MILANO PRIDE 2005

RASSEGNA WEB E STAMPA


SABATO 4 GIUGNO 2005

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO ON LINE

Gay Pride a Milano: in corteo tanta voglia di famiglia
«Ognuno deve avere il diritto di inventarsi la famiglia come preferisce - affermano Renata e Cristina, compagne da 5 anni e da 2 e mezzo mamme di Rita»

MILANO - «Ma che bella festa!» dice alle sue mamme la piccola Rita, che oggi festeggia due anni e mezzo sul trenino allestito dall'associazione genitori omosessuali Arcobaleno per partecipare al Gay Pride. Rita è nata grazie alla fecondazione assistita, da due mamme lesbiche, come molti altri bambini che viaggiano sullo stesso trenino, in cima al corteo milanese.
«Per noi è molto importante essere qui oggi, soprattutto per i nostri bambini, perchè - dice Renata - necessitano di un contenitore legislativo e i Pacs (Patto civile di solidarietà, ndr.), in questo senso, rappresentano una prima risposta». Attualmente, spiega la coppia, in caso di morte del genitore biologico, i figli nati all'interno di una relazione omosessuale rischiano, per legge, di essere privati della continuità affettiva con il co-genitore, mentre in caso di divorzio non hanno nemmeno il diritto di avere contatti con chi li ha cresciuti ma non dati alla luce. Per non parlare - sottolineano - delle discriminazioni che rischia un bambino che a scuola dichiari di avere due mamme o due papà».

«Ognuno deve avere il diritto di inventarsi la famiglia come preferisce - affermano Renata e Cristina, compagne da 5 anni e da 2 e mezzo mamme di Rita - qui ci sono bimbi nati con la fecondazione assistita, altri grazie all'aiuto di amici, che vivono con mamme single, lesbiche o in famiglie allargate anche al donatore».
«Questi bambini - sottolinea Renata - sono fortemente voluti e molto amati, non come quelli di tante coppie eterosessuali che arrivano a 35 anni e decidono di fare un figlio per dare una botta di vita alla loro relazione. Noi invece facciamo tanta fatica per il concepimento, che richiede soldi e tempo». Renata e Cristina, per concepire la loro piccola Rita, una bellissima bambina con due enormi occhi verdi, sono dovute andare fino a Bruxelles. Oltre alla richiesta dei Pacs, appoggiano la campagna referendaria «anche se non ci tocca - dicono - ma i diritti di uno sono i diritti di tutti».

Insieme a Renata, Cristina e Rita, sul trenino Arcobaleno c'è anche nonna Anna che, se non avesse voluto rimanere vicina alla nipotina, avrebbe sicuramente trovato spazio nel camion dell'Agedo, l'associazione dei genitori di omosessuali, carico di attivisti di ogni età. «Come associazione, il nostro scopo è sostenere i genitori quando vengono a sapere di avere un figlio omosessuale, un momento ancora difficile, visto che - racconta la signora Eliana, in mezzo alle tante mamme venute da mezz'Italia per il Gay Pride - viviamo in un paese che discrimina gay e lesbiche. Per questo cerchiamo di portare avanti la nostra opera di sensibilizzazione nelle scuole, ma non è facile, soprattutto con questo Governo, che non ha firmato il protocollo di intesa che avevamo stabilito con il precedente».
Le mamme dell'Agedo raccontano che «ancora molti ragazzi non trovano il coraggio di fare 'coming out' con i loro genitori, ma hanno molto bisogno di una famiglia, e noi ci sentiamo un po' anche i loro genitori adottivi».

Riconoscere le unioni civili tramite i Pacs, secondo le mamme di Agedo, sarebbe anche un primo passo per aiutare molti ragazzi a uscire da questa condizione.
C'è poi chi a una famiglia o al riconoscimento di una relazione non può nemmeno pensarci: sono i trans riuniti nell'associazione Crisalide che, con il loro carro, al Gay Pride, rivendicano il diritto all'impiego. «Oggi nessuno ti assume e questo - dice Monica Romano, 26 anni, donna da sei - comporta enormi problemi di inserimento sociale, ma noi vogliamo spezzare il binomio trans-prostituta, perchè migliaia di transessuali aspirano a un reale inserimento nel mondo lavorativo e vedono nella prostituzione solo una condizione coatta, non certo una scelta».
Monica, una bella ragazza bionda dai tratti sottili, spiega che come associazione Crisalide è a favore del referendum, nei quali l'associazione consiglia di votare quattro sì, ma, dice, «al di là di fecondazione assistita e Pacs, noi dobbiamo concentrarci sulle nostre priorità: io sto per finire Scienze Politiche e spero davvero - conclude - che dopo la laurea qualcuno mi darà un lavoro vero».
Gioia Giudici

4/6/2005

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TGCOM
Gay Pride, l'invasione festosa

In 100 mila a Milano per il corteo

Hanno danzato e ballato lungo tutto il corteo. Si sono divertiti e hanno cercato di trasmettere anche ai numerosi curiosi che si sono fermati lungo la strada la gioia e l'orgoglio di manifestare la loro omosessualita'. C'e' chi lo ha fatto in modo esagerato, chi invece ha passeggiato nel corteo tenendo per mano il compagno o la compagna, proprio come normali fidanzati eterosessuali. Il Gay Pride, nonostante le polemiche, e' stato soprattutto questo: un momento di festa e di allegria nel tentativo da parte del movimento gay e lesbico di tentare un ponte con la societa', non sempre disposta ad accettare l'omosessualita'.

Il corteo milanese, che si e' mosso da Piazza della Repubblica e che passando da piazza Cavour, via Manzoni, Piazza Scala e Piazza Duomo ha raggiunto l'Arena Civica, e' stato anche un'esplosione di colori e di musica, provocata da alcune decine di migliaia di partecipanti. Sono sfilati trans in costume da bagno e abiti confezionati per mettere in mostra seni e gambe, ragazzi palestrati e abbronzati e ovviamente a torso nudo, ragazzine poco piu' che adolescenti "orgogliose di essere lesbiche", signore piu' attempate pure loro felici della loro omosessualita' e ragazzi meno esibizionisti, ma mano nella mano al loro compagno.

Sul cassone di uno dei 13 camion che hanno accompagnato il corteo, anche le mamme dei gay che cantavano "siano gay o lesbiche sono sempre figli miei'. E quasi in testa al corteo anche un trenino con sopra una ventina di bambini di genitori omosessuali. Molti di loro sono figli della procreazione assistita: "per loro - spiegava una mamma - questo e' un momento di gioco e di divertimento". La fantasia non ha limite, per cui in testa al corteo si e' messa una giovane trans vestita come l'Italia turrita, tunica lunga, corona in testa e una fascia azzurra con la scritta 'Italia laica'. La trans e' stata circondata da due guardie svizzere e incatenata con catene gialle e bianche come la bandiera del Vaticano. Ma e' davanti a Palazzo Marino, sede del Comune, che i manifestanti si sono scatenati. I trans che da donna sono diventate uomini hanno mostrato il cartello 'ci siamo anche noi', e con le lesbiche e i ragazzi con il cappello da cow-boy hanno cantato Heidi e slogan indirizzati al sindaco: "Albertini yuu-u, vieni anche tu", in polemica per il mancato patrocinio da parte del Comune.

In mezzo al corteo anche un sosia di Platinette, il travestito opinionista televisivo che da una limousine bianca ha lanciato preservativi e caramelle. Un successo il movimento omosessuale quest'anno l'ha certamente ottenuto perche' a differenza dell'edizione del 2001 il corteo e' passato anche per piazza Duomo. "Quella piazza - aveva spiegato alla conferenza stampa Aurelio Mancuso - e' il cuore della citta'. Noi viviamo a Milano e vogliamo passare dal cuore della citta', certo non per mancare di rispetto al simbolo religioso". Nel corteo c'e' stato anche chi ha sfilato con lo striscione del Coordinamento gay cattolici e chi ha ostentato una sua appartenenza alla citta' di provenienza: 'Brescia c'e", 'Milano c'e", 'Sondrio c'e". Davanti all'Arena Civica Gianni Brera, dove a Milano vengono celebrati i matrimoni civili, la conclusione del lungo e chiassoso corteo con i manifestanti, che per sottolineare la necessita' della legge sulle unioni di fatto sono andati a bussare alla porta. La festa e' continuata poi al Village allestito con la partecipazione della Provincia di Milano all'Idroscalo, dove fino al giorno 18 ogni sera saranno organizzati happy hours, concerti, rassegne di bellezza ma anche dibattiti sulle tematiche omosessuali.


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SUPEREVA

GAY PRIDE
A Milano sfilano in 100mila
'Uguali diritti per tutti'

MILANO, 4 GIUGNO 2005 - Una ragazza in catene, tenute da due guardie svizzere, che indossa una fascia con la scritta " Repubblica Laica" . E' la parodia dell'Italia "ostaggio" della Chiesa cattolica alla testa del corteo del Gay pride nazionale che, partito poco dopo le 16, ha percorsole strade del centro di Milan o.

Un lungo fiume di persone, decine di migliaia, oltre ventimila secondo dati ancora ufficiosi della Questura, centomila per gli organizzatori , donne e trans giunti da tutta Italia per rivendicare innanzitutto l'approvazione del progetto di legge sulle unioni civili , ma anche ilrispetto delle diversità e il diritto ad una "vita normale di affetti e relazioni vissute alla luce del sole".

Con l'Arcigay che avverte ilcentrosinistra: "O mettete nel proprio programma l'approvazione della legge oppure daremo libertà di scelta di voto alle prossime elezioni ". Non solo esibizione, e a volte ostentazione, della propria identità di gay, lesbiche o trans; non solo canti, goliardia e libere effusioni tra omosessuali.

Ma anche una forte caratterizzazione politica , con precise richieste da parte degli organizzatori: da una parte l'approvazionedel cosiddetto Pacs!, il "Patto Civile di Solidarietà" , l'istituto giuridico "che attesta la relazione di due persone maggiorenni dello stesso o didifferente sesso.

Definisce legalmente la vita in comune dei contraenti: sancisce l'obbligo al mutuo sostegno morale e materiale, stabilisce idiritti e i doveri reciproci e verso la società". Ma soprattutto, in ballo, ci sono anche i voti della folta comunità omossessuale italiana:"Potranno essere decisivi in molti collegi alle prossime elezioni politiche. Ma se l'Unione non inserirà nel nostro programma di governo lalegge sulle unioni civili daremo libertà di scelta di voto", ha avvertito il segretario nazionale dell'Arcigay, Aurelio Mancuso.

Nonostante la legge sui Pacs sia stata firmata da 161 parlamentari del centrosinistra , ha aggiunto, "ci sono ancora pareri contrari all'interno dello schieramento e non è stato ancora preso nessun impegno formale". In altre parole, la comunità omosessuale italiana chiede che Prodi dica"con chiarezza che cosa vuole fare".

Al corteo, inframmezzato da una quindicina di "Tir-Sound machine" carichi di donne e uomini che ballano al ritmo delle canzoni pop diffuse dagli altoparlanti installati sui mezzi, hanno partecipato diversi esponenti del centrosinistra, come il presidente della Regione Puglia Niki Vendola , il responsabile dei diritti civili dei Ds Luigi Marconi, il presidente della provincia di Milano Filippo Penati, il leader dei verdi Alfonso Pecoraro Scanio , il deputato Ds Franco Grillini .

Sul cassone di uno dei 13 camion che hanno accompagnato il corteo, anche le mamme dei gay che cantavano ''siano gay o lesbiche sonosempre figli miei'. E quasi in testa al corteo anche un trenino con sopra una ventina di bambini di genitori omosessuali. Molti di loro sono figlidella procreazione assistita: ''per loro - spiegava una mamma - questo e' un momento di gioco e di divertimento''.

Ma e' davanti a Palazzo Marino , sede del Comune, che i manifestanti si sono scatenati. I trans che da donna sono diventate uomini hanno mostrato il cartello 'ci siamo anche noi', e con le lesbiche e i ragazzi con il cappello da cow-boy hanno cantato Heidi e slogan indirizzati al sindaco: '' Albertini yuu-u, vieni anche tu '', in polemica per il mancato patrocinio da parte del Comune.

In mezzo al corteo anche un sosia di Platinette, il travestito opinionista televisivo che da una limousine bianca ha lanciato preservativi e caramelle. Un successo il movimento omosessuale quest'anno l'ha certamente ottenuto perche' a differenza dell'edizione del 2001 il corteo e' passato anche per piazza Duomo .

''Quella piazza - aveva spiegato alla conferenza stampa Aurelio Mancuso - e' il cuore della citta'. Noi viviamo a Milano e vogliamo passare dal cuore della citta', certo non per mancare di rispetto al simbolo religioso''.

Nel corteo c'e' stato anche chi ha sfilato con lo striscione del Coordinamento gay cattolici e chi ha ostentato una sua appartenenza alla citta' di provenienza: 'Brescia c'e'','Milano c'e'', 'Sondrio c'e''.

Davanti all'Arena Civica Gianni Brera, dove a Milano vengono celebrati i matrimoni civili, la conclusione del lungo e chiassoso corteo con imanifestanti, che per sottolineare la necessita' della legge sulle unioni di fatto sono andati a bussare alla porta.

La festa e' continuata poi al Village allestito con la partecipazione della Provincia di Milano all'Idroscalo, dove fino al giorno 18 ogni sera saranno organizzati happy hours,concerti, rassegne di bellezza ma anche dibattiti sulle tematiche omosessuali


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VIRGILIO

GAY PRIDE/ DA CORTEO MILANO MESSAGGIO A UNIONE: APPROVATE I PACS
04/06/2005 - 20:28

"O daremo scelta di libertà di voto a nostra comunità"

Milano, 4 giu. (Apcom) - Una ragazza in catene, tenute da due guardie svizzere, che indossa una fascia con la scritta "Repubblica Laica". E' la parodia dell'Italia "ostaggio" della Chiesa cattolica alla testa del corteo del Gay pride nazionale che, partito poco dopo le 16, ha percorso le strade di Milano. Un lungo fiume di uomini, decine di migliaia, oltre ventimila secondo dati ancora ufficiosi della Questura, centomila per gli organizzatori, donne e trans giunti da tutta Italia per rivendicare innanzitutto l'approvazione del progetto di legge sulle unioni civili, ma anche il rispetto delle diversità e il diritto ad una "vita normale di affetti e relazioni vissute alla luce del sole". Con l'Arcigay che avverte il centrosinistra: "O mettete nel proprio programma l'approvazione della legge oppure daremo libertà di scelta di voto alle prossime elezioni".

Non solo esibizione, e a volte ostentazione, della propria identità di gay, lesbiche o trans; non solo canti, goliardia e libere effusioni tra omosessuali. Ma anche una forte caratterizzazione politica, con precise richieste da parte degli organizzatori: da una parte l'approvazione del cosiddetto Pacs!, il "Patto Civile di Solidarietà", l'istituto giuridico "che attesta la relazione di due persone maggiorenni dello stesso o di differente sesso. Definisce legalmente la vita in comune dei contraenti: sancisce l'obbligo al mutuo sostegno morale e materiale, stabilisce i diritti e i doveri reciproci e verso la società". Ma soprattutto, in ballo, ci sono anche i voti della folta comunità omossessuale italiana: "Potranno essere decisivi in molti collegi alle prossime elezioni politiche. Ma se l'Unione non inserirà nel nostro programma di governo la legge sulle unioni civili daremo libertà di scelta di voto", ha avvertito il segretario nazionale dell'Arcigay, Aurelio Mancuso. Nonostante la legge sui Pacs sia stata firmata da 161 parlamentari del centrosinistra, ha aggiunto, "ci sono ancora pareri contrari all'interno dello schieramento e non è stato ancora preso nessun impegno formale". In altre parole, la comunità omosessuale italiana chiede che Prodi dica "con chiarezza che cosa vuole fare".

Al corteo, inframmezzato da una quindicina di "Tir-Sound machine" carichi di donne e uomini che ballano al ritmo delle canzoni pop diffuse dagli altoparlanti installati sui mezzi, hanno partecipato diversi esponenti del centrosinistra, come il presidente della Regione Puglia Niki Vendola, il responsabile dei diritti civili dei Ds Luigi Marconi, il presidente della provincia di Milano Filippo Penati, il leader dei verdi Alfonso Pecoraro Scanio, il deputato Ds Franco Grillini. (segue)

copyright @ 2005 APCOM

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KATAWEB

Milano, 04 giugno 2005 - 16:58 GAY PRIDE: IN 100 MILA A MILANO PER "ORGOGLIO E DIRITTI" E' partito da piazza Repubblica a Milano, il gay pride 2005 con la partecipazione di circa 100mila persone. Ad aprire il corteo uno striscione con lo slogan della manifestazione: 'Pacs, patti chiari e amicizia lunga'. Il tema della sfilata nazionale dell'orgoglio omosessuale e' appunto l'appoggio al Pacs, il patto civile si solidarieta'. Ovvero "un istituto - sostiene fra gli altri l'Arcigay - che attesta la relazione di due persone maggiorenni dello stesso o di differente sesso. Definisce legalmente la vita in comune dei contraenti: sancisce l'obbligo al mutuo sostegno morale e materiale, stabilisce i diritti e doveri reciproci e verso la societa'". Alla testa del corteo numerosi esponenti politici tra cui Franco Grillini, parlamentare dei Ds, Alessandro Cecchi Paone, Alfonso Pecoraro Scanio presidente dei Verdi, il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati, Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia. A guidare il lungo corteo un trenino elettrico, di quelli che i bambini usano al parco con una ventina i bambini figli delle mamme lesbiche che chiedono uguali diritti per i loro nati: "E' l'amore che crea la famiglia", si legge sul davanti della locomotiva. Firmato: famiglia Arcobaleno, Associazione genitori omosessuali. Subito dietro il trenino, piu' di venti Tir addobbati, da cui spuntano coriandoli, palloncini, bandiere arcobaleno, della Spagna e dell'Unione Europea. Sulle fiancate striscioni con i vari slogan: "Pacs: lesbiche trans e gay vogliono amarsi alla luce del sole"; "Sono pacsa di lei; e accenni al prossimo referendum sulla fecondazione assistita: "Benedetti quattro si'". La sfilata e' accompagnata dalle note della musica disco degli anni '60 e '80. Oltre all'inconfondibile voce di Freddy Mercury. Il corteo percorrera' via Turati, piazza Cavour, piazza della Scala, il Duomo per giungere all'Arena Civica del Parco Sempione, il luogo dove a Milano si celebrano i matrimoni civili. (AGI)

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AGI ON LINE

100MILA A MILANO
ORGOGLIO E DIRITTI (AGI) - Milano, 4 giu. - E' partito da piazza Repubblica a Milano, il gay pride 2005 con la partecipazione di circa 100mila persone. Ad aprire il corteo uno striscione con lo slogan della manifestazione: 'Pacs, patti chiari e amicizia lunga'. Il tema della sfilata nazionale dell'orgoglio omosessuale e' appunto l'appoggio al Pacs, il patto civile si solidarieta'. Ovvero "un istituto - sostiene fra gli altri l'Arcigay - che attesta la relazione di due persone maggiorenni dello stesso o di differente sesso. Definisce legalmente la vita in comune dei contraenti: sancisce l'obbligo al mutuo sostegno morale e materiale, stabilisce i diritti e doveri reciproci e verso la societa'". Alla testa del corteo numerosi esponenti politici tra cui Franco Grillini, parlamentare dei Ds, Alessandro Cecchi Paone, Alfonso Pecoraro Scanio presidente dei Verdi, il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati, Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia. A guidare il lungo corteo un trenino elettrico, di quelli che i bambini usano al parco con una ventina i bambini figli delle mamme lesbiche che chiedono uguali diritti per i loro nati: "E' l'amore che crea la famiglia", si legge sul davanti della locomotiva. Firmato: famiglia Arcobaleno, Associazione genitori omosessuali. Subito dietro il trenino, piu' di venti Tir addobbati, da cui spuntano coriandoli, palloncini, bandiere arcobaleno, della Spagna e dell'Unione Europea. Sulle fiancate striscioni con i vari slogan: "Pacs: lesbiche trans e gay vogliono amarsi alla luce del sole"; "Sono pacsa di lei; e accenni al prossimo referendum sulla fecondazione assistita: "Benedetti quattro si'". La sfilata e' accompagnata dalle note della musica disco degli anni '60 e '80. Oltre all'inconfondibile voce di Freddy Mercury. Il corteo percorrera' via Turati, piazza Cavour, piazza della Scala, il Duomo per giungere all'Arena Civica del Parco Sempione, il luogo dove a Milano si celebrano i matrimoni civili.
041701 GIU 05

COPYRIGHTS 2002-2005 AGI S.p.A.

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REPUBBLICA.IT

Politici, bambini e musica al corteo dell'orgoglio omosessuale
Vendola: "E' tempo di fare i conti con la grande domanda di riconoscimento"
Milano, in 100 mila al Gay Pride
"Diritto alla libertà e all'affettività"
Cecchi Paone e il cartello sul referendum: "Ponzio Pilato si è astenuto"
Tir addobbati a festa, musica, colori e travestimenti


MILANO - Voglia di famiglia, di diritti, e pure di festa fra i centomila (ventimila secondo la polizia) in corteo a Milano per il Gay Pride 2005. La manifestazione nazionale dell'orgoglio omosessuale si è aperta con uno striscione con lo slogan "Pacs, patti chiari e amicizia lunga". Il tema dell'edizione di quest'anno è infatti l'appoggio al Pacs, il patto civile di solidarietà. Un istituto - sostiene, fra gli altri, l'Arcigay - che attesta la relazione di due persone maggiorenni dello stesso o di differente sesso, definisce legalmente la vita in comune dei contraenti, sancisce l'obbligo al mutuo sostegno morale e materiale, stabilisce i diritti e doveri reciproci e verso la società.

Il corteo è partito con, in testa, numerosi esponenti politici, dal parlamentare diessino Franco Grillini, al giornalista Alessandro Cecchi Paone (con un cartello con la scritta, riferita al prossimo referendum, "Ponzio Pilato si è astenuto"), dal leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio al presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, a Nichi Vendola: "Credo sia giunto il tempo di fare i conti con questa grande domanda di riconoscimento del diritto non solo alla libertà ma del diritto all'affettività", ha dichiarato il presidente della Regione Puglia. In corteo anche lo striscione del Coordinamento gay cattolici.

In testa al corteo un trenino elettrico, con a bordo una ventina di bambini. Molti di loro sono figli della procreazione assistita. "E' l'amore che crea la famiglia" si legge sul "muso" della locomotiva, firmato "Famiglia Arcobaleno, Associazione genitori omosessuali". Una presenza, quella dei più piccoli, che ha irritato il ministro per le Riforme, Roberto Calderoli. "Una schifezza", he detto, "utilizzare bimbi innocenti per sostenere le proprie perversioni". Per Calderoli, "i bambini nati in coppie lesbiche da fecondazione eterologa, che vengono fatti sfilare in questo corteo, gridano vendetta a Dio".

Il corteo, che si è mosso da piazza della Repubblica e che, passando da piazza Cavour, via Manzoni, piazza Scala e piazza Duomo, ha raggiunto l'Arena Civica, è stato anche un'esplosione di colori e di musica. Ad accompagnarlo, tredici camion con coriandoli, palloncini, slogan, bandiere della pace, della Spagna e dell'Unione Europea. Su uno dei camion, anche le mamme dei gay che cantavano "lesbiche o gay, sono sempre figli miei".

Davanti a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, in molti hanno mostrato cartelli con la scritta "Ci siamo anche noi", altrettanti hanno cantato slogan indirizzati al sindaco, "Albertini, vieni anche tu", in polemica per il mancato patrocinio da parte del Comune.

Davanti all'Arena civica "Gianni Brera", dove a Milano vengono celebrati i matrimoni civili, la conclusione del lungo corteo. La festa è continuata poi al Gay Village, allestito con la partecipazione della Provincia di Milano all'Idroscalo, dove fino al 18 giugno saranno organizzati happy hours, concerti, rassegne e dibattiti sulle tematiche omosessuali.

( 4 giugno 2005 )

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QUOTIDIANO NAZIONALE

GAY PRIDE
A Milano sfilano in 100mila
'Uguali diritti per tutti'

MILANO, 4 GIUGNO 2005 - Una ragazza in catene, tenute da due guardie svizzere, che indossa una fascia con la scritta " Repubblica Laica" . E' la parodia dell'Italia "ostaggio" della Chiesa cattolica alla testa del corteo del Gay pride nazionale che, partito poco dopo le 16, ha percorsole strade del centro di Milan o.

Un lungo fiume di persone, decine di migliaia, oltre ventimila secondo dati ancora ufficiosi della Questura, centomila per gli organizzatori , donne e trans giunti da tutta Italia per rivendicare innanzitutto l'approvazione del progetto di legge sulle unioni civili , ma anche ilrispetto delle diversità e il diritto ad una "vita normale di affetti e relazioni vissute alla luce del sole".

Con l'Arcigay che avverte ilcentrosinistra: "O mettete nel proprio programma l'approvazione della legge oppure daremo libertà di scelta di voto alle prossime elezioni ". Non solo esibizione, e a volte ostentazione, della propria identità di gay, lesbiche o trans; non solo canti, goliardia e libere effusioni tra omosessuali.

Ma anche una forte caratterizzazione politica , con precise richieste da parte degli organizzatori: da una parte l'approvazionedel cosiddetto Pacs!, il "Patto Civile di Solidarietà" , l'istituto giuridico "che attesta la relazione di due persone maggiorenni dello stesso o didifferente sesso.

Definisce legalmente la vita in comune dei contraenti: sancisce l'obbligo al mutuo sostegno morale e materiale, stabilisce idiritti e i doveri reciproci e verso la società". Ma soprattutto, in ballo, ci sono anche i voti della folta comunità omossessuale italiana:"Potranno essere decisivi in molti collegi alle prossime elezioni politiche. Ma se l'Unione non inserirà nel nostro programma di governo lalegge sulle unioni civili daremo libertà di scelta di voto", ha avvertito il segretario nazionale dell'Arcigay, Aurelio Mancuso.

Nonostante la legge sui Pacs sia stata firmata da 161 parlamentari del centrosinistra , ha aggiunto, "ci sono ancora pareri contrari all'interno dello schieramento e non è stato ancora preso nessun impegno formale". In altre parole, la comunità omosessuale italiana chiede che Prodi dica"con chiarezza che cosa vuole fare".

Al corteo, inframmezzato da una quindicina di "Tir-Sound machine" carichi di donne e uomini che ballano al ritmo delle canzoni pop diffuse dagli altoparlanti installati sui mezzi, hanno partecipato diversi esponenti del centrosinistra, come il presidente della Regione Puglia Niki Vendola , il responsabile dei diritti civili dei Ds Luigi Marconi, il presidente della provincia di Milano Filippo Penati, il leader dei verdi Alfonso Pecoraro Scanio , il deputato Ds Franco Grillini .

Sul cassone di uno dei 13 camion che hanno accompagnato il corteo, anche le mamme dei gay che cantavano ''siano gay o lesbiche sonosempre figli miei'. E quasi in testa al corteo anche un trenino con sopra una ventina di bambini di genitori omosessuali. Molti di loro sono figlidella procreazione assistita: ''per loro - spiegava una mamma - questo e' un momento di gioco e di divertimento''.

Ma e' davanti a Palazzo Marino , sede del Comune, che i manifestanti si sono scatenati. I trans che da donna sono diventate uomini hanno mostrato il cartello 'ci siamo anche noi', e con le lesbiche e i ragazzi con il cappello da cow-boy hanno cantato Heidi e slogan indirizzati al sindaco: '' Albertini yuu-u, vieni anche tu '', in polemica per il mancato patrocinio da parte del Comune.

In mezzo al corteo anche un sosia di Platinette, il travestito opinionista televisivo che da una limousine bianca ha lanciato preservativi e caramelle. Un successo il movimento omosessuale quest'anno l'ha certamente ottenuto perche' a differenza dell'edizione del 2001 il corteo e' passato anche per piazza Duomo .

''Quella piazza - aveva spiegato alla conferenza stampa Aurelio Mancuso - e' il cuore della citta'. Noi viviamo a Milano e vogliamo passare dal cuore della citta', certo non per mancare di rispetto al simbolo religioso''.

Nel corteo c'e' stato anche chi ha sfilato con lo striscione del Coordinamento gay cattolici e chi ha ostentato una sua appartenenza alla citta' di provenienza: 'Brescia c'e'','Milano c'e'', 'Sondrio c'e''.

Davanti all'Arena Civica Gianni Brera, dove a Milano vengono celebrati i matrimoni civili, la conclusione del lungo e chiassoso corteo con imanifestanti, che per sottolineare la necessita' della legge sulle unioni di fatto sono andati a bussare alla porta.

La festa e' continuata poi al Village allestito con la partecipazione della Provincia di Milano all'Idroscalo, dove fino al giorno 18 ogni sera saranno organizzati happy hours,concerti, rassegne di bellezza ma anche dibattiti sulle tematiche omosessuali

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