PIATTAFORMA DEL COORDINAMENTO TRANSGENDER ITALIANO
ALLA MINISTRA DELLE PARI OPPORTUNITA’

updated 14/11/2006

  1. Revisione della Legge 164/82 sul cambiamento di sesso:
    - la legge deve consentire la modifica dei dati anagrafici relativi a indicativo di genere (sesso) e prenome, anche ai soggetti che non effettuano la riattribuzione chirurgica del sesso (RCS),
    - riduzione significativa dei costi delle procedure medico-legali, attraverso si sistemi di detassazione, di eventuale richiesta di Perizia nominata dai giudici a carico del Sistema Giudiziario, ecc.)
    1 Bis:
    In attesa della revisione della L.164/82 richiesta al Ministro di Grazia e Giustizia di una circolare che renda omogenea in tutti i tribunali della nazione la procedura di applicazione della L. 164/82 attuale, tenendo conto che già l’attuale testo può essere interpretato come indicato al punto 1, seguendo alla lettera l’art. 2 della succitata legge che descrive l’iter per la riassegnazione senza far riferimenti ad interventi di ogni sorta sul corpo.

  2. Garanzia del diritto alla salute:
    - si richiede la revisione dei prontuari terapeutici affinché i prodotti estroprogestinici, antiandrogeni ed il testosterone abbiano fra le indicazioni terapeutiche anche il Disturbo dell’Identità di Genere, al fine di per permettere l’assunzione di ormoni dietro prescrizione del SSN.
    - Si richiede inoltre che tutti i farmaci utili alla transizione di genere – compresi quelli in “fascia C”, abbiano una nota terapeutica di esenzione per il DIG.
    - è necessario istituire una rete di centri medici specializzati del SSN distribuiti in maniera omogenea sul territorio nazionale, al fine di garantire a tutte le persone transgender la possibilità di accesso alle terapie;
    - i trattamenti  per la modificazione dei caratteri secondari non modificabili con una terapia ormonale (rimozione della barba, mastoplastica etc.) devono essere a carico del SSN al pari dei trattamenti di RCS;
    - la persona transgender deve essere tutelata durante la sua permanenza all’interno delle strutture e dei reparti ospedalieri, garantendo il rispetto della sua condizione da parte del personale e da parte degli altri soggetti residenti in reparto.


  3. Difesa dei diritti e pari opportunità 
    - Considerazione della condizione transgender come una fra le possibili varianti di genere dell’essere umano con il diritto al completo godimento dei diritti, eccc)) e con pienezza di tutti i diritti della persona, che richiede, quando necessario, l’accesso a sistemi di cura ormonale e/o chirurgica allo scopo di restituire alla persona le sue condizioni ottimali di percezione di salute indipendentemente dalla sua condizione sanitaria;
    - richiesta che la Direttiva Europea 54/2006 sulle pari opportunità venga recepita nel testo di legge dal Governo Italiano esplicitando quanto contenuto nella nota introduttiva 3) che include le persone in transizione di genere fra gli aventi diritto alle tutele in essa espresse
    .

  4. Sensibilizzazione
    - azioni di risarcimento (vitalizio ecc.) per tutte le persone transgender che hanno subito, prima della entrata in vigore della L. 164/82, violenza, carcere, prigione, confino, perdita dei diritti di cittadinanza (voto, ecc.) e altre gravi forme di discriminazione da parte dello Stato a causa della loro condizione di transgender ed eventuale risarcimento per i danni fisici e psichici subiti a causa delle persecuzioni;
    - campagne informative, pubblicitarie (pubblicità ministeriale) e di sensibilizzazione rivolte al pubblico e alle istituzioni sulle tematiche dell’identità di genere e sulle condizioni, spesso precarie e difficili, delle persone trans, con l’obiettivo di contrastare stigma sociale e i comportamenti discriminatori in tutti i momenti della vita quotidiana (scuola, lavoro, vita sociale etc.);
    - sostegno alle associazioni e ai gruppi che si impegnano pubblicamente in azioni antidiscriminatorie, informative e di tutela dei diritti delle persone transgender.


  5. Lavoro
    - il diritto al lavoro per le persone transgender deve essere attuato in ogni settore, debellando qualsiasi forma di mobbing e di ostracismo, anche -  ma non solo - attraverso l’applicazione esplicita delle norme sulle pari opportunità (vedi punto 3, comma 2);
    - Necessità di istituire progetti di inserimento specifici per le persone transgender in condizioni di precarietà lavorativa o a rischio di disoccupazione;
    - tutela sul lavoro della persona transgender che intraprende il percorso di transizione come ad esempio la possibilità dell’anticipo del quinto dello stipendio per i lavoratori dipendenti e altre forme di supporto.

Roma, 14 ottobre 2006

Crisalide AzioneTrans
Gruppo Luna Transessuali
Libellula 2001
Movimento Identità Transessuale

Il presente documento è stato consegnato alla Ministra per le Pari Opportunità nel corso dell'Incontro del 14 ottobre 2006

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