MIRELLA
IZZO COLLABORA CON LA CONSIGLIERA REGIONALE IL
PROGETTO DI LEGGE PREVEDE ANCHE LE SPESE MEDICO- La proposta di legge regionale si intitola: Norme contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere, e porta come prima firma Cristina Morelli e come seconda Carlo Vasconi del gruppo consiliare dei Verdi della Regione Liguria. Il
testo non è ancora pubblico anche perché, da qualche giorno
sto collaborando con Cristina per "aggiustare" una proposta
che comunque era già avanzata e buona. Piccoli dettagli, le mie
proposte (per ora tutte accettate dalla prima firmataria), che semplicemente
si muovono per rendere il progetto il più "blindato"
possibile da possibili (anzi certi) attacchi da parte dell'opposizione
in Regione. Inoltre,
nel progetto, di "Crisalide" c'è la solita massima
attenzione a far sì che i diritti da acquisire non diventino
privilegi o non consentano abusi. Punteremo
sulle nostre eccellenze. In Liguria, a Genova, il DISEM si è
distinto in questi anni, fra tutti i Centri italiani - pubblci e privati
- per l'attenzione esterma alla salute e contemporaneamente al diritto
del "paziente" di avere in tempi decenti una diagnosi e la
cura. Inoltre gestisce - almeno in parte - le visite - spesso lunghe
- in regime di Day Hospital e quindi gratuitamente. Contemporaneamente vorremmo una legge che non portasse ad operarsi anche chi non lo desidera più che ardentemente. Solo una legge che consentisse documenti adeguati a prescindere da interventi chirurgici potrebbe raggiungere lo scopo. Speriamo di convincere anche i Governi nazionali se vogliono risparmiare tanti soldi nella sanità. Assurdo "non consentire le esigue spese per le terapie ormonali e poi pretendere l'intervento più costoso (sui genitali) per dare documenti adeguati alla persona! Si risparmia sull'essenziale e si buttano via soldi per mere ragioni moralistiche. A occhio posso quantificare in un 30% le persone trans che si operano ai genitali (sempre a carico del SSN) solo per i documenti. Pensate che risparmio con la Sanità! Invece dobbiamo stare attente (Cristina in primis) a far capire che le spese ormonali ed anche chirurgiche secondarie (se controllate) incideranno di pochissimo rispetto a quello che lo Stato obbliga se stesso a spendere per le rettificazioni genitali "obbligatorie" (se vuoi i documenti e quindi una vita "normale"). In ogni caso una Regione non può modificare leggi anagrafiche e quindi quel discorso è ancora una volta rimandato. Importante comunque che la Liguria si allinei all'Emilia Romagna, al Lazio, alla Toscana con leggi (alcuni dei citati sono solo accordi) che includano la "Disforia di Genere" fra le "patologie" a carico del SSN. Ci si chiederà: ma noi non rifiutiamo l'inquadramento della nostra condizione come malattia? No. Non Crisalide almeno. Noi ci battiamo per la depsichiatrizzazione della nostra condizione ma non possiamo escluderci totalmente dalla "patologia" (sofferenza) se abbiamo bisogno di farmaci e chirurgia. Sbagliata è la psichiatrizzazione ma le battaglie si portano avanti una alla volta. In Italia poi, di questi tempi, è già un miracolo parlare di diritti per le persone transgender. Certo la "legge" non c'è ancora e dovrà passare attraverso strettoie "romane" perché la Regione Liguria ha "sforato" il budget per la Salute (meglio sforarlo nella salute che per i palazzinari). Compito di Cristina è stato quello di scrivere una buona legge. Il mio di aiutarla a far sì che non sia facilmente attaccabile da chi non la vuole/vorrebbe. Insieme - ce lo siamo dette stasera via sms - stiamo lavorando bene... e questo è già un piacere. Lo scopo è avere la legge, ovviamente. Infine,
per giusta informazione, ricordo che il progetto non riguarda solo le
persone transgender e le cure mediche, ma è una proposta anti
discriminazione anche per gay e lesbiche. Certo, quello che ci riguarda,
è il passaggio più delicato perché ha dei costi
(seppur irrisori e volutamente montati dall'opposizione in Regione)
e dobbiamo anche vigilare perché alcune Ass.ni gay e lesbiche
non siano disponibili a sacrificarci pur di avere una legge antidiscriminazione.
Lo dico esclusivamente in termini astratti perché fino ad oggi
le Ass.ni gay e lesbiche liguri si sono allineate alla proposta Morelli,
senza indugio. Parlo di Arcigay e ArciLesbica. Genova Mirella
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