Mozione di Risoluzione
per coinvolgere al dibattito sulle dichiarazioni del Consiglio d'Europa e della Commissione;
conforme alla regola 103(2) delle norme di procedura;
di Martine Roure, Lissy Gröner, Michael Cashman e Claude Moraes;
su richiesta del gruppo "PES KEY":
"Incremento della retorica razzista, omofobica e sulla violenza in Europa"

Traduzione dall'Inglese: India
(in rosso evidenziata la parte riguardante l'omicidio di Gisberta in Portogallo)

Il Parlamento Europeo,

- Dichiara avere riguardo alle attività dell' Unione Europea ed agli strumenti giuridici per combattere razzismo e xenophobia, considerevolmente alla direttiva 2000/43/EC che attua il principio della parità di trattamento fra le persone, indipendentemente dall'origine razziale o etnica ed alla decisione della struttura del Consiglio di redigere una bozza di contrasto su razzismo e su xenophobia.

- Dichiara avere riguardo agli strumenti internazionali sui diritti dell'uomo che proibiscono la distinzione sull'origine razziale ed etnica e considerevolmente alla convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di distinzione razziale ed alla convenzione europea sulla protezione dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali firmati, sia da tutti i Paesi membri UE, sia da tantissimi Paesi non membri UE.

- Dichiara avere riguardo per gli articoli 2, 6, 7 e 29 del Trattato dell' Unione Europea e l'articolo 13 del Trattato di EC, che affidano l'UE e i relativi membri. Dichiara di sostenere i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali e, a tale scopo, fornisce le direttive europee per combattere contro il razzismo, la xenophobia e la discriminazione e specialmente nella parte dell'articolo 21 della Carta Europea dei Diritti Fondamentali

- Dichiara avere riguardo alle relative risoluzioni precedenti su razzismo, xenophobia, anti-Semitismo, omofobia, rispetto delle minoranze, sulle politiche di anti-discriminazione e sulla situazione di Roma nell'UE;

- Dichiara avere riguardo di regolare 103(2) le relative norme di procedura,

A. Considerando che a volte il razzismo e la xenophobia sono motivati da irrazionali motivi e sono collegati a marginalizzazione, all' esclusione sociale, alla povertà e disoccupazione, così come dal rifiuto di concepire le nostre società multiculturali e percepire la differenza come forma di ricchezza;

B. Considerando che la percezione omofobica è basata sul pregiudizio simile al razzismo, alla xenofobia e all'anti-Semitismo;

C. Considerando che parecchi paesi europei, fra loro il Belgio, la Francia, la Germania, la Polonia e la Russia, hanno subito, negli ultimi mesi, eventi violenti e uccisioni motivate da avversione razzista, xenophoba, omofobica ed anti-Semitica, mentre altre forme, dirette ed indirette, di razzismo, xenofobia, omofobia e di anti-Semitismo, persistono all'interno e fuori dell'UE;

D. Considerando che alcuni partiti politici, compresi quelli che governano in un certo numero di paesi o che sono ben-rappresentati a livello locale, hanno inserito espressamente dichiarazioni di intolleranza razziale, etnica, nazionale, religiosa e gay nel cuore del loro ordine del giorno, permettendo che i leader politici impieghino un linguaggio che inciti ad attacchi razziali e ad altre forme di odio, incentivando l'estremismo nella società;

E. Considerando che le richieste di aperta violenza, di natura omofobica, sono venute da un membro di partito del governo polacco, in relazione alla marcia fatta a Varsavia, sui programmi per i diritti dei gay.

F. Considerando che gli Stati Membri hanno previsto misure differenti, contro i partiti politici che promuovono il razzismo e la xenofobia, fra quale il divieto di accedere a un fondo pubblico;

G. Considerando che gli avvenimenti razzisti, vergognosi e seri, sono avvenuti durante le partite di calcio e ci sono preoccupazioni che simili eventi potrebbero avvenire durante l’imminente campionato del mondo;

H. Considerando che la formazione, specialmente a livello primario, è una difficile “tattica controcorrente" per combattere gli atteggiamenti ed i pregiudizi razzisti, successivamente esistenti, mentre ovunque i “policy makers” dovrebbero stare giustamente attenti al vantaggio di una buona miscela sociale ed etnica nella primaria formazione;

I. Considerando che i mezzi costituiscono un attrezzo non-legislativo critico nella lotta contro il razzismo ed la xenophobia ed hanno la forza di combattere il pregiudizio che la legislazione da sola non può;


J. Considerando che il ruolo della polizia e del sistema giudiziario negli Stati membri rappresentano un ruolo cruciale nel processo e nella prevenzione della connessa violenza razzista, ma considerando che, a volte, non riescono a proteggere i cittadini dalla violenza razzista-connessa e a scoraggiare gli estremisti, dal commettere tali crimini, a tale riguardo gli Stati membri affermano doversi considerare se le loro forze di polizia e i loro sistemi giudiziari siano affetti "da razzismo istituzionale";


K. Considerando che in alcuni Paesi la violenza della polizia designa specificamente le minoranze come bersaglio etnico, razziale e sessuale e violando direttamente, il loro diritto alla libertà e a riunirsi;

L. Considerando che negli Stati membri c’è una mancanza di dati statistici sul razzismo, la xenophobia e l’omophobia e considerevolmente sulla violenza e discriminazione razzista, xenofoba e omofobica connessa;

M.. Considerando che, dopo 5 anni di trattative, il Consiglio ancora non ha adottato la proposta della Commissione Europea di decidere una struttura per la lotta contro il razzismo e la xenofobia, portando la Commissione stessa a minacciarne il ritiro, mentre questo strumento sarebbe stato un utile strumento per indirizzare e punire i perpetratori alla corsa degli odiati crimini;

1. Deplora il fatto che il Consiglio ha non potuto adottare la decisione della struttura “2001” del Consiglio, per combattere il razzismo e la xenofobia ed urgentemente invita la futura presidenza del Consiglio finlandese a riavviare, su questo, il lavoro e il Consiglio a raggiungere esplicitamente un accordo, estendendolo verso omofobici, anti-Semiti, islamofobici e ad altri tipi di offese, motivate dalla fobia o dall'odio basato sulla origine etnica, sulla razza, sull'orientamento sessuale, sulla religione o su altri irrazionali motivi. Invita gli Stati membri a rinforzare le misure di diritto penale mirando sull'armonizzazione delle pene, per tali offese, in tutta l'UE;

2. Condanna fortemente l'omicidio premeditato di una donna nera di nazionalità Maliana e del bambino belga, del quale era l'infermiera, perpetrato ad Anversa il 12 maggio di questo anno, da un estremista della giovane destra belga, questa stessa persona che ha, alcuni momenti prima, seriamente ferito, provando ad ucciderla, una donna di origine turca;

3. Ha repulsa dell'omicidio di un ragazzo di 16enne, nel mese di gennaio del 2006, e di un ragazzo 17enne, nel mese di aprile del 2006, a Bruxelles. ed esprime la relativa indignazione per alcuni media che, per mezzo di questi omicidi, hanno occasionalmente condotto, al livello di percezione pubblica, alla criminalizzazione, senza nessun collegamento, di Comunità intere;

4. È scosso dalla violenza, dalla tortura e dall'assassinio di Ilan Halim, nel febbraio scorso in Francia, da un gruppo di 22 persone di origine differente ed è, specialmente preoccupato, per la dimensione anti-Semitica di tale crimine;

5. Condanna l'assassinio di Chaïb Zehaf del marzo scorso in Francia, dovuto alla origine etnica dello stesso;

6. Deplora la tortura e l’orrendo l'omicidio di Gisberta, persona transessuale che viveva nella città portoghese di Oporto, attuato nel mese di febbraio del 2006, da un gruppo dei minori adolescenti e preadolescenti e stimola le autorità portoghesi a fare tutto ciò che è nelle loro possibilità per punire quei responsabili e avversare il clima di impunità presente, per questo ed altro crimini;

7. Da il benvenuto alle dimostrazioni di massa che avvengono ad Anversa, Bruxelles e Parigi, per esprimere l'orrore popolare a questi eventi e da supporto pubblico alla lotta contro il razzismo, la xenofobia e l’anti-Semitismo al quale partecipano migliaia di persone; esprime le relative e sentite condoglianze, alle famiglie ed agli amici delle vittime e solidarizza con i dimostranti;

8. È indignato alle richieste di aperta violenza contro i gay, venute da un membro di un partito del governo polacco, in relazione alla marcia fatta a Varsavia, nel mese di giugno del 2006, sui programmi per i diritti dei gay;

9. Condanna fortemente il divieto della prima parata di orgoglio di Gay a Mosca e la dispersione violenta della dimostrazione pacifica tenuta, il 27 maggio 2006, a sostegno dei Diritti delle persone lesbiche, delle persone gay, delle persone bisessuali e delle persone transgender (LGBT). Esprime la relativa solidarietà con il tutti coloro che hanno sofferto le conseguenze dei tumulti e degli arresti violenti e sostiene, le loro famiglie e amici, in ulteriori azioni pacifiche per promuovere e difendere i diritti LGBT in Russia;

10. Esprime la relativa profonda preoccupazione circa al ruolo dei politici russi e delle organizzazioni di fede,
che hanno giocato nella violenza e nell'odio incitando verso le persone LGBT e ricorda alle autorità russe che la libertà complessiva è un diritto naturale dell'uomo, garantito dall'Articolo 31 della costituzione della federazione russa. Esprime la relativa speranza che eventi simili non accadranno in avvenire e consiglia alle autorità russe di permettere la parata di orgoglio Gay (LGBT) nel 2007 e garantire la sicurezza dei relativi partecipanti;

11. Si rammarica che parecchi Stati membri dichiarino stiano avvertendo aumentante il sostegno ai partiti della destra e a gruppi politici con fini, in Agenda, dichiaratamente xenofobi, razzisti, anti-Semiti e omofobici; alcuni di questi, rappresentati nel Parlamento Europeo, recentemente entrati nel governo in Polonia, hanno guadagnato successi nelle elezioni nazionali, regionali e locali, in paesi quali il Belgio, la Germania ed il Regno Unito e quindi sottolinea la necessità di richiamare le radici di questi fenomeni, quali la marginalizzazione e l’esclusione sociale, la povertà e disoccupazione;

12. Chiede urgentemente a tutti gli Stati membri, di prevedere, almeno, la possibilità di ritirare i fondi pubblici ai partiti politici che non si attengono al rispetto dei diritti umani e delle libertà democratiche fondamentali e, alla norma di legge, come spiegato nella convenzione europea sui diritti dell'uomo e nella lettera europea dei diritti fondamentali; mentre invita quelli che già hanno questa possibilità, come il Belgio, ad applicarla senza ritardi;

13. Chiede agli Stati membri di lanciare campagne e progetti, a tutti i livelli e settori, considerevolmente nei media e nelle scuole, per promuovere il multiculturalismo, la diversità come forma di ricchezza e di dinamismo economico, l'uguaglianza nel genere, la lotta contro le discriminazioni, la tolleranza, il dialogo e l'integrazione, per esempio nel quadro degli anni europei di uguaglianza per tutti (2007) e del dialogo interculturale (2008);

14. Invita tutti gli Stati membri a dare l'attenzione adeguata alla lotta contro il razzismo, il sessismo, la xenofobia e l’omofobia, nei loro rapporti, sia bilaterali, sia con paesi terzi;

15. Invita la Commissione Europea a continuare a sviluppare politiche di anti-discriminazione, accanto alle relative politiche d'emersione sull’ integrazione; verso una uguaglianza da realizzare, con l'attenzione dovuta che deve essere fatta integrandola ad altre misure non-legislative, come promuovere l'interazione e la partecipazione;

16. Sottolinea la necessità di sostenere l’anti-razzismo e le iniziative anti-anti-xenofobiche, rispetto
all’ imminente campionato del mondo di calcio in Germania e chiede che le autorità, con molta attenzione, controllino, proseguano e condannino coloro che sono responsabili degli atti di razzismo;

17. Ricorda l'esigenza di profonde e chiare definizioni e di statistiche, sul razzismo e sulla xenofobia, notevolmente al razzismo, alla violenza connessa al genere e all’omofobia, come strumenti per combattere efficacemente questi fenomeni, come già evidenziato nel rapporto annuale del EUMC del 2005 che evidenzia la mancanza di un registro statistico della violenza connessa al razzismo, in Italia, Portogallo e Grecia;

18. Chiede al relativo presidente di spedire questa risoluzione al Consiglio, alla Commissione, agli Stati membri ed al governo della Federazione Russa.