LE PAGINE DEDICATE AI TRANSESSUALI F2M (female to male)

Quello che segue è un articolo apparso sul n. di ottobre della rivista AUT edita dal Circolo di Cultura Omosessuale - Mario Mieli di Roma. Autore è Matteo M., referente e coordinatore nazionale per gli f2m di Arcitrans (nota: attualmente coordinatore nazionale ftm di Crisalide AzioneTrans). Con questo articolo si apre (finalmente!) lo spazio dedicato ai transessuali che dal femminile transizionano verso il maschile. Altre iniziative seguiranno.

IL MONDO SOMMERSO DEGLI F2M

Non è una sigla che nasconde misteriosi sottomarini o aerei supersonici sperimentali, non una formula chimica né il titolo di qualche film di azione. F2m sta per "Female to Male", ed indica una persona nata geneticamente donna che "transiziona" (ossia intraprende un cambiamento di genere sessuale) verso il maschile.
Nel nostro Paese è poco che si parla di transessualismo da donna a uomo e ancor meno se ne sa, anche se lentamente la situazione si sta sbloccando ed aumentano i gruppi di incontro ed auto-aiuto.
Il momento nell'arco della vita in cui una persona realizza che il suo disagio di ogni giorno è dovuto al "Disturbo dell'Identità di Genere" - questo il nome scientifico della transessualità - varia da soggetto a soggetto, sia per coloro nati geneticamente maschi sia per i nati geneticamente femmine, e va dai primissimi anni dell'infanzia all'età adulta.
Non sono ancora state individuate le possibili cause (biologiche e/o psicologiche) dello sviluppo di questa divergenza tra corpo e psiche, ma tutto sommato alla maggior parte di noi trans il "perché" interessa poco; molto più importante è invece il "come" poter risolvere lo stato di disagio per porre fine a frustrazione, depressione, ansia e quant'altro colpisca una persona che non vede corrispondere i propri tratti somatici al proprio sé interiore.

AFFRONTARE IL PROBLEMA

Al di là di quelle che possono essere le opinioni personali a riguardo iniziamo con un resoconto sintetico dei passi necessari a raggiungere il proprio obiettivo.
Il primo passo consiste nel sottoporsi ad una osservazione psicologica per un periodo di almeno sei mesi presso una struttura pubblica o privata affinché venga certificato un effettivo problema di identità di genere.
Nel contempo - o subito dopo - occorre rivolgersi ad un endocrinologo che - dopo una serie di esami medici e previo consenso del medico psicologo di riferimento - prescrive al "paziente" una terapia ormonale (per noi F2M testosterone, generalmente somministrato tramite iniezioni intramuscolo) che dovrà essere seguita per tutta la vita, anche se lievemente ridotta dopo l'asportazione di utero e ovaie.
Il passo successivo riguarda l'iter giudiziario. In Italia la legge (n° 164/82) prevede che una persona possa accedere alla Riassegnazione Chirurgica del Sesso (RCS) esclusivamente previa autorizzazione del Tribunale. Per questo occorre un avvocato che prepari l'istanza da presentare al Giudice, allegando anche la perizia psicologica.
Una volta ottenuta l'autorizzazione comincia per noi un lungo periodo di interventi. Essi sono fondamentalmente tre: mastectomia (asportazione delle ghiandole mammarie e rimodellamento del torace), isterectomia (asportazione di utero e ovaie), falloplastica (costruzione del neo-pene). Una volta conclusi i primi due interventi distruttivi - il più delle volte ormai effettuati contemporaneamente - si fa partire in Tribunale il secondo ricorso al fine di cambiare i documenti anagrafici.

LA RINASCITA

La vera "rinascita" che la persona transessuale vive durante il percorso non è - come si potrebbe pensare - il momento in cui viene affrontato il bisturi che elimina e rimodella quelle parti anatomiche non sentite come proprie, quanto piuttosto il primo periodo di cambiamenti fisici (e psichici ) che gli ormoni producono sull'organismo.
L'assunzione della prima "dose" è decisamente un'esperienza unica, che ognuno di noi vive e quindi ricorda in modo diverso ma sempre estremamente forte; è il primo passo verso una nuova vita, verso la "liberazione" del proprio Io interiore imprigionato dentro un corpo non riconosciuto come proprio.
Spesso ci si fa prendere dall'ansia del "dopo" e allora ci si perde a fantasticare, non senza timore: "come verrò fuori?", "sarò passabile o mi trasformerò in un mostriciattolo repellente?", e soprattutto "è la cosa più saggia da fare? Ho altra scelta per trovare quella serenità cui tutti hanno diritto?". Poi, magicamente, con la prima iniezione tutto passa e comincia una nuova fase: l'attesa! Giorno dopo giorno ti scruti nello specchio, saggi le tue corde vocali, conti i peli, controlli lo stato muscolare. In realtà gli effetti - a parte forse la fame in aumento! - non sono così immediati, ma sicuramente maggiore risulta la voglia di stare al mondo, di combattere la propria battaglia e di vincerla.
Tra le prime cose a cambiare è la dimensione del clitoride che aumenta di volume e sensibilità; quella che prima era peluria generalmente poco visibile comincia a mutare consistenza e cresce, non solo sul corpo ma anche sul viso (anche se per parlare di "barba" occorre aspettare almeno 6/8 mesi, se non molto di più); i tratti del volto si induriscono; la massa muscolare aumenta così come la resistenza allo sforzo; la massa adiposa corporea si sposta, andando a posizionarsi in siti tipicamente maschili (tra cui le famose "maniglie dell'amore"!); il seno spesso si "sgonfia" perdendo una piccola parte del suo volume originario; le corde vocali si ispessiscono e il tono vocale cambia, abbastanza rapidamente perché i tuoi amici non ti riconoscano al telefono da una settimana all'altra, facendoti sentire come un adolescente con la voce rotta che quando meno se lo aspetta emette singulti degni dell'orso Yogi! Ovviamente tutto questo risulta estremamente gratificante, come può esserlo soltanto per una persona che per anni ha vissuto in un limbo attendendo di poter esistere al mondo. L'eterno ragazzino (questo è ciò che generalmente la gente vede - a dispetto di qualsiasi reale età anagrafica - guardando un trans F2M pre-ormoni) sta finalmente guadagnando i propri anni perduti, finalmente comincia a crescere e si appresta a diventare ciò che sente di essere dentro di sé, un uomo.

INCONTRARSI, SPECCHIO ED AIUTO RECIPROCO

E' estremamente significativo l'apporto che una persona transessuale può ricevere da parte di chi è nella sua stessa situazione; spesso l'incontro con qualcuno più avanti nel percorso risulta fondamentale per prendere la decisione di iniziare l'iter personale, o comunque aiuta a fugare dubbi, paure nonché pericolosi deliri di onnipotenza (quelli del tipo "mi faccio di ormoni, mi opero e divento uno strafigo che nemmeno Brad Pitt…!"). Al di là di tutte le informazioni (spesso, ammettiamolo, piuttosto scarse e sommarie) che possono essere fornite dai medici - è molto utile che sia possibile verificare "sul campo" quali siano i risultati di terapie ed interventi, che ci si possa scambiare preziose notizie su questioni legali e burocratiche, o più semplicemente che si possa condividere sensazioni, paure, esaltazioni, conquiste.
Spesso chi inizia il percorso si ritrova solo, perché la famiglia di origine scompare per vergogna, ignoranza o altro, ed è allora che il supporto e la stessa presenza di altri "fratellini" e "sorelline" diventa di vitale importanza.
Attualmente in Italia esistono due associazioni che operano tramite e per le persone transessuali.
Una è lo "storico" M.I.T. di Bologna, presso la quale esiste un gruppo di auto-aiuto (a numero chiuso) specifico per F2M .
Di più recente istituzione è invece l'Arcitrans Nazionale, i cui circoli già attivi si trovano a Milano, Genova (nota: il circolo di Genova non fa più parte di Arcitrans ma è diventato associazione autonoma con il nome di Crisalide Azione Trans) e Roma; presso questi ultimi è possibile partecipare ai gruppi di auto-aiuto misti (dove sono cioè presenti sia F2M sia M2F).
Inoltre a Roma, presso l'ospedale S.Camillo, il SAIFIP organizza incontri di auto-sostegno specifici per F2M.

CONTATTO!

  • CRISALIDE AzioneTrans (Genova) tel. 339-6845584 (mtf) - 3478105031 (ftm) email: crisalideazionetrans.supereva.it
  • M.I.T. (Bologna) tel/fax :051 522620 e-mail: mit.bo@tin.it
  • ARCITRANS:
    -Circolo "La Fenice" (Milano) tel. 0335-5607316 e-mail: arcitrans@iol.it ·
    -Circolo "Libellula 2001" (Roma) tel/fax: 06-30819445 Linea Trans: 06-4463421 (martedì h. 20-22) ·
  • S.A.I.F.I.P (Roma) tel. 06-58704213

Genova 12 settembre 2000
Matteo M.