IL
GAZZETTINO L'8
marzo sarà un momento di lotta per l'emancipazione di "neo-donne"
e transessuali. Anche la comunità trans, lesbica e gay, infatti,
sabato festeggerà la giornata della donna ma lo farà da
Sanremo «in risposta agli atti discriminatori e transfobici di
datori di lavoro come il direttore artistico del Festival, Pippo Baudo,
che ha voluto cavalcare pretestuosi stereotipi per privilegiare il perbenismo
più sentito». «Nello spirito di non tacere mai, per
ribattere le distorsioni riportate anche al Festival di Sanremo da stampa
e media e per informare correttamente le condizioni reali delle persone
transessuali», l'appuntamento con «tutti i cittadini che
credono nei diritti civili» è per sabato alle 15 in via
Matteotti a Sanremo. MESSAGGERO VENETO Un
Montesano formato Bagaglino
IL
MESSAGGERO ROMA
- A Sanremo sono in arrivo i gay. È prevista per oggi l'annunciata
manifestazione di omosessuali, lesbiche e trans. Arriveranno e sfileranno
fuori al Teatro Ariston per protestare contro l'esclusione del trans
Cristina Bugatty dal Dopofestival. Gay, lesbiche e trans dovrebbero
giungere nel pomeriggio nella città dei fiori. «Consegneremo
- dice il portavoce - una lettera al direttore di Raiuno, Fabrizio Del
Noce, e a Pippo Baudo (che è stato anche premiato con un Tapiro
d’oro), per chiedere che, durante la serata finale del Festival,
il presentatore ci ponga ufficialmente le sue scuse». LA
LIBERTA' SANREMO.
Meglio le canzoni delle munizioni. Questo lo slogan di chi ha manifestato
ieri pomeriggio nella città dei fiori, nell'ultima giornata del
Festival della canzone. Una marcia di oltre un migliaio di giovani nelle
strade del centro storico. Da questi un gruppetto di una cinquantina
si è staccato per salire sulla passerella collocata davanti al
teatro gridando slogan pacifisti: «Basta con le munizioni, meglio
Sanremo con le sue canzoni». Decine e decine di bandiere al vento
e canti sono continuati per quasi due ore, mentre per tutta la lunghezza
del corteo sono stati distribuiti anche centinaia e centinaia di mazzi
di mimosa alle donne presenti per ricordare la ricorrenza della festa
della donna. Irruzione dei pacifisti anche in sala stampa (dove hanno
ricevuto gli applausi di molti giornalisti) dove hanno diffuso la foto
dello scultore Mohammed Ghani, cittadino iracheno con l'invito a verificare,
dopo un eventuale attacco all'Iraq, se quella persona resterà
in vita. Manifestazione in piazza anche dei trans venuti a Sanremo per
protestare contro l'esclusione della Bugatty dal Dopofestival. Cartelli
e slogan divertenti come «Ma Pippo non lo sa che trans e gay hanno
molta dignità». Premi. Sergio Cammariere è il vincitore
del premio della critica specializzata. Al cantante e pianista presente
con il brano Tutto quello che un uomo è andato il premio “Mia
Martini”, al secondo posto Giuni Russo e al terzo Nino D'Angelo.
Al quarto è finito il duo Mirò-Ruggeri e al quinto Cristiano
De Andrè. Luigi Forte IL TEMPO (...)
Franco Grillini, ospite a piazza Navona ed esponente del mondo gay,
ha portato di nuovo la discussione sul tema degli omosessuali e dei
travestiti boicottati da Baudo al Festival e l’ex capo di Stato
ha risposto leggendo i versi di «Socrate e Alcibiade» di
Holderling, aggiungendo che «nessuno può sostituirsi a
Dio nel giudicare gli uomini» (...) IL MANIFESTO La
sagra che si consuma ogni giorno alle porte dell'Ariston; per qualche
ora è sstata sospesa per lasciare il posto a una manifestazione
di 3000 persone e in attimo: "Sanremo, Sanremo, stai ad ascoltare,
c'è una guerra da fermare", tutto si è colorato di
arcobaleno. Una delegazione si è staccata dalla sfilata in corso
Matteotti e ha raggiunto la sala stampa per distribuire alcune foto
di bambini, operai, insegnanti, ingegneri, una è quella che vedete
qui accanto (foto omessa). Il ritratto scattato da Michele Stallo (di
Salaam Baghdad, artisti contro la guerra) è quello di Saad Al-Jumally,
53 anni, artigiano nel marmo, uno che potrebbe stare nella galleria
de "i volti del nemico" della serie figurine da Baghdad che
in questi giorni sta collezionando Vauro. La delegazione chiede un impegno
ai giornalisti presenti: "quando le bombe cadranno su Baghdad impegnatevi
a scoprire se i protagonisti di queste immagini sono ancora vivi".
Poi sulle note di Giorgio Gaber, Non insegnate ai bambini, tornano in
strada e si mescolano ad un altro corteo, quello che tifa Giuni Russo
e promette: "Se Pippo continua su questa linea di discriminazione,
gli porteremo il gay pride al Festival". Sono trans, gay, lesbiche
e simpatizzanti venuti da tutta Italia per manifestare contro l'esclusione
di Cristina Bugatty al Dopofestival. Non Gaber ma "Ma Pippo Pippo
non lo sa / che trans e gay hanno tanta dignità", e ancora,
sulle note di "Non c'è più niente da fare" di
Bobby Solo: "Non c'è più niente da fare / il sesso
si può cambiare...". IL MESSAGGERO Sanremo
- Un pallone avvolto nella bandiera della pace. E' volato in alto, lieve,
liberato dalle mani di uno dei pacifisti che in corteo hanno sfilato
per le vie di Sanremo. E' stata tutta così l'ultima giornata
del Festival: colorata e urlata. Colorata dalle bandiere con i colori
dell'arcobaleno e dai cartelli dei gay e dei transessuali che mentre
centinaia di persone si accalcavano davanti all'Ariston a caccia di
vip, hanno manifestato per il riconoscimento dei loro diritti dopo l'esclusione
di Cristina Butaggy dal Dopofestival. Erano una quarantina i rappresentanti
del movimento gay, lesbiche, bisex e transessuali che hanno levato cartelli
con su scritto: "Baudo, grazie a te ancora più discriminate"
o "Il canone RAI lo paghiamo anche noi". Dalla folla sono
partiti fischi e insulti, il corteo è salito sulla passerella
solcata ogni giorno dai cantanti, quindi si è dileguato per le
vie della città. LA REPUBBLICA Sanremo
- Marcia della pace ieri a Sanremo. Circa cinquanta dimostranti sono
anche saliti sulla passerella davanti l'Ariston, ineggiando slogan del
tipo "Sanremo Sanremo, stai ad ascoltare: c'è una guerra
da fermare". E c'era anche un corteo di trans, gay e lesbiche venuti
da tutta Italia per manifestare contro l'esclusione di Cristina Bugatty
al Dopofestival. "Se Pippo continua su questa linea di discriminazione,
gli porteremo il gay pride al Festival" minacciavano tra l'altro
i manifestanti. Non è stato un caso che la scelta sia caduta
sull'8 marzo, festa della donna, perché dicono i trans "siamo
neodonne". Colorati e variegati hanno cantato tra l'altro: "Ma
Pippo Pippo non lo sa / che trans e gay hanno tanta dignità". |