione, va malissimo. In Svezia è più semplice: nove tornei con un secondo e un terzo posto. Intanto, poco prima delle gare di Atene, il Comitato olimpico decide di accogliere nelle gare femminili anche atlete che non sono nate donna. E sulla scorta di questa decisione il Let decide di ammettere nel Tour Europeo femminile anche le golfiste operate per il cambio di sesso. Una rivoluzione. È un'occasione che la Bagger ha sfruttato al volo, iscrivendosi a Riva dei Tessali. «Ho parecchie amiche tra le giocatrici, e sinora nessuno mi ha detto niente. So bene che molte persone non sono abituate a dire le cose in faccia e che alcune delle ragazze non sono contente per la mia presenza. Mi è già capitato in passato di riscontrare un atteggiamento negativo, so che sarà sempre così. Ma nel momento in cui ho deciso di farmi operare sapevo che sarei stata oggetto di discriminazione, pregiudizio e violenza. Ma chi pensa che un uomo possa decidere di cambiare sesso per vincere sul circuito femminile di golf non capisce nulla e, soprattutto, non si rende conto della grande battaglia quotidiana che sei costretto ad affrontare...». La Bagger probabilmente non diventerà famosa come Renée Richards, al secolo Rischard Raskind, il chirurgo ottico che nel 1978, a 44 anni, dopo essersi operato arrivò ai quarti degli Us Open femminili, ma il suo caso e l'inconsueta apertura del golf hanno già fatto storia. |