RASSEGNA STAMPA

ARCHIVIO ANNO 2004

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18/12/2004 - Sito Web
Cina, eletta Miss chirurgia plastica
...In finale anche un transessuale, Liu Xiaojin, 21enne, uomo fino a soli tre anni fa...

Si chiama Feng Quian, ha 22 anni e ha già subito diversi interventi per migliorar eil suo aspetto fisico

PECHINO, 18 dic - Ha 22 anni e si è già affidata al bisturi per migliorare il suo aspetto fisico. Stiamo parlando di Feng Quian incoronata oggi "Miss delle rifatte" nella prima edizione del concorso per "bellezze artificiali" svoltosi a Pechino. Una gara di bellezza indetta dopo che una diciottenne era stata squalificata da un altro concorso in seguito alla scoperta che si era sottoposta a un intervento di chirurgia plastica. La giovane, che si è sottoposta a ripetute iniezioni di botulino e numerosi interventi chirurgici che le hanno affilato il viso, reso piatta la pancia e allargati gli occhi, è stata scelta tra venti finaliste tutte rigorosamente "artificiali" dai 18 ai 62 anni. In finale anche un transessuale, Liu Xiaojin, 21enne, uomo fino a soli tre anni fa.

«Non importa com'ero - ha detto Feng Quian al momento dell'elezione - non contano le misure guadagnate: ora sono bella, sana e piena di fiducia, questa è la cosa più importante». La giovane è convinta che il fatto di aver sperimentato in prima persona la chirurgia plastica le darà una marcia in più quando vorrà esercitare la professione chirurgica; né importano le sofferenze che ha dovuto patire perché il suo sogno si avverasse: «ne è davvero valsa la pena: primo, perché sono più bella; secondo, per la mia futura carriera, per tutta la mia vita».

Un concorso questo che sicuramente avrà lunga vita visto che in Cina è in corso un boom del silicone. Secondo dati forniti dal governo di Pechino, l'industria del ritocco ha raggiunto un giro d'affari di 1,8 miliardi di euro lo scorso anno. (Libero News)

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07/12/2004 - Comunicato - Davide Tolu
“il lesbismo è transgender?”
... presentano l'incontro interattivo “il lesbismo è transgender?” contaminazioni tra identità di genere e orientamento sessuale...

Crisalide Azione Trans in collaborazione con

Le Bisce d'Acqua * Artemisia* Servizio Librario Comunità S. Benedetto

in occasione della presentazione del libro

“IL FUTURO RUBATO”
racconti lesbici di Roberta Michieletto (Zoe Edizioni)

presentano l'incontro interattivo

“il lesbismo è transgender?”
contaminazioni tra identità di genere e orientamento sessuale
testimonianze e contaminazioni tra:-
lesbismo, transgenderismo, transessualismo, femminilità, mascolinità

saranno presenti:

Roberta Michieletto, scrittrice

Presenta il libro:

Deborah Di Cave, Comunità GL Virtuale “Le Fate”

Interviene

Mirella Izzo, Crisalide AzioneTrans: il transfemminismo lesbico

Coordina:

Davide Tolu, Crisalide AzioneTrans

SABATO 18 DICEMBRE ORE 19.00

Servizio Librario San Benedetto, GENOVA

Salita S. Caterina 1/1 tel/fax: 010580237

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06/12/2004 - Corriere di Como
«I clienti non vogliono il preservativo»
...I transessuali sono i più difficili da avvicinare - aggiunge il medico della Lila - Assumono spesso atteggiamenti molto provocatori che chiudono ogni possibilità di dialogo...

«Le prostitute africane e quelle che provengono dall'Est europeo vivono ogni giorno strette nella morsa della paura. Ma si tratta di due forme di paura nettamente diverse. Le donne europee temono la violenza fisica dei loro protettori, temono le botte. Le africane, invece, sono di solito sottoposte a una forma di violenza psicologica. Quando arrivano in Italia, prima di finire in strada, sono accompagnate da una specie di 'mammana' che taglia loro una ciocca di capelli oppure un'unghia. Poi sono minacciate: se oseranno ribellarsi, quella ciocca di capelli o quell'unghia saranno utilizzate per un rituale di magia nera. Per atti di stregoneria che le perseguiteranno in eterno».

Sono parole di Manuela Serrentino, medico volontario della sezione comasca della Lila, la Lega italiana per la lotta contro l'Aids.

Il medico ha condotto uno dei tre incontri organizzati recentemente dal gruppo 'La Madeleine' di Como. Anche i volontari della Lila hanno organizzato un'unità di strada; in diverse occasioni, sono usciti di notte per avvicinare le prostitute. Per raggiungere i luoghi dove le nuove schiave vendono se stesse. Lo scopo dichiarato era informare le lucciole sulle principali misure per arginare la diffusione di malattie. Ma mentre effettuavano opera di prevenzione i volontari hanno raccolto anche briciole di racconti. E a volte richieste di aiuto.

«Tutte le prostitute chiedono ai loro clienti di usare il preservativo - afferma la Serrentino - Spesso, però, proprio i clienti sono i primi a volerne fare a meno. E per questo sono disposti a pagare molto di più. fanno leva sulla povertà di queste donne. Che regolarmente accettano di avere rapporti in condizioni di estrema insicurezza. L'Aids è tutto sommato un fenomeno circoscritto. Però ultimamente, a causa delle pessime condizione igieniche, si assiste alla recrudescenza di alcune infezioni come la tubercolosi. Il dramma è che queste donne vivono sempre nella paura, nella diffidenza. Se qualcuna di loro ha problemi di salute, solo raramente decide di andare in ospedale. Questo vale soprattutto per le africane. Temono infatti le domande dei sanitari. Nei loro paesi d'origine le cure mediche sono affidate ai santoni, agli anziani. Mentre a fare domande è sempre e solo la polizia. E allora accade spesso che le prostitute si passano fra loro medicinali di cui non sanno nemmeno per quali sintomi siano indicati. Ma che, a quanto pare, a qualcuna di loro ha fatto bene, anche se per disturbi diversi».

La mappatura condotta dalla Lila sul territorio comasco ha portato a risultati di sicuro interesse.

E alla scoperta di due tendenze particolari: l'aumento di transessuali e l'aumento dei minori costretti a vendersi per pochi soldi sulle nostre strade.

«I transessuali sono i più difficili da avvicinare - aggiunge il medico della Lila - Assumono spesso atteggiamenti molto provocatori che chiudono ogni possibilità di dialogo. Spesso si sottopongono a terapie ormonali senza controllo medico. Ci sfidano anche sul piano della salute».

«Per quanto riguarda la presenza di minori - conclude il medico - è un fenomeno ancora tutto da studiare. Ma sicuramente è un dramma che non può lasciarci indifferenti».

M.Pros.

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06/12/2004 - Corriere della Sera - Cecilia Zecchinelli
La sfida del transessuale Ahmad che ha convinto i giudici sauditi
...Dopo una vita passata «sentendosi diverso dagli altri maschietti, più vicino alle sorelle che ai fratelli»...

La famiglia aveva fatto causa: alle donne spetta metà quota

«Ha ereditato quand'era uomo, tenga il patrimonio»

Questione di denaro, certo. Ma anche di reputazione della famiglia, rispetto della legge islamica, libertà dell'individuo in una delle società più conservatrici del mondo. L'insolita vicenda di «Ahmad», transessuale saudita al centro di una lite giudiziaria per l'eredità ricevuta dal padre miliardario, circola da alcuni giorni nel Regno di Re Fahd, suscitando reazioni contrastanti. Anche perché l'ultima puntata della novela ha visto la giustizia saudita schierarsi a favore del giovane transessuale: l'eredità ricevuta quando era maschio, dice in sintesi il verdetto di un giudice di Jedda, può essere mantenuta da «Ahmad» anche dopo esser diventato «Laila». Nonostante la legge islamica conceda alle donne solo la metà di quanto tocchi agli uomini e nonostante le proteste, poi sfociate in denuncia, delle sorelle indignate e a loro avviso defraudate. Questo l'«happy end». Ma la novela merita in realtà di esser raccontata dall'inizio. Come ha fatto il settimanale saudita Sayidaty (Mia Signora), rivelando il caso, anche se non la vera identità, di «Ahmad-Laila».

Dopo una vita passata «sentendosi diverso dagli altri maschietti, più vicino alle sorelle che ai fratelli», «Ahmad» - ha confessato lui stesso - ha trovato la sua vera identità negli Stati Uniti. Strappato al padre il permesso di studiare in un'università americana, lontano dalla famiglia e dallo stretto controllo sociale di Jedda, «Ahmad» ha infatti iniziato a vestirsi con abiti femminili, a truccarsi un po'. Ma soprattutto si è fatto visitare da un medico che lo ha confortato nelle sue sensazioni: «Sei una donna, non un uomo», è stato il responso. L'operazione per cambiar sesso sarebbe stata la scelta più ovvia. In America, forse.

Il padre, informato degli ultimi sviluppi, aveva infatti minacciato «Ahmad» di disconoscerlo. Ma come in una vera novela era morto poco dopo la lite con il figlio che voleva diventare figlia. Che proprio con i soldi ricevuti in eredità (intorno ai 200 mila euro) aveva potuto tornare in America e realizzare il suo sogno: operarsi. «E' stato più facile del previsto - ricorda - dopo l'operazione ho trovato lavoro in una società di computer, per la prima volta ho iniziato a vivere una vita normale». Normale, fino all'11 settembre 2001. Quando per gli arabi in generale, ma ancor più per i sauditi (Osama viene proprio da Jedda...), la vita negli Usa si è fatta molto difficile. «Così ho tagliato i capelli, mi sono tolto il make-up e sono tornato a casa», racconta ancora «Ahmad». E qui, dopo la morte della madre avvenuta poco dopo il suo ritorno, non aveva saputo trattenersi dal confessare a fratelli e sorelle il suo segreto.

«Ho raccontato tutto e la nostra riunione è degenerata in una vera battaglia con urla, accuse, minacce», dice «Ahmad-Laila» che da quel giorno ha rotto i rapporti con la famiglia. Il resto è noto: la richiesta in tribunale di una sorella, con il sostegno delle altre, perché la proprietà del padre venisse ridivisa. La sentenza del giudice a favore di «Ahmad». Il ritiro della denuncia. La «confessione» del transessuale sulle pagine della rivista femminile più letta del Regno.

Per la legge religiosa, il verdetto è ineccepibile: «Gli altri eredi non hanno diritti, né religiosi né legali, di chiedere la redistribuzione dell'eredità che fu assegnata quando la persona in questione era un maschio», ha detto Sheikh Abdul Aziz Al Misnad, esperto di sharia, la legge coranica. Più delicata la legittimità del cambio di sesso, che per la sharia è però possibile (il termine utilizzato è «correzione») nei casi in cui ci siano elementi di incertezza, ovvero soprattutto per gli ermafroditi. E anche di questi casi la stampa saudita parla di tanto in tanto: la norma, tuttavia, è che le «correzioni» siano da donna a uomo. Questione di identità psicologica, ma anche, in certi casi, di eredità.

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La legge

EREDITA' Per la legge islamica, la parte di eredità che spetta a una figlia è metà di quella a cui ha diritto il fratello maschio. La disparità è parzialmente spiegata con il diritto (non sempre rispettato) della donna di poter spendere o conservare per sé la sua parte d'eredità mentre l'uomo è tenuto a mantenere con essa la famiglia

TRANSESSUALI

Il cambiamento di sesso viene definito «correzione» dalla legge islamica che lo ritiene legittimo nel caso ci sia incertezza fisica sul sesso di una persona, come nel caso degli ermafroditi. E' tuttavia necessario un parere positivo di un'autorità religiosa. La frequenza di matrimoni tra cugini primi, una tradizione molto diffusa nei Paesi arabi, rende più alto che altrove il numero di malformazioni genitali

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25/11/2004 - Sito Web
Miss Mondo 2004,conto alla rovescia
...l'eliminazione di Chen Lili, la concorrente cinese. Durante le selezioni non era certo passata inosservata e con la sua bellezza era riuscita a eclissare le altre candidate. Peccato che poi i responsabili abbiano scoperto che si trattava di un transessuale...

Manca poco più di una settimana alla finale di Miss Mondo 2004. A Sanya, la città cinese che ospiterà l'evento, le 108 rappresentanti della bellezza mondiale sono in fermento e aspettano il 4 dicembre tra esercizi per non perdere la linea, prove di defilè e ritocchi ai capelli e al trucco. A tenere alti i colori della nostra bandiera sarà Valeria Altobelli, 20enne studentessa di Frosinone. Nell'attesa di scoprire chi si aggiudicherà la fascia di più bella tra le belle, guarda le finaliste e scegli la tua preferita con Tgcom.

Per il secondo anno consecutivo il concorso, giunto alla 54esima edizione, è ospitato dalla Cina. Qui si sono date appuntamento le 108 finaliste che il 4 dicembre, durante la cerimonia di incoronazione che avrà luogo sull'isola di Hainan, cercheranno di aggiudicarsi la fascia di Miss Mondo. Ereditandola dall'irlandese Rosanna Davison, la vincitrice dello scorso anno.

E il concorso ha già regalato delle sorprese. Una su tutte: l'eliminazione di Chen Lili, la concorrente cinese. Durante le selezioni non era certo passata inosservata e con la sua bellezza era riuscita a eclissare le altre candidate. Peccato che poi i responsabili abbiano scoperto che si trattava di un transessuale!

Rappresentante della bellezza "made in Italy" è invece Valeria Altobelli. Vent'anni, nata a Sora (Frosinone), si è trasferita a Roma per frequentare la facoltà di Giurisprudenza e per realizzare il suo sogno nel cassetto: cantare.

In cinquantatre edizioni del conocorso, mai il titolo di Miss World è andato a un'italiana. Nell'attesa di scoprire se questo sarà il nostro anno, vota la tua miss preferita. E' facile, basta un clik!

da TGcom.it

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21/11/2004 - L'Unità - Gigi Marcucci
Transessuale accoltellata: «Erano in tre, con le teste rasate»
L'episodio è avvenuto alle 4 del mattino in via Stalingrado. «Ero sulla mia auto, si sono avvicinati e mi hanno detto di abbassare il finestrino. Poi sono arrivati i colpi»

BOLOGNA Accoltellata a freddo, al viso e alle braccia, da tre individui con la testa rasata che subito dopo si sono dileguati. È accaduto l'altra notte, a una giovane transessuale ferma con la sua automobile in via Stalingrado. La polizia dovrà accertare se si sia trattato di un gesto di intolleranza o di una bravata. Di certo l'episodio è inquietante.

«Erano circa le quattro del mattino, ho visto venire di me tre individui non grassi, ma ben piazzati, con la testa rasata - racconta la vittima dell'aggressione, che chiede di non rivelare le sue generalità -. Mi hanno chiesto di abbassare il finestrino, io l'ho abbassato solo un po'. Mi hanno detto di abbassarlo di più, ma io mi sono rifiutata. A quel punto sono stata colpita al viso, mi sono girata e ho ricevuto altri colpi al braccio e alla spalla sinistri. A quel punto ho messo in moto e sono fuggita, per circa un centinaio di metri e mi sono accorta che ero piena di sangue. Dopo un po' ho sentito un colpo di clacson, mi sono girata erano quei tre che mi salutavano prima di andarsene».

La transessuale, che ha poco più di 20 anni, ha il naso e la parte sinistra del viso bendati, il braccio sinistro piegato come se fosse legato al collo. È stata medicata al S.Orsola, dove era arrivata con un'ambulanza del 118. Classificata come un “codice due”, di media gravità, è stata dimessa dopo che le ferite sono state suturate. Il caso ha voluto che l'aggressione avvenisse nel “giorno della memoria delle persone transgender” vittime di violenza, celebrata ieri sera con una fiaccolata sotto le due torri a cui hanno partecipato un centinaio di persone.

Dopo l'aggressione, la giovane si è rivolta a due pattuglie della polizia stradale, che stavano effettuando controlli all'altezza di un distributore vicino al ponte della tangenziale che scavalca via Stalingrado. «Mi hanno detto che non potevano aiutarmi perché erano impegnati in un altro servizio. Uno mi ha fatto segno di allontanarmi», racconta.

A quel punto è intervenuta un'amica. «Ho portato un poliziotto vicino all'auto - racconta questa - gli ho fatto vedere che la mia amica era piena di sangue, che io cercavo di tamponare con dei fazzolettini di carta. Mi hanno detto di chiamare le volanti, che sono arrivate subito. In questo caso gli agenti sono stati tutti molto gentili e ci hanno aiutato». Ieri sera, dopo aver partecipato alla manifestazione, la vittima dell'aggressione è andata in questura per sporgere denuncia contro ignoti». Ai cronisti ieri ha spiegato che l'episodio non è giunto inaspettato. «Circa un mese fa abbiamo ricevuto minacce da un tizio con la testa rasata e una ragnatela tatuata su un braccio - spiega -. Era su una Bravo, un'auto uguale a quella su cui sono arrivata stanotte i tre tizi che mi hanno aggredito». La giovane ieri ha fornito una sommaria descrizione delle tre teste rasate: «Erano molto robusti, sui 28-30 anni. Uno di loro era molto più alto degli altri due. Mi sono salvata perché non ho abbassato il finestrino. Prima che riuscissi a mettere in moto e ad allontanarmi hanno preso a calci la macchina, i segni dei colpi sono molto ben visibili sulla carrozzeria».

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21/11/2004 - La Repubblica - AMELIA ESPOSITO
Trans accoltellato in Fiera
Tre skinheads gli aggressori. "Mi volevano uccidere" - "Ho chiesto aiuto alla Polizia, hanno detto che non potevano intervenire"

Venerdì notte l´episodio.

I colpi inferti alla spalla, tra le labbra e al naso. "Erano a piedi, sono riuscita a fuggire mettendo subito in moto l´auto"

Tre coltellate alla spalla e una al volto, tra le labbra e il naso. Resteranno le cicatrici. Resterà, soprattutto, la paura che i tre ragazzi «con bomber e testa rasata» tornino. E il coltello glielo puntino dritto alla gola. «Mi volevano uccidere», racconta Anna (un nome di fantasia, ndr), transessuale italiano di 30 anni.

E, forse, lo avrebbero fatto se, nonostante il terrore e il sangue che sgorgava dalle ferite, Anna non fosse riuscita a girare la chiave nell´accensione della sua auto e a scappare. Ha tutta l´apparenza della spedizione punitiva a sfondo razzista l´aggressione subita dal giovane trans, poco dopo le quattro della notte tra venerdì e sabato, in zona Fiera, dove si prostituisce. Un episodio che inquieta e spaventa il Mit di Bologna, il Movimento d´Identità transessuale (rappresentato in città da Marcella Di Folco), che, proprio ieri, ha celebrato la giornata mondiale di commemorazione di tutti i trans uccisi nel mondo.

Ieri sera, Anna ha sporto denuncia. Raccontando tutto. I fatti e le strane coincidenze. Questi i fatti: «Mi trovavo in via Stalingrado, in macchina, da sola - racconta - ero ferma lungo la strada quando tre ragazzi a piedi, tre teste rasate, mi si sono avvicinati. Uno di loro mi ha detto di tirare giù il finestrino. Io l´ho fatto. E poi è successo tutto in fretta. Prima che potessi rendermene conto, mi è arrivato un colpo al viso. Mi sono girata di spalla e ho sentito altre coltellate alle spalle. Non so come, ma sono riuscita a mettere in moto l´auto e a scappare». Anna ha chiesto aiuto a una pattuglia della polizia ferma più avanti per dei controlli di routine. «Ma mi hanno detto che non potevano lasciare la postazione». E´ stato in quell´istante, mentre era ferma al blocco di polizia, che è passata l´auto con a bordo i ragazzi che l´avevano appena aggredita. Una Fiati Brava blu. Quella macchina Anna l´aveva già vista: «Un mese fa - spiega - sono stata insultata dal ragazzo che la guidava. Molto simile a uno dei aggressori. Forse lo stesso. Aveva la testa rasata e un tatuaggio ben visibile al braccio. Una grossa ragnatela che partiva dal gomito». La ragnatela, il tatuaggio tipico degli skinheads di destra. Anna ha chiesto aiuto a una sua amica, un altro trans che si prostituisce lì vicino.? stata lei a chiamare il 113 e il 118. Anna è stata accompagnata al Sant´Orsola dove l´hanno medicata. Guarirà in due settimane, le hanno detto, ma le cicatrici resteranno. Soprattutto al volto. Ieri pomeriggio, prima della manifestazione in piazza il Mit si è riunito in un´assemblea in cui si è discusso anche del terribile episodio accaduto a una delle loro ragazze. «Un episodio che arriva a coronamento di una lunga serie di atti intimidatori e piccole aggressione di cui sono vittima, nelle ultime settimane, i trans che si prostituiscono in zona Fiera», spiega Anna. «Minacce, insulti, ma anche oggetti lanciati contro di noi». E, poi, c´è questa strana, inquietante coincidenza: è iniziato in questi giorni il processo contro gli attivisti di Forza nuova che, nel maggio del 2001, aggredirono alcuni esponenti del circolo Pink di Verona. Circolo per gay, lesbiche e transessuali.

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20/11/2004 - Comunicato Stampa - Crisalide Azione Trans
20 NOVEMBRE 2004 - TRANSGENDER DAY OF REMEMBRANCE
6a EDIZIONE DE "IL GIORNO DELLA MEMORIA DELLE PERSONE TRANSGENDER"
In ricordo delle persone transessuali e transgender assassinate nel mondo per odio o pregiudizio transfobico

Dal 1990 ad oggi le persone transessuali e transgender nel mondo assassinate per odio o pregiudizio transfobico hanno costantemente superato la media di una al mese. Nel 2003 hanno superato la media di 3 al mese (37 vittime nel 2003, di cui ben 4 in territorio italiano!), nel 2004 hanno raggiunto la media di 1.75 al mese (21 vittime, di cui 2 in territorio italiano).

Tra i dati censiti, l'Italia, nell'ultimo biennio, è al secondo posto per numero di vittime dopo gli USA.

I dati raccolti dalle associazioni transgender, transessuali, gay e lesbiche internazionali non sono che la punta di un iceberg. Essi infatti si basano solo sulle denunce fatte, sulle rassegne stampa internazionali e su quanto le singole associazioni riescono a raccogliere direttamente.

In molti paesi l'uccisione di persone transgender passa sotto assoluto silenzio (ad esempio nelle tante nazioni in cui la transessualità è un reato punibile anche con la morte), in altri la costruzione di una rete informativa trans è resa impossibile dalle condizioni poltico/sociali locali. Infine, molto spesso, i familiari cercano di omettere la condizione transgender delle vittime per vergogna e paura del giudizio sociale.

Non è ardito quindi immaginare che i dati raccolti sugli omicidi di persone transgender potrebbero essere più che raddoppiati.

La statistica peraltro non contempla i suicidi: la popolazione transessuale è considerata in tutto il mondo una tra le più esposte al suicidio causato da emarginazione sociale e discriminazione, che si esprime in modo variamente profondo nelle diverse culture e società. Suicidi stimolati da pressioni psicologiche esterne talvolta troppo forti da essere sopportate. In molti di questi casi il suicidio altro non è che un omicidio realizzato da un intera società, da un regime culturale transfobico.

Tenuto infine conto che la popolazione transessuale nel mondo non dovrebbe superare - secondo alcune ricerche scientifiche - le 200.000 unità, il dato fornito dalla rete trans mondiale sulle vittime di odio transfobico raggiunge dimensioni impressionanti.

Per questo motivo da 6 anni in USA e in Canada ogni 20 novembre si celebra il "Giorno della memoria Transgender" (Transgender Day of Remembrance). In questo giorno vengono organizzate delle veglie in ricordo delle vittime dell'ultimo anno, i siti internet vengono oscurati per lutto e si cerca di sensibilizzare l'opinione pubblica su questo silenzioso massacro.

Per la terza volta consecutiva, anche quest'anno, il movimento transgender italiano ed internazionale aderisce a questa iniziativa, con il supporto del movimento gay: veglie e oscuramenti di siti internet verranno effettuate in Italia, in Francia, in Italia, in Israele, in Canada, in Australia, in Nuova Zelanda e in USA.

Crisalide AzioneTrans, MIT, Coordinamento Nazionale Trans FtM, Associazione Italiana Transessuali, C.I.G. Arcigay Milano, Arcigay Piacenza "L'Atomo" in collaborazione con la Comunità S. Benedetto al Porto (Ge), Comunità le Piagge (FI), Arcigay Pisa e Centro sociale "Il Pozzo" (FI) organizzano per quel giorno sei veglie a:

GENOVA:
presso la Comunità di San Benedetto al Porto - Via San Benedetto, 12
ore: 18.30 Candle light e dibattito
(organizzazione Crisalide AzioneTrans Genova/Pisa e Coordinamento Trans FtM)
infoline: 339-6845584 - 347-8105031

MILANO:
presso la sede in via Bezzecca 3 alle ore 18.30. Candle light e dibattito. Aperto a tutti
(organizzazione Crisalide AzioneTrans Milano, Coordinamento Trans FtM e C.I.G. Arcigay Milano)
infoline: 349-2528932

BOLOGNA:
Sit-in e fiaccolata ore 18.00 in Piazza di Porta Ravegnana, sotto le torri
(organizzazione: MIT)

PIACENZA:
presso il Circolo Arci TAVERNA 73
(via Taverna, 73 - Piacenza)
ORE 20: cena (per prenotazioni tel. 340-2455746)
ORE 21:30: Candle light in memoria delle vittime della transfobia e
proiezione del film "Boys don't cry" di Kimberly Pierce. Ingresso riservato ai soci Arci e Arcigay.
(organizzazione "Arcigay Piacenza "L'Atomo" )
Per info: piacenza@arcigay.it - tel. 340-2455746

FIRENZE:
Serata con veglia presso "Il Muretto Don Santoro" in via Lombardia - Le Piagge.
orario non pervenuto
(organizzazione: AIT Firenze)

PISA:
presso sede Arcigay - via S. Lorenzo 38 alle ore 19.45
Candle Light e dibattito
(organizzazione: Crisalide AzioneTrans, Coordinamento Trans FtM)

Durante le veglie verranno letti in prima persona i nomi delle vittime del 2004 con una sintetica biografia della loro identità e di come sono state uccise. Si terrà un breve discorso ed I morti verranno commemorati con l'accensione di una candela per ogni vittima.

I seguenti siti internet verranno oscurati il giorno 20 novembre:

Siti associativi:

Crisalide AzioneTrans: http://www.crisalide-azionetrans.it

Coordinamento Nazionale trans ftm: http://ftminfoline.tripod.com/

Associazione Italiana Transessuali: http://fit.supereva.it/aitfirenze/

Open Mind Catania: http://www.openmind.too.it

C.G.I.L. Nazionale - Settore Nuovi Diritti - pagine transgender: http://www.cgil.it/org.diritti/homepage2003/transgender.htm

Pagine personali:

http://www.mirellaizzo.it

Aderiscono al Transgender Day Of Remembrance:

Crisalide AzioneTrans Nazionale

MIT Nazionale (Movimento Identità Transessuale)

AIT Firenze (Associazione Italiana Transessuali)

Coordinamento Nazionale Trans FtM

C.I.G. Arcigay Milano

Circolo GLBT "Open Mind" - Catania

Arcigay Piacenza "L'Atomo"

C.G.I.L. Nazionale - Settore Nuovi Diritti

ARCIGAY Nazionale

Forniamo di seguito la sintesi dei dati a nostra disposizione per il biennio 2003-2004:

58 vittime nei seguenti paesi:

USA: 28 vittime

ITALIA: 6 vittime

Guatemala: 4 vittime

Brasile: 4 vittime

Canada: 3 vittime

Cile: 2 vittime

India: 2 vittime

Australia: 2 vittime

Nuova Zelanda: 2 vittime

Portorico: 2 vittime

Honduras: 1 vittima

Serbia: 1 vittima

Malesia: 1 vittima

Crisalide AzioneTrans Nazionale

Coordinamento Nazionale Trans Ftm

MIT Nazionale

AIT - Firenze

C.I.G. Arcigay Milano

Arcigay Piacenza "L'Atomo"

Circolo GLBT "Open Mind" - Catania

C.G.I.L. Nazionale - Settore Nuovi Diritti

per il Coordinamento "Giorno della Memoria"

Mirella Izzo
presidente nazionale Crisalide AzioneTrans – onlus

Infoline Nazionale: 339-6845584

"The Day of Remembrance" è un evento internazionale promosso da Gender Education and Advocacy
per maggiori informazioni: http://www.gender.org/remember/day/

dati: http://www.gender.org/remember/

Informazioni per l'Italia:

http://www.crisalide-azionetrans.it

info@crisalide-azionetrans.it

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