LA ROSA NEL PUGNO
22/03/2006


Diritti e Liberta' per le persone transessuali e transgender


Radicali Italiani si impegna a continuare l'opera iniziata oltre venti anni fa dal Partito Radicale a tutela dei diritti e delle liberta' delle persone transessuali e transgender, grazie alla quale si ottenne la legge n. 164 del 1982.

Questa legge come applicata dai tribunali italiani, consente il cambiamento del nome e la rettificazione del sesso soltanto a condizione che sia stato effettuato l'intervento chirurgico di riattribuzione dei genitali.

Nella realta' molte sono le persone per le quali, allo scopo di esprimere pienamente la propria identita' di genere, l'intervento chirurgico sui caratteri sessuali primari non e' soltanto non indispensabile, ma talora dannoso per il benessere psichico della persona, oppure che non possono affrontare impegnativi interventi chirurgici per problemi legati alla loro salute fisica e psichica. La stessa Corte costituzionale nel 1985 aveva sostenuto l'esistenza di un diritto fondamentale all'identita' sessuale che in questi casi viene violato.

Il contrasto tra l'aspetto fisico ed il ruolo di genere da una parte, ed il nome ed il sesso anagrafici dall'altra, e' pertanto fonte quotidiana di pesante discriminazione nel mondo del lavoro ed in tutte le circostanze in cui le persone transessuali
sono tenute a rivelare le proprie generalita', e' motivo di disagio nei rapporti con il pubblico, nelle vicende della quotidianita', nei rapporti personali, tanto da ledere innanzi tutto il diritto alla riservatezza dei dati personali concernenti la vita sessuale e lo stato di salute delle persone transessuali, e da rendere loro la vita molto difficile.

E' evidente che per nessuna ragione si puo' forzare la persona a ricorrere alla chirurgia allo scopo di realizzare la propria identita' di genere che, in diversi casi, proprio attraverso l'intervento chirurgico verrebbe sacrificata in nome della modello binario dei sessi e dei ruoli di genere che caratterizza la nostra societa'. La lunga durata del periodo di transizione espone peraltro anche le persone transessuali in attesa di intervento a tale situazione.

Uno stato libero, laico e attento ai diritti di tutti i cittadini e di tutte le cittadine deve pertanto rendere possibile alle persone transessuali la rettificazione del sesso (si intende indicativo di genere) e il cambiamento del nome indipendentemente dal ricorso a delicati e invasivi interventi chirurgici, quando non siano necessari per la loro realizzazione personale, come gia' previsto in altri Paesi, tra cui il Regno unito, allo scopo di tutelarne l'identita' e la dignita' personali, e il diritto di privacy.

A firma: Toniollo, Rovasio, Marzocchi
Approvata

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Parita' di
accesso ai diritti per le persone omosessuali

Il progetto di legge sul Patto Civile di Solitarieta' (Pacs) si avvia a essere discusso dal nostro Parlamento, probabilmente all'apertura della prossima legislatura ed e' comunque tra le priorita' dei radicali cosi' come illustrato dal Segretario dei Radicali Italiani Daniele Capezzone nella sua relazione.

Radicali Italiani crede nella necessita' di una regolamentazione delle convivenze di fatto, siano esse tra persone dello stesso sesso o di sesso opposto, e sostiene pertanto la battaglia per l'approvazione del progetto di legge senza tuttavia accettare che il suo contenuto venga ridimensionato o peggiorato, ma anzi ribadendo l'importanza del riconoscimento di nuove forme di famiglia.

Il congresso di Radicali Italiani ritiene inoltre che il Pacs debba inserirsi in un progetto piu' ampio da inserire tra i punti prioritari di iniziativa del nuovo soggetto politico che abbia come punti di riferimento il principio della pluralita' delle forme familiari e il principio di uguaglianza formale e sostanziale. Il Congresso di Radicali Italiani ritiene quindi che il Pacs sia un primo passo nella prospettiva di assicurare a tutti i cittadini e a tutte le cittadine di un Paese laico abbiano garanzia di parita' di accesso ai diritti, con l'obiettivo di estendere il matrimonio civile e
l'adozione alle coppie formate da persone dello stesso sesso.

Firmatari: Toniollo, Rovasio, Marzocchi
Approvata

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I Radicali: no alla inquisizione
16/01/2006 - La Stampa - Raffaello Masci

«Sui Pacs e sull'aborto il Vaticano sta arrivando a posizioni razziste»

Roma - «Dopo le manifestazioni di ieri, di Roma e di Milano, giungono dal Vaticano dichiarazioni di inedita violenza e gravità. Siamo al razzismo, siamo all'Inquisizione, siamo ai peggiori incubi della storia umana». Il leader radicale Daniele Capezzone ha parole di fuoco contro la Chiesa, alleata della destra nella battaglia contro ogni regolamentazione delle famiglie di fatto.

Per contro la destra insorge arroccandosi sempre di più: «Le posizioni sono ormai chiare - ha detto il responsabile per la Famiglia di An, Riccardo Pedrizzi - da una parte ci sarà la coalizione di sinistra: uno schieramento che esprime posizioni radical-progressiste, relativiste, materialiste, nichiliste, individualiste, libertarie, laiciste e anticlericali. Dall'altra ci sarà l'alleanza di centrodestra: lo schieramento conservatore che difende i principi del diritto naturale, i valori della tradizione, la dimensione etico-religiosa e il ruolo pubblico del cristianesimo».

E così, dopo la prova di forza della piazza, la radicalizzazione delle posizioni su pacs e aborto è quantomai accentuata, per la verità più sul primo punto che sul secondo.

Sono, infatti, soprattutto i pacs non solo a dividere i due schieramenti ma anche ad alimentare controversie all'interno del centrosinistra. «Romano Prodi è prigioniero di forze radicali ed estremiste - ha detto il ministro Udc Carlo Giovanardi - che guardano a Zapatero piuttosto che a De Gasperi». E il suo compagno di partito Luca Volonté ha chiosato dicendo che «ormai è chiaro a tutti gli italiani chi governerà il Paese se vincerà Prodi: saranno Bonino, Grillini e Bertinotti ad avere sempre l'ultima parola».

La replica dal centrosinistra è stata per le rime: «I veri estremisti sono proprio Giovanardi e Volonté - ha detto il parlamentare diessino Franco Grillini - perché le nostre proposte di pacs sono le più moderate d'Europa».

Ma se le due parti alzano il livello dello scontro, Romano Prodi sta in mezzo, col rischio di prendere botte da entrambi i contendenti: per Chiesa e destra è troppo progressista, per alcuni suoi alleati troppo moderato.

Il centrodestra punta a metterlo allo scoperto: «Anziché trincerarsi dietro le orazioni - ha detto il capogruppo di Fi Renato Schifani - Prodi ci dica cosa pensa per esempio sui pacs, perché ho la netta sensazione che su questo tema potrebbe scivolare un eventuale sciagurato governo che porti il suo nome».

Anche i vescovi, attraverso il loro quotidiano «Avvenire», vogliono da lui una parola più netta sui pacs, senza barricarsi dietro «funambolismi lessicali».

Sull'altro fronte, invece, restano confermati i dissensi di vari esponenti della sinistra rispetto alla sua «amarezza» per le manifestazioni di sabato (Grillini, Pecoraro Scanio, Cento, Boselli).

Secondo Rosy Bindi (dl) e Luciana Sbarbati (repubblicani europei), invece, la moderazione del Professore e la sua estrema prudenza possono ripagare sui tempi lunghi e vanno quindi apprezzate. Perfino Pannella ha avuto parole di plauso per Prodi, sia pur limitatamente alla sua «sincerità».

Quanto alla legge sull'aborto, la pietra dello scandalo è stata la battuta del presidente del Senato, Marcello Pera, che ha parlato dell'interruzione di gravidanza come di un «piccolo omicidio». Emma Bonino è insorta: «Dopo il Papa farmacista (il riferimento è alla pillola del giorno dopo - ndr) non poteva mancare una nuova performance del Presidente Pera: quella di Procuratore della Repubblica teocratica italiana».

Tuttavia una riforma dell'aborto per ora non è all'ordine del giorno nel governo né negli auspici della Chiesa: «La manifestazione a difesa della legge sull'aborto - ha detto la sottosegretaria Jole Santelli - è solo una strumentalizzazione preelettorale, dal momento che non c'è alcun rischio che si rimetta mano alla 194».

«Nessuno vuol toccare la 194 - ha detto il vescovo di Como, Maggiolini - non tanto perché sia una legge giusta, piuttosto perché non ci sono le condizioni per cambiarla».

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Dichiarazione di voto di Mirella Izzo a favore della Rosa nel Pugno

Nel mio ruolo di presidente di Crisalide AzioneTrans, Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale, in passato non mi sono mai permessa di "schierarmi" politicamente, utilizzando dichiarazioni di voto esplicite per un partito, una lista.
E anche quest'anno Crisalide nel suo insieme, valutate dichiarazioni e comportamenti, stilerà una lista di candidate/i o partiti che secondo noi o nelle promesse o nei comportamenti passati (passati recenti, sia chiaro) potrebbero prendere più a cuore i nostri problemi e spingere per i cambiamenti legislativi che chiediamo.
Credo però che queste prossime elezioni saranno talmente cruciali per le cose che mi stanno più a cuore e per le quali ho dedicato quasi tutta la mia vita con l'impegno nel sociale, che non mi è questa volta possibile tappare la bocca anche alle mie personali opinioni. Opinioni che credo di avere il diritto di poter esprimere come libera cittadina impegnata nel sociale e nelle battaglie transgender. Se non lo facessi andrei contro me stessa e mi sono promessa di non farlo mai più, dopo essermi negata al punto da rimuovere la mia vera identità.
Mi espongo quindi personalmente e, per ora, a titolo personale.
Lo dico subito. Non sarò breve (ma chi mi legge con una certa continuità già conosce la lunghezza delle mie considerazioni).
Le elezioni in un paese democratico non dovrebbero essere eventi speciali, particolari, ma la storia ci insegna che esistono dei "nodi" , oltrepassati i quali si cade inesorabilmente in un precipizio. Non penso che negli anni 20 e 30 i tedeschi fossero davvero tutti (o quasi) nazisti, ma l'essersi illusi su un falso ideale razziale, portò poi quel popolo inesorabilmente verso l'altrui (e propria) rovina. Oggi guardiamo con occhi attoniti nei cinegiornali d'epoca milioni di persone accatastate a sentire e applaudire frenetiamente le smorfie grottesche di un Mussolini, l'evidente lucida follia di un Hitler. Sapevano? Non sapevano delle atrocità che i loro leader stavano commettendo? Sapevano quanto bastava sapere, perché gli ebrei vivevano nei loro stessi quartieri ed improvvisamente sparirono tutti (almeno in Germania). Non sapevano che erano nei lager? Che "passavano per i camini"? Aveva davvero importanza che sapessero i dettagli, quando un intero popolo gli spariva sotto gli occhi? Non bastava questo per capire che dietro a quei "semplici indizi", tutti potevano immaginare cosa stesse accadendo? Eppure sono tanti i tedeschi che oggi dicono che non capivano e non so se sia "falsa coscienza" o la tipica superficialità dei popoli quando sentono il bisogno di un "messia" politico.
Sia nel caso in cui fossero consapevoli, sia nel caso in cui avessero "chiuso gli occhi" per non voler vedere, la china era stata presa, la Storia macinava i suoi eventi scrivendo una tra le sue più tremende pagine.

Mi si dirà: ma che c'entra oggi richiamare l'atrocità nazista, alla vigilia del voto di un paese ormai da tempo annoverato fra le democrazie più stabili del mondo?
C'entra perché la storia non si ripete mai uguale a se stessa ma spesso assume una curva sinusoidale dove ciò che sembrava definitivamente debellato, ritorna, con forme e modi diversi, ma torna.
E' noto a chiunque voglia vedere: oggi non vi è bisogno del barbaro olio di ricino per convincere con la forza i dissidenti quando il possesso della più potente arma del consenso, la televisione, è al 99% nelle mani di un uomo solo.
Siamo una democrazia perché compiamo il rito del voto? Non basta. Saddam Hussein, prima di essere spazzato via dalle forze alleate aveva appena vinto le sue elezioni con il 100% delle preferenze (nelle precedenti aveva lasciato qualche virgola di punti all'astensione).
Non erano elezioni quelle ma un plebiscito? Vero, ma se di fronte ai temi cruciali rispetto ad una scelta di valori di vita, tutti i partiti, tutti gli schieramenti, chi più chi meno, si piegano alla volontà di qualcun altro, ha senso parlare ancora di democrazia sostanziale? Se poi questo "altro" è uno Stato Straniero in territorio italiano, la cosa non è ancora più inquietante? E se questo Stato dichiara di esistere in funzione dello spiegare al popolo pecorella, la retta via da seguire, la giusta interpretazione di una Bibbia che contiene amenità tali da essere improponibile nella sua integrità ad alcun popolo di oggi e soprattutto di avere l'unica vera chiave di lettura del pensiero di Gesù Cristo su ogni cosa verso cui non si è mai espresso, non siamo più vicini ad una "teocrazia" piuttosto che ad una "democrazia"?

Se sul tema dei Diritti Civili solo qualche "briciola" di partito ha il coraggio di distinguersi chiaramente e senza equivoci dalle posizioni della Curia Romana su temi fondamentali del vivere civile come società, possiamo dirci in un paese democratico? Sostanzialmente tale?
Viviamo da anni e con un'accelerazione improvvisa dopo l'avvento del nuovo pontefice (facitore di ponti? Sembra più un granatiere.. comunque...) in un clima sempre più pesante per chi non si "uniforma" con il pensiero dominante, un clima non solo inacettabile ma in un forte odore di un "regime", non tanto più dipendente dal "Cavaliere, operaio, presidente e chi più ne ha più ne metta, che nulla possiede ma tutto fa possedere ai suoi figli e fratelli, come se fossero estranei che mai e poi mai curerebbero anche i suoi interessi; non tanto quindi più dalla figura di un uomo che come tanti prima di lui può cadere dalle stelle alle stalle, in pochi mesi.
L'odore di regime che stiamo respirando ha sempre più l'acre profumo dell'incenso... D'un incenso bruciato nelle stanze di comando vaticane.
Il Centro Destra l'ha già fatto ed almeno gli si riconosce chiarezza: sta con il papa: contro l'aborto, il divorzio, i diritti civili di gay, trans, lesbiche, la riduzione della proprietà del corpo delle donne, la ricerca scientifica piegata ai dogmi religiosi, ecc. ecc.
Ci sta un po' meno per la questione "immigrati" ma a ben pensarci, una politica sull'immigrazione dura e spietata offre più "lavoro", ed almeno dà un senso di utilità sociale ai tanti preti ormai anche loro spaesati dalle decisioni delle loro autorità.

Ci resta il Centro Sinistra allora. Stanno con noi, con noi omosessuali, lesbiche e transessuali. Stanno con gli immigrati (quanto meglio erano i lager di contenimento del Centro Sinistra rispetto a quelli - sicuramente peggiori, ma si tratta di gradualità di uno stesso sistema - installati della Bossi-Fini?). Stanno con noi... lo dicono sempre ai comizi... I DS ci offrono persino gli stand alle loro feste dell'Unità. E poi lo dicono e lo ripetono che stanno con noi. Ma lo fanno quando sono all'opposizione e lontani dalle elezioni e quando si tratta di prese di posizione "sui generis". Altrimenti nel centro sinistra iniziano i guai.

Il movimento glbt italiano mesi fa ha presentato una piattaforma a quelli che allora erano i candidati leader dell'Unione."Primavera dei Diritti Civili" fu nominata. Una piattaforma che, nella sua semplicità, era davvero qualificante... Diciamolo.. usiamo una parola non politichese, era proprio una proposta "bella".
Nei contenuti ovviamente: si chiedevano i PACS, il minimo per garantire diritti a persone che si amano, ma rifiutano il matrimonio o non vi possono accedere per motivi "" religiosi "". E quel documento che, per una parte, ho contribuito anche io a scriverlo nel tentativo di fare ancora più bella una cosa bella, nel modesto sforzo di portare dentro il documento l'essenza della mia esperienza di anni di impegno nella tutela di una fra le categorie umane più bistrattate e "negate" della terra (Italia inclusa): le persone transessuali, le persone transgender.
E allora quel documento parlava di libertà di ricerca scientifica con la richiesta di abolizione della legge 40 che limita drasticamente la possibilità di dare agli studiosi e ricercatori italiani gli strumenti per concorrere a sconfiggere la malattia, la sofferenza di esseri umani vivi, davanti ai nostri occhi, che parlano (se possono), sentono (se ci riescono), camminano (magari con ausilii). Esseri umani che portano il peso di sofferenze immani, spesso talvolta con l'unica prospettiva di una lenta decadenza verso una dolorosissima morte. Lo studio genetico e sulle cellule staminali (tutte, tutte quelle che servono) sono oggi l'unica vera speranza per questi uomini e donne e una stupida legge gliela vuole negare in nome di una presunta e mai provata vita dell'embrione. Foss'anche vita, lo è nella sua espressione più elementare. Non ci facciamo problemi a mangiare ogni giorno esseri viventi complessi quasi quanto l'uomo, ma ci preoccupiamo più ancora che degli uomini stessi, dei suoi embrioni. Si fa precedere una potenzialità inespressa di vita alla vita nella sua piena espressione... e ricordiamoci che tra i sofferenti condannati ci sono anche bambini di 2-3-4-5 anni ed anche meno. Siamo all'aberrazione mentale. Chiedere l'abolizione della legge 40 non fu un grande merito, perché fu la semplice affermazione del buonsenso contro un'ipotesi, un dogma inspiegato.
Inoltre chiedevamo l'abrogazione di questa orribile legge perché crediamo che la genitorialità sia data dalla qualità d'amore che siamo capaci di offrire, più che da un amplesso, magari maledetto mille volte, per le conseguenze che ha portato. Siamo pieni di padri e madri che non hanno mai amato figli nati da uno sbaglio... e questo va bene, lo vuole Dio.... E siamo pieni di uomini e donne, single, omosessuali, lesbiche, transgender pieni d'amore da dare a creature addirittura, spesso, non proprie geneticamente. E questo è male, Dio non lo vuole perché un gay non saprebbe amare? Una lesbica non saprebbe amare? Una madre o un padre transessuali, infertili per definizione, non saprebbero amare? Dio vuole i bambini nelle fogne delle grandi città sparati a vista dagli squadroni della morte ma non amati da genitori single o gay o trans. Che dio stupido ci vogliono far bere! E allora è per amore che chiediamo il via libera alla fecondazione eterologa e alle coppie di fatto. E se anche oggi non si ha il coraggio di dirlo apertamente per paura di irritare il "babau Ratzinger", per paura di "perdere tutto" e non "portare a casa niente , lo chiediamo anche per arrivare in un futuro non troppo lontano al diritto alla fecondazione eterologa per le persone omosessuali e all'utero in prestito per le persone transessuali e alla conservazione di ovuli e sperma prima dell'inizio della transizione.

Ma non ci siamo accontentati: abbiamo chiesto un'altra cosa elementare ma che in Italia non esiste: il diritto d'asilo per le persone omosessuali e transessuali che nei loro paesi di origine vedono la loro condizione fuorilegge, se non addirittura condannata alla pena di morte ed anche per gay e trans provenienti dalle tante nazioni che ufficialmente non condannano, ma lasciano agire gli "squadroni della morte" (spesso composti anche dalle forze dell'ordine) liberi di sterminare le transessuali costrette alla prostituzione, gli omosessuali che osano diventare visibili e, tornando a prima, i bambini delle fogne che per sopravvivere rubano.
Se il papa fosse il Papa, sarebbe il primo ad essere d'accordo con le nostre richieste. E' lui - e non glielo ha ordinato nessuno di dirlo - che dalla Germania ha urlato a tutto il mondo che "vi deve essere una vita dignitosa per ogni essere umano". E noi non siamo esseri umani allora, dato che siamo esclusi, secondo lui da ogni diritto che evochi dignità? Ci esclude dal genere umano? C'è un punto interrogativo ma non è una domanda. Ci esclude dal genere umano.
Perché siamo omosessuali? Perché siamo transessuali? Perché siamo come tutti gli animali evoluti della terra, con una componente della popolazione con comportamento omosessuale o con identità transessuale? Dobbiamo - secondo il papa - fare la fine che i nostri nonni contadini facevano fare a quei galli che si rifiutavano di fare i galli? Che volevano covare le uova? I nostri nonni questi galli li facevano finire molto presto nel pentolone, in una logica economicista secondo cui il gallo transessuale non " copriva" la gallina. Vuole il papa fare lo stesso con noi? Certo che sì.
Il pentolone del pregiudizio, della falsificazione scientifica e storica, del silenzio assordante dell'Osservatore Romano di fronte ad ogni pur barbaro omicidio perpetrato contro gay, lesbiche e trans, delle "bolle" del Santo Uffizio (si ora la chiamano Congregazione per la Dottrina della Fede.... ma è e resta il Santo Uffizio, la Santa inquisizione).
E tornando di nuovo al documento: abbiamo chiesto tutte cose belle, semplici, umane, solidali, nella direzione del rendere la vita più semplice a quei gruppi di persone a cui è resa complicata dal pregiudizio ignorante. Allora abbiamo anche chiesto di rivedere la legge sulla rettificazione anagrafica per chi è transessuale. Non si può "obbligare" ad un intervento così imponente come la rettificazione genitale con l'unico scopo di ottenere documenti e stato anagrafico congruenti. L'intervento è un bisogno spesso presente (ma non sempre) nella persona transessuale, non un giogo sotto cui è obbligatorio passare. I genitali esposti come pegno pagato alla società per averne tradito le aspettative? Poco ci manca.
Una richiesta estremista, quest'ultima? Beh, è la legge approvata da ormai più di un anno e senza alcun "disastro" di conseguenze da Blair... se è estremista lui, chi è moderato? Lo stesso Blair che più recentemente ha approvato una legge che non chiama Pacs ma Unioni Civili, non per sminuirne il significato, ma per renderle ancora più simili (nei diritti e doveri) al matrimonio. Perchè alla fine, chiamale come vuoi, quel che conta davvero è il testo di legge.
Abbiamo chiesto con semplicità tante altre piccole/grandi cose e chi vorrà leggerle per intero potrà farlo sul sito di Crisalide AzioneTrans.

Le risposte? Un iniziale si tiepido di Prodi. Sulla nostra proposta? Ma figuriamoci! Solo ed esclusivamente sui Pacs. Il resto? Non importa.
Uguale a lui Di Pietro, con toni meno moderati ma ancor più vaghi Pecoraro Scanio. Contrario fino a voler far saltare l'Unione, il "buon" Clemente Mastella, piegato in ginocchio ai voleri papali. L'unico a rispondere a tutti i quesiti fu Fausto Bertinotti e fu un bel sì chiaro, netto e anche motivato punto per punto di tutti quelli proposti. L'unico. L'estremista Bertinotti. Perché si è estremisti oggi ad essere semplicemente laici. Questo dice il teoconservatorismo politico italo-vaticano (a proposito ma è Pera vero che ha preso il posto lasciato vacante da Ratzinger alla Congregazione per la bla bla.. insomma al Santo Uffizio? No? E' ancora il presidente del Senato della REPUBBLICA? Giuro non sembrava...).

Gli altri? Silenzio ma in effetti la domanda ufficialmente fu posta solo ai candidati premier in quella fase e non ai singoli partiti. Non ce n'era bisogno di chiederlo peraltro perchè ben presto questi avrebbero iniziato a litigare fra loro sulle risposte dei LORO candidati leader. E allora Prodi dichiara: "niente più Pacs, ma Unioni Civili" Ma non è la stessa cosa? In UK hanno chiamato Unioni Civili una legge migliore dei Pacs Francesi... Allora Prodi cambiandogli nome vuole fare un passo avanti? Macché... Mastella non è più solo, ora anche la Margherita pretende di togliere i pacs e parlare di Unioni Civili per un paio di ragioni: non collegare l'eventuale legge anche agli omosessuali nel pensiero della gente e, seconda e più perfida ragione, tentare di trasformarli in "atti privati", senza la cosiddetta "trascrizione", quindi impugnabili da chichessia. E allora?
Allora succede che i DS confermano di essere per i Pacs mentre la Margherita conferma di essere contro. Conseguenza di questa divergenza? Semplice che sii presentano insieme alla Camera dei Deputati. Poltica Italiana... solo tu puoi fare certi miracoli infernali. E si.. infernali... perché... ma come. Io sono gay, voto DS perché mi garantiscono almeno la legge sui Pacs e finisce che faccio eleggere un intransigente della Margherita (già perchè pure il voto di preferenza... zac... abolito.. tutto in mano alle segreterie di partito e anche all'oscuro degli elettori)? Ma siamo impazziti? Certo che si. Siamo nella "norma" di questa italia dove chi soffre di "mania di grandezza" governa e chi vuole semplicemente vivere degnamente ma in un genere diverso o opposto al sesso in cui è nato, deve sottoporsi ad una kilometrica rassegna di test psichiatrici per "escludere qualsiasi psicosi". Beh, però ci si consola... " se mi hanno rilasciato un documento dove si dichiara con ufficialità che a parte una disforia (il contrario di euforia) rispetto al sesso in cui sono nato/a, non soffro di alcuna psicopatologia grave, almeno da ora in poi nessuno oserà dire che sono un/a malato/a psichiatrico/a". Se lo può dire? Si certo davanti allo specchio.. perché resta che paparatzinger se ne strafrega della scienza quando gli accomoda perché parla in nome di dio e se dio dice che siamo persone psichicamente malate, hai voglia di presentare un test Rorchach (quello delle macchie dove ti chiedono: "cosa vedi?" e tutti vorrebbero rispondere: "una macchia informe", ma guai se lo fai... sei malato/a) o un MMPI (una sfilza di quasi 600, si, S E I C E N T O come la vecchia Fiat, domande) che attestano che sei lucido/a come un negozio di cristalleria. Non contano niente. Dio dice il contrario. Chi l'ha detto che Dio dice il contrario? Ratzinger! E come fa a saperlo? Glielo ha detto Dio! E via così all'infinito.
Poi ti dicono: "ma fregatene di quello che dice la Chiesa".... Ma me strafregherei (se proprio devo rispondere con una parola di conio fascista) di quello che dice mr. Ratzinger se non fosse che tutti i politici gli corrono dietro, lo corteggiano. Ma non sarebbe meglio si corteggiassero una Eva Robin's invece?

Siamo in un guazzabuglio tremendo... fa persino ridere ma ricordiamoci come le persone con coscienza civile sottovalutarono i nazisti ed i fascisti prima di ridere troppo. Non siamo ad un passo dalla tragedia. A due si, però. E sono pochi, maledettamente pochi per chi ama vivere in una società laica, solidale e che garantisca i diritti civili di ognuno.

Eppure... un fatto nuovo c'è: Boselli. Boselli? Si quello dello SDI, il socialista, quello che in tv non si lanciava mai oltre l'ovvio, e improvvisamente ha iniziato a parlar chiaro. Chissà qual'è stata la goccia d'acqua santa che gli ha fatto traboccare il vaso, che ha trasformato un mite in un leone... Chissà quale goccia ha fatto si che un timido come lui alla fine si spaccasse i "maroni" ed iniziasse a sparare ad alzo zero contro le ingerenze papali.... Ha cambiato persino il modo di parlare. Dichiara di non poterne più delle ingerenze vaticane e lo dice a chiare lettere senza paura... mettendo sul piatto della bilancia le ricche elargizioni che il concordato prevede da parte dello Stato Italia verso lo Stato Vaticano. Neanche fosse un radicale dei tempi d'oro! E lo è infatti... Anzi no è e resta socialista, ma recupera del socialismo il suo aspetto più libertario. Craxi aveva citato Proudhon (pensatore comunista libertario, anarchico dell'ottocento) come ispiratore del suo pensiero politico - ovviamente modernizzato- ma poi la sua modernizzazione si è visto cosa è diventata ed ha condannato tutto il pensiero socialista (quello vero) all'azzeramento per una decina di anni. Boselli non lo cita Proudhon, ma le sue parole sembrano quasi praticarlo. Certo ammodernato, non più rivoluzionario ma riformista. Ma se Proudhon era anticlericale, almeno Boselli parla da vero laico e senza paure... Non solo, cosa ti si inventa "il" Boselli? Si allea con i "nuovi" (nuovi lo dico io) radicali... con i Radicali Italiani di Capezzone.
Ora un qualsiasi lettore non italiano direbbe: "Beh se lo SDI è nell'Unione, a questo punto ovviamente anche i Radicali entrano nell'Unione. E' logico. No? Non entrano? Non li vogliono? Logico è logico ma proprio per questo motivo, questa semplice operazione di trasposizione non è avvenuta e forse avverrà dopo kilometri di inutili distinguo.
Riassumendo: Boselli si, i Radicali Italiani no? Ma stanno dicendo le stesse cose!!! Importa? Certo che no. Hanno presentato un programma comune! Vuol dire qualcosa? Certo che no se non lo hanno firmato da Vespa! Siamo in Italia. Siamo in Italia (no non è un errore di ripetizione di battuta).
Ed allora dato che alla fine negli italiani la logica entra in testa e sarebbe stato difficile spiegare loro perché Bosellil e lo SDI potevano stare nell'Unione e i Radicali Italiani no... che si fa? Si agisce all'Italiana!
Ultimi giorni di legislatura e un emendamentino alla legge elettorane nuova di zecca proporzionale (e mi scusino gli stessi Radicali ma in Italia o fai il proporzionale o sono casini come abbiamo visto in questi anni) cosa si inventa? Uno scorporo dei partiti dalle coalizioni.. insomma una roba tale per la quale Il vecchio Partito Radicale, ora Radicali Italiani, presente nella politica italiana dagli inizi della Repubblica, presente al Parlamento Europeo attuale, portatore del diritto al Divorzio e all'accesso all'aborto, diventa un partito nuovo. E pure lo SDI... ora è Rosa nel Pugno, quindi sono cancellati. Diventano una formazione che, unendosi sparisce. La politica italiana riesce a sconfiggere non solo la logica ma persino la chimica! Allora devono raccogliere 90.000 firme come fossero il "partito degli amanti del pecorino romano". Pannella va in digiuno di fame e di sete e con il sistema del ricatto forse riesce a fare abolire quest'aberrazione degna della mente di un Serial Killer (della democrazia). Una sorta di legge del contrappasso di un diavoletto particolarmente malizioso:"raccoglievi le firme per cambiare l'Italia e ci sei riuscito? Ora devi raccoglierle di nuovo per dimostrare che esisti" "Ma non basta il fatto che abbiano cambiato il costume in Italia?" "Noi non ci intendiamo di costumi, non siamo a Carnevale". Si è vero, siamo all'inferno.
Vogliono farci credere che "La Rosa nel Pugno" (ricorderà qualcosa a qualcuno questo simbolo??) quei Radicali che non esiste un italiano che almeno una volta nella vita non abbia incocciato un loro banchetto dove ti stressavano fino alla morte se non firmavi anche le cose che non pensavi. Ti dicevano: "ok tu non sei d'accordo ma firma così almeno consenti a chi la pensa diversamente da te di potersi contare e contare chi la pensa come te", abbindolando il povero passante che alla fine veniva pure convinto che fosse una sua convenienza mettere in discussione un qualcosa che già c'era e nessuno gli avrebbe tolto se non avesse firmato. Mica sono stati dei Santi i Radicali. Ve lo dice una che sebbene nel partito abbia bazzicato 3 minuti, almeno una campagna elettorale alle comunali di Genova con gli antiproibizionisti se l'è fatta dal primo all'ultimo giorno... Poi a quei tempi ce n'era uno che proprio non mi andava giù quando arrivava e parlava: una sorta di annusamento che mi diceva "nobbuono".. Chi era? Ma Taradash, Il primo a passare in Forza Italia convinto di farne un partito liberale.. eheh... non so se ridere o piangere... se crederci o non crederci...

"Insomma, Mirella, fai un "proclama alla nazione" tu che non sei nessuno, lo intitoli come una dichiarazione di voto per r La Rosa nel Pugno "è mezz'ora che leggo e ancora non ho capito perchè dovrei votarli anche io... anzi quel poco che hai detto non è neppure troppo edificante" .
Sono certa che almeno uno dei miei due lettori questo pensiero l'ha già fatto da un po'.... Ma viviamo in un mondo trooooppo veloce. La poltica richiede velocità d'azione ma molta molta riflessione strategica (ed anche tattica, why not).

Allora perché voterò Rosa nel Pugno? Perché chiedo a chi se la sente di fare altrettanto? I motivi sono tanti e quando sono tanti io scelgo sempre di spiegarli a mò di elenco - dico per facilitare chi legge - in realtà per non perdermi più di quanto non sia solita fare nei rivoli di cui sopra... quelli sui cui rivoli si trovano tanti funghi, frutti di bosco e tante altre bontà nascoste.

Voterò La Rosa Nel Pugno, nonostante nella politica economica le mie idee siano decisamente più socialiste che "liberali" perché mi sembra che:

1) A sinistra Bertinotti il suo serbatoio di voti lo abbia. Candida Vladimir Luxuria, persona gradevolissima con la quale ho parlato qualche volta nella più totale reciproca simpatia e concordia, ma che - non me ne voglia - resta più persona di spettacolo che persona che ha praticato la politica da "pane e acqua" come chi ha militato nel movimento, come una Marcella Di Folco, una Porpora Marcasciano e, abbandonando la preistoria (ora mi ammazzano, eheh) come me, Davide Tolu, Monica Romano, Alessia Bellucci, Daniele Bocchetti, Fabianna Tozzi ed altre persone che ancora oggi lavorano nell'ombra ma sono già preparate e preparati alla "pugna" dell'arena politica.. Ma non è questo il motivo per cui contesto la candidatura (e non Vladimir). La contesto perché un mese prima Bertinotti aveva testualmente scritto che era ora di cambiare anche il rapporto tra movimento (GLBT) e partiti. Che il movimento non poteva essere solo la mazza ferrata con cui scardinare le porte e poi la mano passava ai politici... Mi scrive ste cose e poi? Poi mi cala una candidatura dall'alto. Non discussa, non partecipata con le Ass.ni trans. Allora che ci stanno a fare ste cretine e sti cretini a lavorare gratis per una causa? Servono solo per rompere i maroni al potere e poi ci pensa Bertinotti? Allora siamo alle solite Calimero... Per questo ritengo Vladimir una scelta davvero deludente. Per come è maturata. Per carità adoro Vladimir e sono certa che se sarà eletta come auspico non esiterà a telefonarmi o a telefonare ad altra associazione per chiedere aiuto o conforto su come agire sui temi che ci riguardano e tutte l'aiuteremo perché prevalga la causa... ma se è il movimento parte "dirigente" allora perché non fare una riunione, un giro di telefonate e dire a chi sputa sangue sulla causa tutto l'anno: "vogliamo candidare una persona transgender. Ci piacerebbe candidare Vladimir Luxuria anche perché è un nome conosciuto (e aggiungo io, non sputtanato) e porterà voti alla causa. Che ne pensate?" Perché non studiare insieme i pro e i cons di più possibili candidature e poi decidere? Magari usciva fuori Luxuria ugualmente, ma in quel caso sarebbe stata la candidatura del movimento, oltre che di Rifondazione Comunista. Invece così resta una candidata di partito, calata dall'alto.
Non sono scema c apisco l'operazione "d'immagine" ma mi pare possa diventare anche un tentativo (che nel caso gli faremmo fallire, perchè sono convinta che Vladimir, se vi dovessero essere divergenze, starà col movimento e non con il partito) di maggior controllo politico in quanto Vladimir da anni è più dedita all'arte che non alla politica.
Aggiuntina dell'ultima ora: ho parlato al telefono con Vladimir che era rimasto male per le mie parole. Io mi ero espressa male, aveva ragione a lamentarsi. Del resto non è facile scrivere tanto e non scrivere qualche pensiero in modo sbrigativo e che possa dar luogo ad equivoci. Mi scuso come ho fatto personalmente con Vladimir se si è potuto pensare che contestassi Vladimir Luxuria come persona. Ho contestato e contesto il gioco politico che l'ha portata alla candidatura senza una discussione preventiva. Ho contestato la differenza fra le parole ed i fatti di Bertinotti riguardo l'importanza del "movimento". . Per fortuna la parola è fatta anche per sciogliere fraintendimenti. Domani Vladimir sarà onorevole del PRC, io potrò lavorare con la Rosa nel Pugno per tornare ad essere l'altra ruota dei Diritti Civili almeno per le mie competenze... ma nessun partito sarà superiore alla reciproca voglia di Vladimir e mia, di cercare di essere utili alla nostra causa, anche se in case diverse. Perché se le case saranno diverse, il cielo sotto cui viviamo io e Vladimir e con noi tutte le persone transgender e/o transessuali è fatto delle stesse paure infantili, delle stesse discriminazioni, della stessa voglia di emergere nonostante tutto sembrasse contro, della stessa capacità di trasformare, in ambiti diversi, un "handicap" in una fortuna. Questo legame sarà sempre più forte della pur appassionante avventura politica.

2) Il PdCI ha un piccoissimo drappello con in testa Maura Cossutta molto avanti, davvero... e fu lei che intelligentemente raccolse la mia idea di detassare le istanze di rettificazione sessuale e che addirittura con astuzia politica riuscì a far passare quell'emendamento della Finanziaria senza che quasi nessuno sapesse cosa stava votando... (perchè altrimenti avremmo perso, sia chiaro.... e il governo era di Centro Sinistra allora!). Ma il resto del partito appare indietro. Troppo comunista. Di quelli che i gay a calci in culo li prendevano!

3) i Verdi sembrano distratti.. Diranno che non è vero ma guarda caso proprio domenica scorsa, al primo convegno programmatico del movimento glbt italiano - evento pride 2006 - a Torino è stato l'unico tra i partiti della sinistra invitati (invitati sono stati tutti ma si sapeva già che Borghezio non sarebbe venuto) a non mandare neppure un consigliere di quartiere...

4) L'unico segretario nazionale tra i tanti nomi della politica a livello nazionale che è venuto alla suddetta manifestazione di cui al punto 3 chi è stato... chi? Capezzone! Il Radicale! "Ma quello cerca voti, è disperato". Non lo so, foss'anche, sarebbe legittimo, e in ogni caso Capezzone resta il "figlio" poltico di chi si "inventò il primo MIT, il primo Movimento Italiano Transessuali in Italia, ovvero il Partito Radicale. Erano anni quelli in cui parlare di poltica transessuale... beh.. Pannella ha tanti difetti ma nella sua storia politica ha avuto dei momenti di coraggio che non possono essere dimenticati o cancellati dagli errori di valutazione pur gravi commessi negli ultimi anni su Berlusconi. Forse li fece perché frustrato dai rifiuti di una sinistra che allora anche nelle parole, non solo nei fatti, era SOOOOORDA alle questioni GLBT, ai diritti civili, allo stato laico e anche (in questo caso giustamente, a mio modo di vedere) a quelle due o tre "belinate" (IMHO) quali il maggioritario "secco" (proprio secco secco) e uno sposalizio ultraliberista che strideva nelle orecchie di chi pochi anni prima aveva ancora il rimbombo della sua voce che tuonava che il partito radicale era non liberale, ma libertario, socialista, cristiano (non cattolico).

5) Capezzone è forse il primo vero segretario Radicale dopo Pannella. Mi spiego meglio. Ve ne sono stati altri ma l'infuenza (nel bene e nel male, mica Pannella è Dio, come direbbe Fassino di Prodi) che aveva nel partito era tale da schiacciarlo. Capezzone mi piace invece. Sarà perché lo conosco personalmente? Ma intanto lo conosco poco e poi conoscevo anche Taradash ma non ho mai neppure pensato quello che dico di lui. Capezzone mi sembra che stia dando una sterzata nel contempo rispettosa dell'icona Pannella, ma contemporaneamente piuttosto forte verso un ritorno alla fonte del radicalismo italiano: i diritti, i diritti, i diritti. Giusta morte, ricerca scientifica, diritti glbt e tanti altri ancora. Insomma i diritti negati. E questo è già un qualcosa che, per chi era una vecchia simpatizzante del vecchio PR, non dispiace. Non è nostalgia. Capezzone è in gamba perchè ha anche capito che bisogna imparare la comunicazione mediatica... C o m u n i c a z i o n e M e d i a t i c a. Faccio lo spelling a beneficio di tutti gli altri leader del Centro Sinistra. O forse più semplicemente Pannella ha finalmente trovato il suo erede politico che lo rappresenta nel suo momento più fulgido nella politica italiana... Non importa alla fine qual'è l'ipotesi più vera di questa dietrologia politica. Importa capire se Capezzone & Co, se Boselli & Co, ci sono o ci fanno. Io sento che ci sono più di quanto non "ci facciano" (un po' in politica "ci fanno" tutti... "mica sono Dio"... Ah l'ho già detta questa).

6) Boselli - lo posso dire io che sono transessuale, peggio, transgender, di sinistra, antimaschilista, transfemminista e translesbica e per di più in un discorso politico?- Beh lo dico in puro omaggio del parlar volgare, Boselli ha tirato fuori i coglioni. Bisogna pur dirlo. Ormai sono mesi e mesi che parla con coerenza (una cosa straordinaria nella politica italiana). Si, li ha tirati fuori, poi magari lo operiamo, per dimostrare che anche senza "coglioni" si possono avere grandi labbra altrettanto risolute e determinate. A parte le battutacce da osteria che io tanto adoro mischiare ai discorsi seri, c'è una novità. Pare proprio che lo SDI stia facendo bene ai Radicali, radicandoli (mi si scusi il gioco di parole assolutamente voluto, anzi cercato) sul concreto. Facendoli tornare sulla terra e contemporaneamente sembra che i nuovi radicali (le nuove leve e la sempre mitica Emma) stiano facendo bene ai socialisti. Allo SDI ma persino a Bobo Craxi ai Giovani Socialisti... Un'area che in Italia non si è mai vista davvero politicamente attiva (a parte la chance stracciata dal PSI storico e buttata nello sterco) e che è utile, utile come il pane. E' quell'area senza la quale il Labour inglese non avrebbe fatto passare né la Gender Recogniction Act", la legge modernissima, sul cambio di genere, né la legge ben fatta sulle Unioni Civili. Parlo ovviamente del partito Liberale Inglese, minoranza sempre meno minore.

7) Abbiamo bisogno di poticici uomini e donne di fede. Non cattolica né ebrea o musulmana o buddista. Di fede nel senso che se ti dicono: "si, mi impegnerò per far passare questa cosa, ci sputeranno tutto il sangue che hanno". Abbiamo altrettanto bisogno di prendere distanze NETTE E MARCATE da chi ci prende da decenni in giro. Da chi promette e non fa. Chi promette e non fa è fin peggio di chi almeno te lo dice in faccia che sei un "culattone", che gli stai sulle palle e che se potrà ti schiaccia. Perlomeno per certi versi... perlomeno per la coerenza.

Qualcuno ricorda il pdl Soda-Soro? E il pdl Vendola? E poi il Pdl unificato Vendola-Soda-Soro? Arabo? No erano due proposte di legge antidiscriminazione (sulle quali CGIL e le ass.ni trans sono dovute intervenire in extremis per far includere noi trans tra i soggetti da non discriminare... ma vabbèh... Anche Grillini in questa legislatura se ne era dimenticato in prima scrittura in non ricordo quale pdl aveva presentato). Ebbene, quel Pdl unificato (Soda era un Popolare, sia chiaro) è rimasto fermo per TUTTA la legislatura in Commissione Affari Costituzionali. Mai votata. Perché? Il PPI non voleva. Ma Soda è del PPI!!! E chi se ne frega. C'è logica in QUESTO centro sinistra che va formandosi? No, no, no. I radicali potranno mettercene un po'? Dipende da quanto verranno fatti entrare nei giochi politici o tenuti alla porta, dipende da quanti voti prenderanno e, ultimo ma non ultimo, dal non sbagliare più rotta, ora che l'hanno ritroavata. In ogni caso già ora stanno mettendoci tchiarezza e se ci facciamo arrivare qualche parlamentare SDI-Radicale... io penso che potremo contare sul loro appoggio. Anche su quello del PRC e del PdCI (sugli altri non scommetto un penny, Verdi compresi).

8) Perchè scegliere SDI/Radicali invece che Rifondazione Comunista o Pdci? O Sinistra DS? Perchè noi dobbiamo ANCHE portare qualche gay e lesbica in più in parlamento e magari anche almeno un paio di persone transessuali/transgender. I Ds hanno portato Grillini, Il PrC ha portato la De Simone e ora tenta la carta Luxuria, il PdCI ha tentato di far arrivare in Europa Marcella Di Folco... e poi non si è più fatto sentire. Ebbene io credo abbiamo il dovere di aiutare a scrivere bene le pagine delle poltiche glbt anche alla Rosa nel Pugno, o come parlamentari, o come collaboratori, non importa. Ma dobbiamo aiutarli ad aiutarci. Dobbiamo farlo anche con loro e dato che io dove sento la parola "libertario" è come quando il mio gatto Jerry sente l'odore del Tonno dell'Atlantico e del Tonno del Pacifico della Almo (uè i gatti possono assaporare la differenza fra tonno dell'Atlantico e del Pacifico e noi umani??). Beh Jerry per il tonno, io per la parola "libertario" abbiamo un debole: olfattivo, sensoriale, e - almeno per quanto riguarda me e libertario - soprattutto ideale (temo che a Jerry manchi questo aspetto per il suo tonno preferito).

E allora "a gratis", senza promesse in cambio, io "regalo" i 4 voti che posso spostare oltre al mio, alla Rosa nel Pugno, innanzitutto battendomi perchè possano presentarsi alle elezioni.
E poi li voglio pesanti in parlamento. Voglio togliere voti non tanto a chi in buona fede si dice della Margherita, ma ai suoi vertici. Voglio nel mio microscopico, dimostrare o battermi anche io per dimostrare che stare con questo vaticano NON paga politicamente. E se nell'area della sinistra sinistra (senza centro) sembra finalmente chiaro il desiderio di un impegno serio... altrettanto spazio non v'è in tutto il resto dell'area dell'Unione. Io lo voglio forte. Ora. E lo vedo lì in quella Rosa nel Pugno.

Lasciatemi concludere con uno slogan che in 4 parole spiega tutto quello che ho scritto fino ad ora (vabbè chi ormai ha letto tutto si tiene la fregatura... ):

PIU' VOTI A BOSELLI, MENO VOTI A RUTELLI

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Intervista a Daniele Capezzone, segretario dei Radicali Italiani da parte di Gay.tv (audio)
(courtesy by www.gay.tv e Giuliano Federico)

audio intervista a Daniele Capezzoni (mp3) (clicca col destro e "salva oggetto con nome" per il download)

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Intervista a Daniele Capezzone, segretario dei Radicali Italiani da parte di Gay.tv (testo)
(courtesy by www.gay.tv e Giuliano Federico)

Testo:

Nome completo : Daniele Capezzone.

Nato a : Roma.

Data di nascita : 8 settembre 1972

Segno zodiacale e ascendente : Vergine, ascendente Cancro. Io non ci capisco niente, ma mi dicono che l'ascendente mi “salva”: sennò sarei, come si dice a Napoli, uno “scassaombrelli” micidiale. Ma forse lo sono lo stesso…

Fratelli e sorelle : Niente da fare. Figlio unico (e tendo a difendere la “categoria”, spesso un po' bistrattata).

Pannella ha detto di essere contrario al matrimonio tra gay e lesbiche. Anche lei è contrario?

Capisco che Marco sia preoccupato dall'idea dell'”omologazione”. Io, però, vorrei provare ad allargare il discorso. Primo: per me, la prospettiva e l'obiettivo finale deve essere il diritto di accesso per tutte le persone agli stessi istituti giuridici (e quindi anche al matrimonio), a prescindere dal sesso e dalle preferenze affettive o sessuali di ciascuno. Secondo: se il nostro dibattito fosse meno provinciale e “italocentrico”, scopriremmo -ad esempio- che negli Stati Uniti ci sono già decine di migliaia di coppie gay o lesbiche sposate, con migliaia di bimbi adottati o nati da fecondazione eterologa…Morale: il “proibizionismo” non funziona neanche in questo caso, e anche i “nemici” di queste soluzioni dovranno fare i conti con una realtà sociale che esiste ed esisterà sempre di più. Terzo: tornando (ahimé) al piccolo cortile italiano, oggi l'unica battaglia che si può vincere subito è quella del Pacs. Ed è su quella che dobbiamo concentrarci, secondo me, senza fare sconti a nessuna forza politica.


Il Pacs è una mediazione, ed è già  dura far passare quella. Se anziché puntare sul Pacs, in Italia si fosse cavalcata l'idea di Blair, di fare cioè un istituto apposito per gay e lesbiche come il Civil Partnership Act, quello contratto da Elton John per intenderci, sarebbe forse stato persino più semplice?
Non lo so. Fermo restando che il Civil Partnership Act è una straordinaria conquista, io non amo molto l'idea -come dicevo- di istituti “per i gay” (magari con il retropensiero, per tanti, di farne strumenti giuridici di “serie b”). Insisto: a me piace piuttosto l'idea di “desessualizzare” gli istituti giuridici: di stabilire, cioè (oggi per il Pacs, e in un secondo momento per ogni altra cosa, a cominciare dall'adozione), che a quegli istituti possa accedere ogni individuo, a prescindere da una sua connotazione o scelta sessuale o affettiva.

Quanto al Pacs, è effettivamente una mediazione: e, quindi, non si può fare nessun passo indietro, neanche di un millimetro.

Lei si sente pronto, nel caso facesse parte di una maggioranza di governo, a lavorare sul terreno della mediazione? E' vero che un radicale non può mediare, per definizione?
Per la verità, mi è sempre piaciuto pensare il contrario, e cioè che un radicale (proprio perché, per definizione, siamo pragmatici e non ideologici) è il più indicato a costruire nuove soluzioni, punti di incontro “in crescita” rispetto alle posizioni di partenza…Ma in questo caso, insisto, non c'è niente da “mediare” ulteriormente. Anzi, c'è qualcuno (purtroppo, non solo a destra: perché esistono un mucchio di “Giovanardi di sinistra, come li chiamo io…) che vorrebbe “spolpare” anche il Pacs. E' la strategia del “carciofo”: si toglie una foglia dopo l'altra, per poi presentarsi da Ruini e dirgli: “Ha visto, Eminenza, che abbiamo fatto a pezzi anche il Pacs?” …Ecco, tanto per fare due nomi, se la coppia di fatto Mastella-Rutelli pensa di fare questo, si sbaglia di grosso…

Il diritto all'adozione per le coppie omosessuali è nei punti della mozione votata dall'ultimo Comitato radicale, dall'efficace nome “Niente Pacs indietro”. Lei è fermamente convinto dell'adozione per le lesbiche e i gay? Non si fa prima a fare come ha fatto Zapatero: in Spagna il matrimonio si contrae non più tra moglie e marito, ma tra due coniugi e punto; ne consegue tutto il resto. Una sintesi da far invidia al diritto romano.

Fermo restando quel che dicevo poco fa, in questo caso mi affido alla vecchia massima di Mao: non mi importa di che colore sia il gatto, basta che acchiappi il topo…Insomma, l'importante è mettere l'Italia in movimento (siamo gli unici in Europa, con Grecia e Irlanda, a essere ancora privi di un qualunque riconoscimento delle coppie di fatto), e stabilire che i vari istituti (sarebbe bello dire: “Da subito tutti gli istituti giuridici”; temo invece che dovremo procedere un po' alla volta…) non sono preclusi per nessun cittadino, e meno che mai per i cittadini e le cittadine omosessuali.

Lei è più tipo da Pacs o da matrimonio?
Mai dire mai. Ma oggi direi: né l'uno né l'altro. In questo momento della mia vita, non credo che un mio rapporto d'amore abbia bisogno di un timbro. Ma mi batto perché tutti i “timbri” siano disponibilissimi per chi, legittimamente, li ritiene importanti.

Con uomo o donna?
Con una persona: pensante e parlante…

Allora non dirà nè 'sono gay' e 'nè sono etero'.
Confesso: le “etichette”, anche qui, me le sento un po' strettine… Borges diceva che bisogna avere una mente ospitale. Ecco, io ho amato e ho voluto bene sia a ragazzi che a ragazze.

Attualmente è impegnato sentimentalmente?
Nota dolente. Si è da poco chiusa una vicenda che avevo sperato potesse essere importante. E invece, è andata diversamente. Mi sto leccando qualche ferita, come si dice in questi casi…E soprattutto ho imparato (e spero di non disimpararlo troppo presto) che è fondamentale fare le cose insieme, ricavarsi spazi di tempo comune, anche quando sembra impossibile…


Indossa pigiama o cosa per dormire?
No, il pigiama non si augura a nessuno: al massimo, a quelli dell'Udeur… Per me, boxer e una t-shirt l'inverno, niente l'estate.

Dove vive (in un appartamento, un monolocale, una mansarda, una villa, un garage)?
Sono in cerca di qualcosa che assomigli ad una casa vera. Poi, in questo periodo pre-elettorale, vivo come una specie di “pacco postale”, tra alberghi, stazioni e aeroporti, ed è difficile che dorma per due notti consecutive nello stesso letto…

Qual è stata la sua ultima dichiarazione dei redditi?
Sono un segretario di partito abbastanza povero. Ho un rimborso (e per sei mesi, quest'anno, non ho avuto nemmeno i soldi per pagarmelo, come gli altri miei compagni di partito!) di 2mila euro al mese.

Chi le taglia i capelli?

Un fantastico barbiere nel centro di Roma. Ormai, c'è fra di noi più che una simpatia, un'intesa profonda. Chiacchieriamo non solo di politica, e poi è uno che ne ha viste (e visti) di tutti i colori: ecco, mi piace (e non credo sia solo il gusto del pettegolezzo, che pure c'è…) sapere da lui qualcosa sulle piccole arroganze, sulle piccole meschinità della “Roma bene” (e perfino della “Roma potente”) che frequenta il suo negozio.

Quante ore a notte dorme?
C'è una piccola leggenda secondo cui io dormirei quattro ore per notte. Non so chi l'abbia messa in giro, ma confermo tutto. E, guardi, è anche una cosa (per usare una parola grossa) “ideologica”. Insomma, se uno dorme otto ore, è come se “rinunciasse” a un terzo della sua vita, e confesso che sono sempre stato impressionato, sin da bambino, dall'idea che in quel caso, a 90 anni, ne avrei passati 30 nel sonno…

Ma, a parte questo, a parte la quantità, mi piace “giocare” sul rapporto tra sonno, sogno e veglia. Ad esempio, una cosa che tento sempre, prima di addormentarmi, è pensare intensamente a qualcosa o qualcuno che mi importa davvero, come per provare a “suggerire un tema” al sogno. E se per caso, il mattino dopo, mi ricordo di aver sognato proprio qualcosa in quella direzione, sono preso da una strana felicità, come da un senso di armonia tra vita cosciente ed inconscio…

La sua vita è pienissima, lei si dà  mai tregua? Il suo cervello va mai in vacanza?
Ma io sono un ragazzo fortunato: ho estratto una carta altissima nel gioco della vita, e sono grato sia al caso sia alle persone che mi hanno aiutato a farlo…E allora, fatico a parlare di “tregua” o di “vacanza”…

E il suo corpo? Dove? Mare o montagna, nord o sud, dove?
Eh, un po' di ginnastica al mattino presto…Per il resto, come si dice a Napoli, non è cosa: al massimo, una mezza giornata di mare “rubacchiata” qua e là…

Possiede automobili? Quante, quali?
Non c'ho manco la patente, per la verità…Quando sono a Roma, per lo più, viaggio in autobus. Tra l'altro, sento tanti “colleghi” politici esortare all'uso del mezzo pubblico: ma poi sul bus o sul tram non vedo nessuno di loro…

Animali?
La mancanza di tempo mi impedisce di prendermene cura come vorrei. Ma ho un istintivo (e “bipartisan”!) buon rapporto con cani e gatti. Tranne eccezioni, non c'è cane o gatto di amici o conoscenti con cui non sia entrato subito in ottimi e affettuosi rapporti.

Prende più aerei o treni?
Troppi: troppi gli uni e troppi gli altri.

La sua massima ambizione personale qual è?
Mi do appuntamenti quinquennali: tra cinque anni, e poi tra altri cinque, e poi tra altri cinque ancora, e così via, spero di guardarmi allo specchio e di poter dire che non sono cambiate le ragioni, le speranze, gli obiettivi (e i mezzi per raggiungerli) della mia vita di adesso. Gli inglesi, che a volte sanno essere perfidi, dicono che chi sta in politica è troppo occupato a restarci: ecco, io vorrei restarci, ma senza mollare di un millimetro sulle ragioni e i sentimenti per cui ci sono entrato.

Quanti scioperi fame/sete ha fatto e per cosa e quando?

Di scioperi della sete un paio, e per fortuna molto brevi. Di scioperi della fame, ormai un sacco, e almeno tre veramente impegnativi, di circa un mese. Una prima volta per chiedere il deposito in Parlamento di una serie di proposte di legge (di cui 9 sui diritti civili, dalle coppie di fatto all'eutanasia, dalla droga al divorzio breve, eccetera); una seconda volta perché il Parlamento votasse sull'indulto; una terza volta, perché la Rai e gli altri organi di informazione facessero sapere che si stavano raccogliendo le firme per i referendum su fecondazione assistita e libertà di cura (stavamo raccogliendo le firme da tre mesi, senza esito, e senza un minuto di informazione…)

Perché li ha fatti? Qual è il valore di questo gesto?
Confesso che non mi diverto affatto, anche perché soffro molto non tanto la fame, quanto la stanchezza di quei giorni, che richiederebbero grande riposo. Sa, un conto è il “digiuno” (che è anche una forma di terapia: ma solo se uno, appunto, si riposa, fa una specie di “cura”); altra cosa è uno sciopero della fame, in cui non solo non mangi, ma devi anche farti un mazzo così per far sapere alla gente perché lo stai facendo…

Quanto al valore dell'atto, io credo che Marco Pannella abbia dato e dia una grande lezione a questo paese: i radicali non “scioperano” per “ricattare”, per “imporre” a qualcuno le loro idee, ma solo e sempre (sottolineo: solo e sempre) o per chiedere più informazione su qualcosa o per chiedere alle istituzioni il rispetto di norme scritte che sono in quel momento violate…


Qual è la cosa che vorrebbe regalare al suo paese, se potesse essere lei il deus ex machina (o un novello Silvio)?
No, novello Silvio no, per pietà…

Questo è un paese malato, per tanti versi. Faccio tre esempi. Il primo: siamo sotto tutela vaticana, come non accade a nessun'altra nazione nel mondo. Secondo: abbiamo un dibattito politico e giornalistico provinciale: parliamo solo della nostra parrocchietta, come se Forza Italia o la Margherita fossero il centro dell'universo. Qualcuno pensa che nel mondo ci siano persone interessate alle opinioni -faccio due nomi veramente a caso- di “Clemente” o di “Pierferdinando”? Terzo: siamo un paese gerontocratico. Lo dico con grande rispetto: abbiamo un Capo dello Stato ultraottantenne, due candidati premier settantenni (e sono gli stessi di dieci anni fa…), e sono considerati “politici giovani” dei 55enni (segnalo che a quell'età Bill Clinton ha terminato il suo secondo mandato da Presidente Usa!), mentre l'età media dei professori universitari è 56, quella dei ricercatori 46…Roba da pazzi.


E se fosse il deus ex machina della sua vita privata, cosa si regalerebbe?
Lo dicevo prima: un buon rapporto con lo specchio, tra cinque anni, e poi tra altri cinque, e così via. Se no, sarà un vero guaio e una grande sconfitta personale.

Se dovesse avere incarichi di governo, di cosa le piacerebbe occuparsi?
Che io possa avere incarichi di Governo, in questa politica, è un bel film, che non so in quale cinema sarà trasmesso…Comunque, di tutta evidenza ora la priorità per una svolta è quella dei diritti civili, delle libertà personali. Da qualunque “postazione”, governativa o parlamentare o -meglio ancora- di politica militante, bisogna avere quell'obiettivo.

Qual è il fine della proposta di abolizione degli albi e ordini professionali?
Questo è un paese bloccato, in cui anche entrare in una professione è reso difficile ad un ragazzo. Quanti sono i giovani che stanno “parcheggiati” con un contratto a progetto in un call-center, solo perché, pur laureati in giurisprudenza, hanno cercato invano una, due, tre volte di superare l'esame da avvocato?

Ma è il peso delle corporazioni e delle lobby che va intaccato. Faccio un esempio concreto: io sogno di vivere in un paese in cui, se una persona anziana ha bisogno di una medicina in un giorno di festa, non debba spendere 30 euro di taxi per farsi il giro delle farmacie chiuse, ma possa spendere solo 5 euro di taxi (come accade quasi ovunque) per andare fino al supermercato più vicino, dove potrà esserci anche il banco dei medicinali.

Ecco, sono cose concrete ma “rivoluzionarie” come queste, che renderebbero -insieme- il paese più libero e la vita più facile. Lo sa invece (poi Berlusconi darà dei comunisti anche a loro…) che anche i superliberisti del Wall Street Journal hanno messo l'Italia, per ciò che riguarda le libertà economiche, sullo stesso piano di Trinidad e Tobago?

Per molti elettori a cui la Rosa nel Pugno chiede il voto, l'aver appoggiato Berlusconi è una macchia. Come la mettiamo?
Un momento. Noi abbiamo cercato, questo sì, un'intesa, ma senza mai trovarla. E credo che ci si possa dare atto di una cosa: che non abbiamo mai fatto “accordicchi” elettorali. Insomma, se il nostro problema fosse stato quello di “accattare” quattro seggi, avremmo potuto farlo, e invece abbiamo detto no, proprio perché non c'erano obiettivi politici condivisi. Riflettiamoci un momento: dal 1996 ad oggi, noi siamo fuori dal Parlamento anche per questo: e vorrei ricordare che, in dieci anni, sono stati eletti 2mila parlamentari, ma tra loro non c'erano né Bonino, né Pannella, né altri radicali…Insomma, siamo stati capaci di pagare un prezzo per le nostre idee.

Visto che Emma Bonino non sembra aver tempo di risponderci, chiediamo a lei, certamente più a contatto di noi con la signora Bonino: l'emergenza profughi nel mondo ora è concentrata dove?
Quello che mi addolora di più sono le situazioni dimenticate da tutti, e in primo luogo dall'Onu. Esempi? In Africa accadono cose terribili, autentici genocidi: importa a qualcuno? In Cecenia, la Russia di Putin (sì, l'”amico Vladimir” che il Berlusca vede nel villone in Sardegna o in qualche dacia siberiana…) realizza cose che ritenevamo dimenticate, dopo l'Olocausto (con veri e propri “campi di filtraggio”, dove avvengono mutilazioni di mani e piedi, applicazioni di elettrodi ai testicoli, eccetera). In Estremo Oriente (dal Vietnam al Laos alla Cambogia) le minoranze politiche o religiose sono oggetto di persecuzioni sanguinose…Ma in Italia si preferisce discutere dell'ultimo comunicato di Cicchitto o di cosa farà Mastella…

La posizione dei Radicali in politica estera fa a botte con quella dei Socialisti Democratici Italiani, con i quali siete in società  nella Rosa nel Pugno. Cosa dice?
Francamente, non direi. E vorrei ricordare che la nostra iniziativa sull'Iraq (sulla base di una proposta di Marco) era volta (attraverso l'esilio di Saddam) a cacciare il dittatore senza sparare un colpo. In quegli stessi mesi, la cosa ha funzionato in Liberia: con un dittatore che è stato mandato via senza bisogno di una guerra. Oggi, le nostre priorità di politica internazionale sono tre: smettere di finanziare i dittatori (cosa che purtroppo noi europei continuiamo a fare: occorrerebbe invece condizionare gli aiuti economici alla conquista di diritti civili e condizioni democratiche in quei paesi); l'uso delle “armi della comunicazione” (oggi si potrebbero ottenere effetti rivoluzionari -insisto, senza sparare un colpo- destabilizzando i dittatori attraverso le radio clandestine, le televisioni satellitari, Internet: penso all'Iran, dove il 65% della popolazione ha meno di 35 anni…); e poi, dentro e fuori l'Onu, far lavorare insieme le democrazie (fino ad oggi, dentro l'Onu, sono solo le dittature di destra, di sinistra o fondamentaliste a “fare squadra” fra loro).

E' sostenibile secondo lei il modo di procedere dell'attuale amministrazione americana?
Li espone ad errori clamorosi: non si può pensare di “far da soli” sempre, o di prescindere dall'esigenza della costruzione del diritto internazionale. Però, attenzione: peggio di loro ci siamo noi, c'è l'Europa, che sembra non porsi minimamente il tema della democrazia. Insomma, ciascuno ha le sue opinioni sull'Iraq, e io ho detto le mie: ma com'è possibile che Francia, Germania e Russia, che hanno fatto affari fino alla fine con Saddam, ora non abbiano ancora messo né un uomo né un euro per la ricostruzione?

Insomma, per dirla chiaramente, a me non piace il “fai da te” (o il “fai da te” esclusivamente militare), ma non mi piace neppure il fatto che noi europei, in nome della “stabilità”, continuiamo a coccolare un mucchio di dittatori. A quel punto, il prezzo della “stabilità” lo pagano un mucchio di donne e uomini sfortunati, che vivono nell'oppressione e nella miseria.

I Radicali sembrano essere fermi e decisi, incorruttibili e coerenti, verso certi poteri tradizionali e certi malcostumi di gestione del potere, addirittura anticlericali sul fronte della laicità della nostra Cosa Pubblica. Al contempo morbidi verso tutto ciò che è generato dal mercato: gentile Capezzone, esiste un problema di regolamentazione per l'operato delle corporation che sempre più sembrano governare il mondo?
Ma certo, il problema c'è, eccome. Tra l'altro, il “libero mercato” non vuol dire “assenza di regole”, ma presenza di regole, e di regole ferree, sia pure liberali. Io sono convinto che la questione della lotta contro gli “oligopoli” (e quindi dell'”antitrust”) resti cruciale: non è un residuo o una vecchia polemica del passato. E non mi nascondo che, anche nelle società anglosassoni (che pure sono le più aperte), c'è, oggi, un rischio “oligarchico”, cioè di decisioni prese “a-democraticamente” da pochi, da troppo pochi.

Esiste un problema dell'impatto ambientale legato alla diffusione del benessere e al contempo dei diritti civili dell'individuo? E' un dilemma che pare quasi troppo grande per la pochezza del pensiero contemporaneo, non trova?
Sì, ma vorrei dire che non ci si può limitare al dato ambientalista (che pure è centrale), senza affrontare quello demografico. Dirò forse una cosa che non è molto “politically correct”, ma io non capisco perché ci si accapigli solo sul Trattato di Kyoto (e quindi su uno “zero virgola qualcosa” di emissioni in più o in meno), e non si affronti -parallelamente- il tema della sovrappopolazione. Saremo 7 miliardi di abitanti nel 2012, 8 nel 2026 e 9 nel 2043. Non sarà il caso di parlare un po', anche nel Terzo Mondo, di informazione sessuale e contraccettiva?

Lei è capitalista? Perché sì o no?
Senza ideologismi, ma non si può rispondere altro che “sì”. Per la banale ragione che, nella storia mondiale degli ultimi secoli, tutto quello che si è collocato fuori o contro il capitalismo ha generato utopie totalitarie ed esperienze dittatoriali. La libertà economica fa parte ed è una condizione della libertà senza aggettivi. Ma attenzione al modello cinese, da troppi elogiato: e invece lì sta crescendo un pericolosissimo mix di “capitalismo selvaggio di stato”, senza libertà civili, politiche, religiose.

La politica nell'Occidente sedicente civile non ha più - tranne sacche generazionali- linfa ideologica. C'è il ritorno delle religioni come sorgenti del pensiero e del progetto politici, a cui si oppone una politica che ha la sua matrice nel way of life, come per esempio la sua, ma anche quella di un no-global o di un diessino con la barca a vela (vivaddio finalmente c'è!), o di un liberale come Sgarbi o Montezemolo. Non è uno scontro ad armi motivazionali impari quello tra un credente che ha una fede religiosa e un radical chic che legge Repubblica sulla sua barca a vela?
Giuliano Amato lo ha detto: i credenti hanno “una marcia in più”. Io non lo credo, però, perché altrimenti, a questo punto, dovremmo arrivare a dire che i kamikaze hanno addirittura due o tre marce in più... No, io credo che qui ci voglia un po' di “pride” laico: dove sta scritto che noi laici non ci interroghiamo sul senso della vita, sui “limiti”, sui rapporti tra morale e legge? Anche noi abbiamo le stesse preoccupazioni: semplicemente non pretendiamo di imporre agli altri le nostre convinzioni, né vogliamo confondere “peccato” e “reato”. Insomma, è legittimo dire (dinanzi a questioni moralmente controverse): “Io non lo farei”; altra cosa, intollerante e pericolosissima, è passare al: “Tu non lo devi fare”.

Un nostro sondaggio le appioppa la responsabilità  di essere considerato il miglior amico italiano dei gay per il 2006. Se fosse una cosa seria?
Intanto, grazie a voi, e grazie a chi mi ha fatto questo onore su www.gay.tv . Per me, è una cosa seria, serissima. E io considero l'impegno sui Pacs qualcosa di irrinunciabile. E, mi creda, io rifiuto l'idea che si tratti “solo” di una battaglia “di minoranza”, o “per una minoranza”. Difendere questo tipo di libertà significa difendere qualcosa che non appartiene a pochi, ma al 100% dei cittadini.

Cosa pensa di Alfonso Pecoraro Scanio? Siete due giovani e belle leve promettenti. Vicini o lontani? In cosa l'uno e l'altro?
Se dicessi di essere stato d'accordo su molte delle scelte dei Verdi in questi anni, direi una piccola bugia, e non voglio dirla. Con Alfonso c'è un rapporto franco, schietto: insomma, le cose ce le diciamo senza troppi giri di parole. E questo mi piace. Politicamente, anche lui, come tutti, deve scegliere tra le molte cose che può fare o dire: lui nasce radicale, e spero che voglia far tesoro di quell'”imprinting”. Insomma, più diritti civili, e meno giustizialismo, per esempio.

Si sente una persona ambiziosa?
Posso dirle la verità? Io diffido, in ogni campo, di quelli che dicono di non avere ambizioni. La politica è piena di lumaconi un po' untuosi che dicono: “Io sono qui per spirito di servizio…”. Ma quale servizio, e -soprattutto- quale spirito? Il problema è un altro: si tratta di capire al servizio di quali idee metti la tua ambizione. Se sono idee di libertà o no.


Lei che rapporto ha con i suoi genitori?
Più tempo passa, e più capisco di volergli un mucchio di bene. Non so se io sia proprio il tipo di figlio che avrebbero voluto, ma non smettono di darmi una mano. Sono persone incredibilmente buone e generose, e -insieme- profondamente intelligenti.

Ha molti o pochi amici?

Le dicevo prima che ho estratto una carta molto alta nel gioco della vita. Chi si trova nella mia situazione, deve anche fare i conti con qualche invidia, con qualche cattiveria, con piccole meschinità che ti vengono buttate addosso. Ho imparato a dimenticarle, a rimuoverle, a non perderci tempo.  E invece, considero un vero dono del destino alcune amicizie: ci sono momenti in cui devi tendere una mano, e altri in cui devi sperare di trovare una mano protesa verso di te. Insomma, ciascuno di noi ha proseguito la sua corsa perché qualcun altro, almeno una volta, gli ha teso una mano. Io ho avuto la fortuna di incontrare molte mani tese, e anche quella di sapere tante volte tendere la mia.

Intervista a cura di Giuliano Federico
redazione@gay.tv

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Comunicato Stampa di Mirella Izzo

Mirella Izzo
presidente nazionale Crisalide AzioneTrans – Onlus
Consulente per C.G.I.L. – Settore Nuovi Diritti
socia AISF – Onlus (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica )
socia ILGA Europe -Ong
Via Pontevecchio 18/9 – 16133 Genova
tel : 392-6845584
email : mirella.izzo@crisalide-azionetrans.it

COMUNICATO STAMPA:
Grande Satyagraha

“ PERCHE' ADERISCO ALLA DUE GIORNI DI DIGIUNO RADICALE”

Combattere per i diritti civili delle persone Transessuali e Transgender non può essere una ragione di vita slegata dal contesto umano, sociale e politico in cui viviamo.

Aderire al “Grande Satyagraha ”, per me che oltre ad essere transessuale , sono invalida civile al 90% , cardiopatica , cerebropatica e costantemente scoagulata farmacologicamente , comporta un rischio in più che non so quantificare, non avendo voluto consultare i medici che mi seguono, i quali, in questi casi, già so che mi sconsiglierebbero fortemente ogni forma di modificazione improvvisa dei comportamenti alimentari per i possibili effetti anche mortali sulla scoagulazione del sangue, necessaria a far funzionare la valvola aortica che mi tiene in vita.

Peraltro, se non vi fossero rischi, due giorni di digiuno potrebbero rappresentare una tutto sommato facile terapia detossinizzante e dimagrante.

Mettere il proprio corpo a disposizione per una causa che è apparentemente molto piccola, come per una delle tante “leggi truffa”, “ ad personam ” (pro o contro a seconda delle persone, delle “categorie” ed anche dei partiti presi in considerazione) di questo governo indecoroso in generale e – nello specifico delle mie condizioni di persona transessuale e con handicap grave – persino violento nelle sue insensibilità verso i più deboli (o resi civilmente tali, come nel caso della mia transessualità) rappresenta per me solo una delle tante prove che ho dovuto superare per restare “in vita” e viva - cose ben differenti fra loro.

In quanto transessuale, in quanto persona con gravi handicap, la presenza della Rosa nel Pugno alle elezioni, rappresenta per me e per tante persone come me - grazie anche al corollario di profonda attenzione alla sofferenza che i Radicali esprimono con il sostegno all' Associazione Luca Coscioni - una speranza di cambiamento a cui non voglio rinunciare, nonostante in me sia morta – dal giorno in cui ho iniziato la mia transizione di genere - l'illusione di vivere in un paese civile. Anzi, proprio per questa consapevolezza ritengo indispensabile la presenza della Rosa nel Pugno tra le opzioni che voglio avere per esprimere le mie convinzioni di “libera” cittadina con diritto di voto (sebbene, anche in questa circostanza, diritto che comporta il sottoporsi al “giogo” di doversi presentare nella fila degli “uomini” e in pubblico per depennare il mio nominativo dalle liste elettorali).

Nella motivazione ufficiale alla mia adesione ho scritto:

“ che l'unione dei Radicali e dei Socialisti, sia feconda come per me è stato fecondo unire il mio cromosomico maschile al mio femminile emotivo, psicologico, cerebrale, fisico. Voglio votare, per cui voglio la Rosa Nel Pugno tra le liste presenti alle elezioni. La voglio subito perché non v'è logica ragione per cui venga sottoposta ad assurde imposizioni”

Non credo neppure sia il caso di spendere particolari parole per spiegare il senso di vomito civile che mi produce il pensare che un partito che ha cambiato il modo di vivere degli italiani, con i referendum su “divorzio” e “diritto all'autodeterminazione della donna sull'aborto”, presente al Parlamento Europeo, possa venire trattato alla stregua di una “lista civetta” sconosciuta.
Novantamila o centottantamila firme si raccolgono, ma non è questo il problema.
Troppi “gioghi” ha conosciuto la mia vita, per sopportarne altri.

W la Democrazia - W la laicità dello Stato - W i Diritti Civili - W le differenze che arricchiscono l'umanità.

Genova 5 febbraio 2006

Mirella Izzo

Transgender - Invalida Civile - Portatrice di handicap grave - Sottocittadina italiana proprio malgrado.

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IL LANCIO ANSA

ELEZIONI: SATYAGRAHA RADICALI; ADESIONE PRESIDENTE CRISALIDE (ANSA) - GENOVA, 5 FEB - Il presidente nazionale della Onlus ''Crisalide azione trans'' Mirella Izzo rende nota la sua adesione all'iniziativa radicale del ''grande Sathyagraha'' (forma di protesta non violenta) con due giorni di digiuno. ''Aderisco perche' combattere per i diritti civili delle persone transessuali e transgender - sottolinea in una nota Mirella Izzo - non puo' essere una ragione di vita slegata dal contesto umano, sociale e politico in cui viviamo. Che l'unione dei Radicali e dei Socialisti - spiega Izzo nel comunicato - sia feconda, come per me e' stato fecondo unire il mio cromosomico maschile al mio femminile emotivo, psicologico, cerebrale, fisico. Voglio votare, per cui voglio la Rosa nel pugno tra le liste presenti alle elezioni. La voglio subito perche' non v'e' logica ragione per cui venga sottoposta ad assurde imposizioni''. ''In quanto transessuale e persona con gravi handicap, la presenza della Rosa nel Pugno alle elezioni - scrive il presidente di Crisalide - rappresenta per me e per tante persone come me, grazie anche al corollario di profonda attenzione alla sofferenza che i Radicali esprimono col sostegno all' Associazione Luca Coscioni, una speranza di cambiamento a cui non voglio rinunciare, nonostante in me sia morta, dal giorno in cui ho iniziato la mia transizione di genere, l'illusione di vivere in un Paese civile''.(ANSA).05-FEB-06 16:38

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Intervista a Mirella Izzo a Radio Radicale del 13 febbraio 2006

l'intervista in .mp3

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LA MAIL DI RINGRAZIAMENTO DI MARCO PANNELLA :

Cara Mirella,
ti ringrazio davvero tanto, tantissimo per l'adesione al nostro
comune "grande Satyagraha" e per quanto leggo sull'Ansa che tu hai
dichiarato.
Un abbraccio forte.

Marco.

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Pacs, Capezzone: invito alla mobilitazione della comunità GBLT.  C'e' chi si
dimostra più ruiniano di Ruini...


Dichiarazione di Daniele Capezzone, segretario di Radicali italiani, e membro della segreteria della Rosa nel pugno:

Dopo quanto è avvenuto stanotte nel vertice dell'Unione, mi permetto di rivolgere un forte, solidale, affettuoso invito alla comunità GLBT per una mobilitazione comune e trasversale nei prossimi giorni.

Occorre che l'Unione superi il grave errore di queste ore.
Sparisce dal programma, infatti, non solo la dizione "pacs", ma il concetto stesso di "unione civile". Insomma, si arriva su posizioni ancora più retrive di quelle dei settori più filoconfessionali dell'unione.

Tutto ciò non è accettabile. C'e' chi si dimostra più ruiniano di Ruini...

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Luca Trentini, Presidente Arcigay Brescia, Candidato Per La Rosa nel Pugno
Candidatura frutto di una felice collaborazione e di un'unità di intenti
giovedì 23 febbraio 2006 , di comunicato stampa

Comunico a tutti che per le prossime elezioni parlamentari sarò candidato nella lista proporzionale della Camera nella circoscrizione Lombardia 2 (Bergamo, Brescia, Como, Sondrio, Varese, Lecco) per la Rosa nel Pugno.
Questa candidatura, frutto di una felice collaborazione e di un'unità di intenti nata a livello locale, mi è stata chiesta come segno concreto e tangibile dell'impegno di questo partito per le Unioni civili e la laicità dello Stato.

Ho accettato non tanto per la possibilità, remota ma non impossibile, di essere eletto, ma perchè, oltre a condividere la linea politica di questo partito, reputo sia necessario dare sostegno a chi ha fatto propri i sentimenti e le rivendicazioni del movimento GLBT senza tentennamenti ed anacronistiche mediazioni.

Lo sconforto di molti omosessuali rischia infatti di sconfinare nel disimpegno, favorendo di fatto la vittoria dell'illiberalità e del conservatorismo rappresentato dalla destra di Berlusconi. Un partito che sia laico, riformista e che nel contempo ci permetta di portare avanti le campagne che come movimento stiamo propugnando da anni credo meriti la nostra attenzione!

Confido nel sostegno di Arcigay e di tutti voi!
Luca Trentini
Presidente di Orlando
Comitato provinciale Arcigay Brescia

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Gli omosessuali sono Pacsi per la Rosa nel Pugno
La rilevazione sull'intenzione di voto di gay.it fa riflettere, e discutere per motivi diversi, sia negli ambienti omo che socialisti. di T.Palese

Mai come nel periodo elettorale, cioè in questi giorni, tutti sono in fibrillazione. C'è chi cerca un partito che lo ospiti nelle liste per farsi eleggere; c'è chi vuole a tutti i costi il pacchetto preconfezionato dei voti gay che si sposta, un giorno sì e l'altro no, da un partito all'altro; c'è chi si affida a sondaggi "fai da te" per millantare consensi, e spaventare l'avversario; c'è chi deve trovare, a tutti i costi, un posto dove far passare le proprie richieste, altrimenti inascoltate, fino alle prossime elezioni. E' il caso della Rosa nel Pugno dove, pare, stiamo trovando casa le varie comunità omosessuali fortemente deluse dal "pacchetto" offerto dall'Unione nelle 280 pagine del programma-romanzo-anestesia. Sempre dal sondaggio condotto da gay.it su un campione di 12mila utenti (i dati dei visitatori già fanno preoccupare) apprendiamo che è diventata la "Rosa nel pugno" il partito preferito nelle intenzioni di voto di gay e lesbiche.

Secondo i risultati, la coalizione di centrosinistra manterrebbe il 72% dei voti degli omosessuali italiani, ma a differenza di gennaio, la Rosa nel pugno avrebbe aumentato di ben 8 punti percentuali le preferenze tra gay e lesbiche, arrivando al 23%, a scapito dei DS (da 27% a 21%), di Rifondazione Comunista (dal 14% al 13%) e dei Verdi (dall'8% al 6%). Restano intorno al 3% Margherita e Comunisti Italiani. Le preferenze dei gay e delle lesbiche di centrodestra si concentrano soprattutto sul partito di Berlusconi, cui va il 13% delle preferenze contro l'11% di un mese fa, e ad Alleanza Nazionale che mantiene il 10% .
"Il sorprendente risultato ottenuto dalla Rosa nel pugno - ha detto Giulio Maria Corbelli, direttore dei contenuti di Gay.it - fa seguito alle polemiche sulla mancata inclusione del Pacs nel programma dell' Unione. La posizione chiara di Radicali e Socialisti (Sdi ndr) a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso ha evidentemente conquistato molti voti di gay e lesbiche, delusi dal compromesso raggiunto ed accettato soprattutto dai Democratici di Sinistra". Ciò nonostante, secondo Corbelli, la quota dei gay "arrabbiati" per il programma dell' Unione, che ritengono il compromesso "vergognoso o insoddisfacente", si ferma al 26%. Il 13% degli intervistati pensano che sia "poco coraggioso" e si impegnano a sostenere i partiti più laici, mentre lo ritengono accettabile il 28%. In particolare il 20% pensa che sia un "primo passo accettabile" (fonte Ansa).
Immediata la risposta del senatore Roberto Biscardini , primo firmatario di un disegno di legge sulle coppie di fatto-pacs, evidentemente ancora non soddisfatto del sondaggio e, in particolare, del fatto che sono ancora troppi gli omosessuali che votano per la Cdl: "E' più che positiva la preferenza dell'universo omosessuale per la Rosa nel Pugno, ma rimane sconcertante che il 28% sarebbe disposto a votare la Casa delle Libertà, che al primo punto del suo programma indica come unica famiglia riconosciuta, solo quella "naturale, fondata sul matrimonio".
E sui Pacs fa di tutta l'erba un fascio: "Per la sedicente CdL, la partita del riconoscimento delle unioni di fatto, sia etero che omosessuale, sarebbe così definitivamente chiusa, ma anche i single o le famiglie monoparentali dei divorziati con figli a carico, non sono riconosciute famiglie".
Imma Battaglia dichiara che non voterà più per Rifondazione perché per difendere gli omosessuali è meglio la Rosa nel Pugno, e anche per le adozioni e per i figli in provetta. Invece la candidatura di  Vladimir Luxuria, nelle liste di Rifondazione, è ritenuta una buffonata.
Boselli , invece, teme che si stabilisca un asse tra Rutelli e la destra per non far passare i diritti civili rivendicati dalla Rosa nel Pugno, e in un'intervista al "Mattino" dichiara: " temo che una parte del centrosinistra, la Margherita di Paola Binetti e Francesco Rutelli per interderci, possa fare maggioranze con la destra. Vanificando e mettendo in discussione quel che il successo del centrosinistra dovrebbe significare e realizzare sul punto fondamentale delle libertà civili e della laicità". Sbocceranno nuove polemiche?
Continua la strana alleanza tra radicali e socialisti. E a pensare che il progetto iniziale era quello di ricondurre tutti i socialisti sotto lo stesso tetto. Ora, invece, si sta delineando un partito a maggioranza di omosessuali. In ballo c'è il milione e mezzo dei loro voti che, in molte regioni, soprattutto in Lombardia, potranno determinare la conquista della maggioranza in Parlamento.
Avanti, c'è posto per tutti! E' partita la raccolta differenziata.

Teresa Palese

politica@vocedimilano.it

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UNA LEGGE SUI PACS per riconoscere le UNIONI DI FATTO

Martedì 7 marzo 2006 alle ore 17:30 presso il Grand Hotel in Corso Porta Nuova 105
- VERONA

Dibattito con l'intervento del

Sen. Roberto BISCARDINI
Presentatore della proposta di legge
della Rosa nel Pugno sulle Unioni di Fatto

e di
Luca TRENTINI
Presidente di Arcigay Orlando di Brescia e
candidato per la Rosa nel Pugno in Lombardia 2

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Elezioni, Aldo Busi: "Voterò e farò proselitismo per la 'Rosa nel Pugno'. Che me ne faccio di una sinistra clericale?"

Roma, 1 marzo 2006

• Quello che segue è il testo integrale del fax inviato questa mattina da Aldo Busi a Daniele Capezzone, e, per conoscenza, ad Emma Bonino:

Busi per Capezzone, e p.c. Bonino, c/o Radicali, Roma, s.v.p.; rif: fax che si può rendere pubblico

Voterò e farò proselitismo per la 'Rosa nel pugno': visto che ero quasi deciso per l'astensione totale, te lo comunico più per il mio piacere che per il tuo. Che me ne faccio di una sinistra clericale? che c'entrano Rutelli (controfigura trasteverina di Casini) e Mastella con qualsivoglia concetto di sinistra? che cosa investono in speranza di uno stato finalmente laico i grossi cresimati e folgorati dalla ricerca di Dio tramite cabina elettorale Bertinotti, Fassino, Prodi? E D'Alema, in fatto di credibilità, è fuori tempo massimo, né più né meno di Luxuria, non perché sia una maschera, ma perché la faccia di un politico è già di per sé una maschera, cioè il suo vero volto, e di uno con ben due maschere, e una dietrologia di troppo cui costringermi, non ne ho proprio bisogno. La mentalità della sinistra che vuole farci credere di aspirare al governo resta quella dell'aclista perpetuo, della bizantina laicità di maniera di tali Amati (forse solo dai loro cari, se gliene restano) e delle forforose gazzette che pubblicano i loro articoli di contorsionistica automacerazione pietistica il cui sunto è: "chiedo perdono a Dio se sono o se risultassi laico un po' più del convenuto". E questi sinistrati bigottoni tutti a dire che mica intendono fare come Zapatero per Pacs e aborto e fecondazione assistita e scuola pubblica, che faranno, sì, qualcosina in questa direzione ma "senza esagerare", "un poco per volta", che, e dài, non sono mica come Zapatero, loro: ma lo sappiamo che non arrivate neanche alle caviglie di Zapatero, che bisogno c'è di sottolinearlo? Meglio un nemico vero - di nuovo la destra al governo - che un finto amico, e talmente finto che millanta di voler vincere le elezioni, mentre di fatto sta facendo di tutto per perderle (tutto calcolato, anche le liti tra lor capponi) mantenendo le poltroncine personali. Inoltre, un'aspirante sinistra che non si perita nemmeno di contattare me - per viltà, paura, invidia e tanta ignoranza - almeno come spin doctor (e Prodi ne avrebbe un bisogno sacrosanto!) che sinistra può mai essere? Una brutta fotocopia della destra. Qui, se non si cambia radicalmente cultura in fatto di diritti civili e di ascolto della società civile, non si cambia neppure andazzo economico - e spirito europeo. L'obsoleto assestamento culturale prospettato dagli attuali uomini in lizza della sinistra non compensa in alcun modo né il miraggio di un miglioramento economico né lo sforzo di ulteriori sacrifici che ci verranno richiesti in prospettiva (perché tanto si dovrà fare per colmare gli abissi finanziari e legislativi e costituzionali lasciati dal lebbroso governo della maggioranza, si fa per dire, uscente). In Italia non si combinerà mai niente di niente, né a destra né a sinistra, se non si comincia con l'abolizione del Concordato con la Chiesa e lo smantellamento dei suoi sibaritici, assolutistici privilegi economici e giuridici. E in culo anche agli embrioni, specialmente a quelli che sono arrivati a parecchi chili di troppo e a sessant'anni per niente e hanno trasformato l'Italia nell'Islam d'Europa.
Vive cordialità.
Aldo Busi

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GLBT per la Rosa nel Pugno
Appello per la Rosa nel Pugno

•  l'Italia è uno degli ultimi paesi d'Europa a non aver ancora previsto forme di regolamentazione per le coppie conviventi, eterosessuali ed omosessuali, sul modello della Francia e/o della Spagna;

•  questa odiosa discriminazione vìola i piu' elementari diritti civili e umani, così come riconosciuto dalle Risoluzioni votate al Parlamento Europeo in questi anni;

•  la genuflessione politica ai voleri del potere clericale e vaticano impedisce Riforme e cambiamenti normativi adeguati all'evoluzione dei costumi e del rispetto della dignità delle persone contro ogni forma di discriminazione; riteniamo fondamentale in una società libera e democratica la difesa della libertà religiosa e l'affermazione, per lo Stato, dei valori laici che non possono avere commistione con la/le religione/i;

•  la felicità delle persone non può e non deve essere limitata da forme di integralismo e fondamentalismo ideologico e/o religioso;

•  la Rosa nel Pugno è stato l'unico soggetto politico a difendere le istanze delle persone gblt e a chiedere all'Unione di inserirle in modo esplicito e senza mediazioni nel suo programma di Governo;
per queste ragioni, noi sottoscritti, singoli esponenti, rappresentanti di organizzazioni, responsabili di iniziative di aggregazione anche culturale per la promozione del riconoscimento delle istanze delle persone gblt, ci impegniamo a sostenere e votare la Rosa nel Pugno in occasione delle prossime elezioni politiche del 9 e 10 aprile 2006:
Elenco primi firmatari:

Stephen Barris
ILGA-World (International Lesbian and Gay Association) Bruxelles

Enzo Cucco
Direttore della Fondazione Sandro Penna - Coordinatore Torino Pride 2006, Candidato RnP

Elio Bresso
Segretario e Portavoce Torino Pride 2006

Mirella Izzo
Presidente nazionale Crisalide AzioneTrans onlus

Fabio Canino
artista

Marco Moreggia
Dj, Producer, Roma

Costantino Della Gherardesca
attore - Milano

Andrea Mieli
Cantante - Milano

Helena Velena
Transgender - Roma

Federico Assenza
Ideatore e co-promotore GayVillage – Roma

Annachiara Venus
Rising co-promotore GayVillage – Kinder Garden - Roma

Gigliola Toniollo
Cgil-Nuovi Diritti – Candidata al Senato RnP

Stefano Fabeni

JSD candidate, Columbia Law School, New York, Direttore, Centro di ricerche e studi giuridici comparati sull'orientamento sessuale e l'identita' di genere (CERSGOSIG)

Frank Semenzi
Editore di Pride, Mensile gay italiano

Etz Cahol
Gruppo GLBT ebraico italiano - Milano

Maria Ornella Serpa

Movimento Italiano Transessuali - Roma

Matteo Manetti
Vicepresidente nazionale Crisalide AzioneTrans onlus

Monica Romano
Direttivo Nazionale e co-responsabile sede Lombardia Crisalide AzioneTrans

Civi
Civieventi women entertainment - Bologna

Gennaro Cosmo Parlato
Cantautore, Artista

Marco Silombria
artista

Mario Cirrito
Babilonia Mensile gay italiano - Milano

Alessia Bellucci
Crisalide AzioneTrans Marche

Klaus Mondrian
Presidente Associazione Culturale GENDER - MondrianSuite Roma

Luca Trentini
Presidente di Orlando Arcigay Brescia

Diego Passoni
presentatore di Gay.tv - Milano

Giuliano Federico
responsabile attualità GAY.tv - Milano
Giorgio Lazzaroni
redattore Gay.tv - Milano

Ottavio Marzocchi
Funzionario Commissione Libertà Pubbliche del Parlamento Europeo gruppo Alde - Bruxelles

Giulio Maria Corbelli
Redazione Gay.it

Andrea Jelardi
Editorialista di LUIguidemagazine

 Aldo Brancacci
Professore Ordinario, Coordinatore del Dottorato di ricerca in Filosofia Università di Roma Tor Vergata - Editorialista di ‘CulturaGay' - Roma

Leila Deianis
Presidente ArciTrans - Roma

Andrea Mariotti
Redazione Gay.it

Guido Mazzucco
psicologo, formazione tematiche GLBT

Carlo Donati
Associazione Radicale Adelaide Aglietta, membro Comitato di Radicali Italiani, Candidato Rosa nel Pugno - Torino

Roberto Gubernati
Presidente Circolo Diana Robin Health, Torino

Antonio Trinchieri
Consigliere del Municipio I di Roma, Capogruppo dei Verdi, Presidente Commissione Cultura e Scuola, membro Comm.ni ‘Servizi Sociali' e ‘Politiche abitative' - Roma

Yuri Guaiana
Tutor in Storia Contemporanea, Università di Milano

Marco Mori
Portavoce del Centro di Documentazione Omologie - Gruppo Biblioteca - Centro di Iniziativa Gay - Arcigay Milano

Paola Dee
Dj - Roma

Giovanni Lamorgese
Direttore Artistico Supper Club - Roma

Roby "Les Folies Scandal"
gruppo di animazione GLBTQ - Fabrik – Moncalieri, Torino

Fabio Castellano
presidente dell'Associazione Blu One, circolo Castrozone di Torino

Vito Pompilio
Zi Barba, Torino

Corrado Manella
Il Male, Torino

La Cesira
Drag Queen - Milano

La Poppea
Drag Queen – Roma

La Pepa
Drag Queen - Roma

Natalia Péstrada
Drag Queen – Torino

Dj Superpippo e biagio

Centralino - Torino

La Versace-Serenamai
Drag Queen – Roma

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