Maggio 2005
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28/05/2005 - ADN Kronos |
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SVIZZERA: TRANSESSUALE VOLEVA CANDIDARSI A ELEZIONI, CASSAZIONE DICE NO |
Il Tribunale federale, la Suprema Corte svizzera, ha respinto il ricorso di Sandra Infanger, un transessuale che voleva candidarsi alle elezioni ... |
Losanna, 28 mag. - (Adnkronos/ats) - Il Tribunale federale, la Suprema Corte svizzera, ha respinto il ricorso di Sandra Infanger, un transessuale che voleva candidarsi alle elezioni per il Gran Consiglio del cantone di Soletta del 27 febbraio con un nome femminile, benche' nel registro elettorale fosse iscritto come cittadino di sesso maschile. Il ricorrente motivava la richiesta con il fatto che poco dopo avrebbe subito un'operazione per il cambiamento di sesso.
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27/05/2005 - La Repubblica - PAOLO VIOTTI |
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ECCO I "CHIRURGHI DEL SESSO" ALL'ESORDIO IN CORSO BRAMANTE |
Già due uomini sono diventati donne Altri sono in attesa per i "disturbi di genere" |
È stato aperto il centro che sostituisce quello chiuso da anni in largo Turati
Riparte a Torino la chirurgia per il cambiamento di sesso. Si fa alle Molinette, dove è stato aperto un centro interdisciplinare per i disturbi d´identità di genere, il Cidigem, che ha già eseguito due interventi per la cosiddetta «riattribuzione chirurgica» dei caratteri sessuali.
Gli interventi, che risalgono il primo a marzo e il secondo a una settimana fa, sono stati effettuati su due torinesi. Un´altra operazione è in programma per il 6 giugno. Sul tavolo operatorio, in tutti e tre i casi, pazienti che si sentono uomini nel fisico, ma con un´identità sessuale femminile. Il centro, diretto dall´urologo Dario Fontana, è l´unico in Piemonte ed eredita l´esperienza avviata da Renato Marten Perolino, ex primario di urologia dell´ospedale Mauriziano, pioniere nel campo. Da quando Marten Perolino è andato in pensione, una decina di anni fa, in Piemonte non è stato più possibile sottoporsi a interventi di questo genere.
«Nell´ultimo decennio le tecniche chirurgiche si sono affinate. Ora i centri più avanzati si trovano a Londra e non più a Casablanca, come un tempo» spiega Fontana. I transessuali (oggi più correttamente definiti soggetti affetti da disturbi di identità di genere) vengono sottoposti ad un intervento per l´adeguamento dell´aspetto degli organi sessuali esterni alla propria identità sessuale e al proprio sesso psicologico. Ma il percorso di preparazione all´operazione è lungo. In genere dura due anni. Innanzitutto viene eseguita un´accurata valutazione psicologica del soggetto («Bisogna essere sicuri che si tratti davvero di disturbi d´identità di genere» sottolinea Fontana), poi viene avviato un trattamento ormonale.
È necessario anche che il magistrato autorizzi il cambio di sesso. Infine l´intervento, che è di natura complessa, soprattutto quando si tratta di trasformare i genitali femminili in quelli maschili. Talvolta i chirurghi plastici sono chiamati a modellare, con l´aiuto di protesi, ghiandole mammarie già ingrandite dall´assunzione di ormoni femminili. «Ci sono già altre persone in attesa di essere operate. Nel nostro centro potrebbero essere eseguiti quindici interventi l´anno» sostiene Fontana. L´équipe è composta, oltre che dagli urologi, anche dagli endocrinologi del reparto di Ezio Ghigo e da psicologi e psichiatri del dipartimento di Filippo Bogetto.
Il Cidigem, inoltre, si avvale della collaborazione dell´Osservatorio nazionale di identità di genere e della Fondazione Molo.
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25/05/2005 - La Repubblica - MARCO PREVE |
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" IL CONDONO TRASFORMA IL "BASSO" |
Parlano i transessuali che hanno beneficiato del provvedimento varato dal governo di centrodestra |
"Sei mesi dopo la domanda è diventato un´abitazione"
Interessati soprattutto i vicoli di Croce Bianca "Ma adesso gli affitti sono aumentati"
Genova - UN bagnetto, una canna fumaria, una mano di bianco per chi ha voluto esagerare e i bassi del "ghetto" si sono trasformati in civili abitazioni. E´ uno dei miracoli dell´ultimo condono del governo Berlusconi. A beneficiarne sono i transessuali che, ormai storicamente, popolano i vicoli di Croce Bianca, una zona delimitata da via Lomellini, via del Campo e piazza della Nunziata.
«Io avevo venduto il mio basso un anno e mezzo fa - racconta uno di loro - . Il nuovo proprietario ha fatto la domanda e sei mesi fa è arrivato il numero nero, è diventato abitazione. Naturalmente gli affitti adesso sono aumentati».
L´improvvisa promozione urbanistica di magazzini e laboratori del ghetto coglie di sorpresa anche tecnici del Comune e dell´Arred, l´agenzia che sovrintende all´importante progetto di recupero di questa zona. I funzionari interpellati hanno addirittura dubbi circa l´effettiva concessione del condono, ma i diretti interessati spiegano con dovizia di particolari che sono già diversi i bassi che hanno ottenuto il "numero nero".
Si tratta dell´ennesima mutazione, in odore di speculazione, della città vecchia. Con una serie di articoli, nei giorni scorsi Repubblica ha sottolineato come l´espansione della prostituzione, specie nella zona della Maddalena a ridosso di via Garibaldi, sia strettamente legata al business immobiliare. Le voci dei carruggi dicono che i contratti ufficiali di affitto delle prostitute, nascondono in realtà un giro di soldi in nero elevatissimo. Ieri, su queste pagine, alcuni dei "signori dei vicoli", proprietari di molti appartamenti, si sono difesi sostenendo che i loro contratti sono regolari e che non si può tacciare di speculazione ciò che è solo un investimento mirato.
E investimenti sono anche i bassi condonati di vico Croce Bianca. Non è un mistero, infatti, che molte delle alcove diventate abitazioni civili non siano di proprietà dei transessuali ma siano state acquistate da alcuni "rastrellatori" che poi, appena lo strumento del condono si è presentato, hanno subito pensato a valorizzare quei pochi metri quadrati a pianterreno.
Ora bisognerà vedere se questi cambiamenti non intralceranno la realizzazione del progetto di recupero del ghetto. Un intervento da oltre venti milioni di euro. Sei milioni dovrebbero arrivare dai cosiddetti contratti di quartiere - finanziati al 35 per cento dalla Regione, mentre il resto arriva dal ministero delle Infrastrutture - , e altri otto milioni dai privati, più altri sei milioni di fondi pubblici.
Proprio sui bassi si è anche incentrata l´attenzione del prefetto che, nei giorni scorsi, ha varato una serie di contromisure finalizzate a contenere il fenomeno della prostituzione. Tra le "armi" che verranno utilizzate anche una verifica, che sarà affidata alla polizia municipale, delle reali condizioni dei magazzini dell´amore. Un altro filone di accertamento riguarderà invece le proprietà immobiliari. verrà effettuato un censimento degli alloggi nell´area a maggior presenza di prostitute e i dati sui proprietari verranno incrociati con quelli provenienti dagli uffici del fisco.
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24/05/2005 - Il Tirreno |
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TRANS RAPINATO CON LA PISTOLA |
Abbordato da tre uomini, è stato picchiato a sangue |
TORRE DEL LAGO. Lo hanno caricato in auto, verso le 21,30, concordando un rapporto sessuale a pagamento. Invece, tre uomini - dall'accento meridionale - hanno portato il giovane travestito sulla strada per Migliarino e lo hanno rapinato. Minacciandolo con una pistola lo hanno costretto a lasciare la borsa con 70 euro e il cellulare. Poi lo hanno picchiato e lo hanno buttato fuori dall'auto.
L'aggressione (premeditata) è avvenuta domenica sera. Intorno alle 21,30, il giovane travestito (un ventenne umbro da qualche mese in Versilia) era con un amico al lavoro nella zona della Lagomare. Ai due giovani si avvicina un'auto, una Golf grigia con a bordo tre uomini, dallo spiccato accento meridionale. I tre si fingono clienti e invitano i due travestiti a salire a bordo. Uno dei due, però, rifiuta. L'altro, il più giovane, invece accetta. Come monta in auto, i tre si allontanano in direzione di Migliarino. Per la strada cominciano a percuoterlo e una volta arrivati a destinazione gli puntano un'arma contro: se non molla borsetta (con 70 euro dentro) e cellulare, sono pronti a fare fuoco. Il giovane, spaventatissimo, lascia tutto, ma gli uomini, ancora non contenti, lo picchiano e lo gettano fuori dalla macchina. In mezzo alla strada lo hanno trovato alcuni ragazzi che lo hanno soccorso e, intorno, all'una e mezzo del mattino, lo hanno riportato a Torre del Lago, al Priscilla pub, dove lo ha aiutato Regina, presidentessa della sezione regionale del Movimento transessuali. «Questo episodio - commenta Regina - ci lascia sgomenti, anche perché non è frequente che tre persone a viso scoperto commettano una rapina di tale violenza e in ore in cui, anche Torre del Lago, è ancora piena di gente».
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22/05/2005 - Queer.it - Daniele Priori |
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GIOVANE TRANS PESTATO A SANGUE A FROSINONE |
... avvicinato da altri 2 giovani che prima lo hanno schernito con parolaccie insulti e poi sono passati alle mani. Il giovane e' stato portato in ospedale dove e' stato riscontrata un frattura mascellare e altri lividi... |
E' successo l'altra sera sull'Asse Attrezzato, una via ricca di
prostituzione sia etero che trans.
Il giovane sarebbe di Ferentino una cittadina confinante con Frosinone e
sarebbe stato avvicinato da altri 2 giovani che prima lo hanno schernito con parolaccie insulti e poi sono passati alle mani. Il giovane e' stato portato in ospedale dove e' stato riscontrata un frattura mascellare e altri lividi.
I due risultano, ancora, non identificati. Casi analoghi erano gia successi
nei mesi precedenti.
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09/05/2005 - Comunicato Stampa |
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ANCHE PER L'ITALIA UNA LEGGE SUL CAMBIO DI GENERE SESSUALE |
UNA RICHIESTA ALL'UNIONE E AL POLO: ANCHE PER L'ITALIA UNA LEGGE SUL CAMBIO DI GENERE SESSUALE COME IN GRAN BRETAGNA E SPAGNA |
Bisogna chiarirlo presto e bene: né Blair né Zapatero si sono improvvisamente fatti prendere da un furore libertario nei confronti dell'identità di genere delle persone, con le leggi e proposte di legge che prevedono la possibilità di cambiare il "sesso anagrafico" senza l'obbligo di sottoporsi ad intervento chirurgico-cosmetico sui genitali.
Queste leggi discendono da una serie di indicazioni che provengono da autorevoli enti europei e mondiali: dalle ultime definizioni di "salute" dell'OMS, alle numerose condanne delle Corti Europee agli stati che non si erano dotati di norme per il cambio di sesso.
Certo nessuno di questi enti obbligava gli stati membri ad autorizzare il "cambio di sesso anagrafico" anche senza intervento sui genitali, ma la concezione di identità sessuale in questi anni è cambiata e tutti gli studi effettuati convergono sul fatto che il sesso di una persona è indicato da una serie di fattori, non ultima quella psicologica.
Peraltro queste leggi non trasformano - come alcuni benpensanti e alcuni giornali già vogliono far pensare - l'appartenenza ad un sesso anagrafico piuttosto che ad un altro in una sorta di "bancarella" dove ognuno sceglie liberamente a che sesso appartenere.
E' noto che non è l'intervento ai genitali a rendere di per sé una persona donna o uomo: questi tipi di interventi sono solo un aiuto all'adeguamento del proprio corpo alla propria identità, ma di per sé hanno un valore più estetico che funzionale.
Ciò che può determinare davvero il cambio di una identità da maschile a femminile o viceversa sono le terapie ormonali che portano il corpo di una persona transessuale ad assumere un equilibrio endocrinologico equivalente al sesso di elezione.
Peraltro sono le stesse terapie a determinare anche una "castrazione chimica" che di per sé impedisce ad una neo-donna di diventare padre o ad un neo-uomo a diventare madre.
Infine non può non essere tenuta in conto l'identità di genere sociale che una persona adotta nella propria vita, per determinarne il "sesso anagrafico".
La chirurgia genitale può e deve essere quindi un aiuto offerto alle persone transgender per sentirsi meglio e non una forca caudina sotto la quale dover passare per avere i documenti concordanti con il proprio aspetto e la propria identità sociale.
Peraltro leggi come quella italiana che impediscono il cambio anagrafico alle persone non operate si scontrano in modo piuttosto rozzo contro le norme per la privacy, in quanto costringono le persone trans non operate a far conoscere la propria condizione a chiunque debbano mostrare i propri documenti. Condizione che, attenendo sia alla sfera sessuale, sia a quella relativa alla salute, rientra nei dati sensibili protetti dalla legge sulla privacy.
Di più, determinano una discriminazione basata su motivi di salute, tra chi può sottoporsi a tale intervento e chi non può.
Per queste ragioni chiediamo all'Unione e al Polo delle Libertà una presa di posizione chiara ed inequivocabile a riguardo e ad inserire nel proprio programma anche l'aggiornamento della attuale normativa sul "cambio di sesso" (legge 164) nella direzione delle normative britannica e spagnola.
Crisalide AzioneTrans - onlus
MIT - Movimento Identità Transessuale
Mirella Izzo
Marcella Di Folco
Genova-Bologna 8 maggio 2005
Infoline: 392 6845584 (Crisalide AzioneTrans)
347 3441511 (MIT Movimento IdentitàTransessuale)
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05/05/2005 - La Padania |
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L'ULTIMA TROVATA DI ZAPATERO IN SPAGNA IL SESSO DIVENTA UN'OPINIONE |
Per la Spagna di José Luís Rodriguez Zapatero il sesso è diventato ufficialmente un'opinione... |
Madrid - Per la Spagna di José Luís Rodriguez Zapatero il sesso è diventato ufficialmente un'opinione. Dopo l'approvazione del matrimonio tra omosessuali, il governo socialista madrileno appare deciso a permettere ai cittadini di scegliere quale specificazione apporre sui propri documenti personali, se “maschio” o “femmina”, a prescindere da quale sia il genere di appartenenza natale e senza nemmeno il bisogno di aver fatto l'operazione chirurgica per il cambio di sesso.
Il governo sta preparando un progetto di legge per i transessuali che potrebbe essere approvato dal Consiglio dei ministri entro la fine dell'anno, ha annunciato la vicepremier, Maria Teresa Fernandez de la Vega. I trans, tra i sei e i nove mila in Spagna, possono cambiare i loro dati sui documenti dal 1987 (previa operazione), grazie ad una sentenza del Tribunale di Cassazione spagnolo, e dal 2001, dopo due sentenze favorevoli, si celebrano di fatto matrimoni tra transessuali.
Adesso, secondo quanto risulta dalla bozza che sta preparando la coordinatrice dell'area transessuali del Psoe (Partito socialista), Carla Antonelli, e che consiste in una modifica del registro civile, i trans potranno “aggiornare” i loro dati anche se non si sono sottoposti ad un intervento ai genitali. Il cambio di nome si potrà fare al quarto mese dall'inizio del trattamento ormonale - che i transessuali devono seguire per tutta la vita, e il cambio di sesso, dopo due anni di trattamento.
Si lavora anche sulla possibilità che basti dimostrare, per esempio attraverso testimoni, che da due anni l'aspirante trans vive una condizione sessuale diversa da quella che gli è stata attribuita.
La legge è simile a quella che è entrata in vigore in Gran Bretagna un mese fa, ma questa non prevede il cambio di nome dopo quattro mesi di trattamento ormonale. Un'altra novità della futura legge spagnola sarà che i trans non dovranno ricorrere alla sterilizzazione, come avviene in Germania e in Svezia, dove viene riconosciuto il diritto al cambio di nome e genere.
Insieme a questo progetto di legge, il governo vuole anche arrivare a degli accordi con i governi regionali (a cui il governo centrale ha trasferito le competenze della sanità) affinché il trattamento di cambio di sesso abbia il finanziamento pubblico. Attualmente, la trasformazione da uomo a donna si aggira sui 12 mila euro, e da donna a uomo può arrivare fino ai 24 mila euro. Ma adesso Luís potrà diventare Luisa, o viceversa, semplicemente andando all'anagrafe.
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05/05/2005 - La Gazzetta del Sud |
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SPAGNA: POTRANNO CAMBIARE NOME ANCHE SENZA OPERAZIONE |
Anagrafe a misura dei trans |
MADRID – Dopo gli omosessuali anche i transessuali cantano vittoria in Spagna. Presto potranno infatti cambiare nome e sesso sulla carta d'identità senza la necessità di ricorrere all'operazione chirurgica ai genitali, come rivendicavano da anni. Il governo socialista di Josè Luis Rodriguez Zapatero sta preparando un progetto di legge per i transessuali che potrebbe essere approvato dal Consiglio dei Ministri entro la fine dell'anno, ha annunciato la vicepremier, Maria Teresa Fernandez de la Vega. I trans, tra i sei e i nove mila in Spagna, possono cambiare i loro dati sui documenti dal 1987 (previa operazione), grazie ad una sentenza del Tribunale di Cassazione spagnolo, e dal 2001, dopo due sentenze favorevoli, si celebrano di fatto matrimoni tra transessuali. Adesso, secondo quanto risulta dalla bozza che sta preparando la coordinatrice dell'area transessuali del Psoe (Partito socialista), Carla Antonelli, e che consiste in una modifica del registro civile, i trans potranno “aggiornare” i loro dati anche se non si sono sottoposti ad un intervento ai genitali. Il cambio di nome si potrà fare al quarto mese dall'inizio del trattamento ormonale - che i transessuali devono seguire per tutta la vita, e il cambio di sesso, dopo due anni di trattamento. Si lavora anche sulla possibilità che basti dimostrare, per esempio attraverso testimoni, che da due anni l'aspirante trans vive una condizione sessuale diversa da quella che gli è stata attribuita. «La legge contemplerà il sesso sociale più che il sesso genitale. Tu sei quello che dici di essere, nessuno ti chiederà cose intime», racconta Carla Antonelli, lei stessa transessuale. «Il momento dell'uguaglianza sociale è arrivato in Spagna - esulta -. I transessuali sono stati i grandi dimenticati. Sono stati perseguitati dalla dittatura franchista come gli omosessuali. Adesso è arrivato un governo che ci ha dimostrato che i sogni possono diventare realtà». La legge è simile a quella che è entrata in vigore in Gran Bretagna un mese fa, ma questa non prevede il cambio di nome dopo quattro mesi di trattamento ormonale. Un'altra novità della futura legge sarà che i trans non dovranno ricorrere alla sterilizzazione, come avviene in Germania e in Svezia, dove viene riconosciuto il diritto al cambio di nome e genere.
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05/05/2005 - L'Unione Sarda |
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NIENTE CHIRURGO, CAMBIO SESSO ALL'ANAGRAFE |
Dopo gli omosessuali anche i transessuali cantano vittoria: presto la nuova legge |
Madrid. Dopo gli omosessuali anche i transessuali cantano vittoria in Spagna. Presto potranno infatti cambiare nome e sesso sulla carta d'identità senza la necessità di ricorrere all'operazione chirurgica ai genitali, come rivendicavano da anni. Il governo socialista di Josè Luis Rodriguez Zapatero sta preparando un progetto di legge per i transessuali che potrebbe essere approvato dal Consiglio dei Ministri entro la fine dell'anno, ha annunciato la vicepremier, Maria Teresa Fernandez de la Vega. I trans, tra i sei e i novemila in Spagna, possono cambiare i loro dati sui documenti dal 1987 (previa operazione), grazie ad una sentenza del Tribunale di Cassazione spagnolo, e dal 2001, dopo due sentenze favorevoli, si celebrano di fatto matrimoni tra transessuali. Adesso, secondo quanto risulta dalla bozza che sta preparando la coordinatrice dell'area transessuali del Psoe (Partito socialista), Carla Antonelli, e che consiste in una modifica del registro civile, i trans potranno aggiornare i loro dati anche se non si sono sottoposti ad un intervento ai genitali. Il cambio di nome si potrà fare al quarto mese dall'inizio del trattamento ormonale - che i transessuali devono seguire per tutta la vita, e il cambio di sesso, dopo due anni di trattamento. Si lavora anche sulla possibilità che basti dimostrare, per esempio attraverso testimoni, che da due anni l'aspirante trans vive una condizione sessuale diversa da quella che gli è stata attribuita. «La legge contemplerà il sesso sociale più che il sesso genitale. Tu sei quello che dici di essere, nessuno ti chiederà cose intime», racconta Antonelli, lei stessa transessuale, all'Ansa. «Il momento dell'uguaglianza sociale è arrivato in Spagna -esulta-. I transessuali sono stati i grandi dimenticati. Sono stati perseguitati dalla dittatura franchista come gli omosessuali. Adesso è arrivato un governo che ci ha dimostrato che i sogni possono diventare realtà ». La legge è simile a quella che è entrata in vigore in Gran Bretagna un mese fa, ma questa non prevede il cambio di nome dopo quattro mesi di trattamento ormonale. Un'altra novità della futura legge spagnola sarà che i trans non dovranno ricorrere alla sterilizzazione, come avviene in Germania e in Svezia, dove viene riconosciuto il diritto al cambio di nome e genere. Per Antonelli, «è la fine della discriminazione dei transessuali perchè molti sono sistematicamente rifiutati al lavoro». Infatti c'e una gran percentuale di trans, soprattutto tra quelli che sono nati donna, che non fanno l'operazione chirurgica genitale, sia per i costi eccessivi, sia per problemi di salute o di età. In più, l'operazione chirurgica ai genitali per la trasformazione da donna a uomo non è del tutto sviluppata, spiega Antonelli. Ci sono due metodi: il micropene, una ricostruzione a partire dal clitoride, ma «non è funzionale per la penetrazione, essendo micro», e il pene posticcio, che ha «poca sensibilità ».
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04/05/2005 - La Repubblica - ALESSANDRO OPPES |
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Spagna, una legge per i transessuali all´anagrafe si può scegliere il sesso |
Proposta del governo Zapatero: "Cambiare genere e nome sui documenti anche senza operazione" - Per poterlo fare bisognerà dimostrare di vivere da tempo in una condizione diversa da quella attribuita dalla nascita |
MADRID - Cambiare sesso senza dover ricorrere a un´operazione chirurgica: è l´ultima promessa rivoluzionaria del governo Zapatero, che presto diventerà legge. I transessuali spagnoli lo chiedevano da tempo, ma finora nessuno aveva prestato ascolto alle loro rivendicazioni: poter scegliere il loro nome, poter decidere se chiamarsi Juan o Juana, potersi presentare all´ufficio dell´anagrafe e stabilire se sulla carta d´identità dovrà comparire la «m» di mujer o l´«h» di hombre.
L´annuncio è del vice-premier Maria Teresa Fernández de la Vega che, tracciando il bilancio del primo anno di governo socialista davanti ai rappresentanti di diverse organizzazioni non governative, ha fatto sapere che il progetto di legge è già in corso di elaborazione. Secondo i calcoli della responsabile dell´ufficio del Psoe che si occupa dei transessuali, Carla Antonelli, è possibile che la nuova normativa entri in vigore già prima della fine dell´anno: «E´ l´inizio della fine di una discriminazione storica», è stata la sua prima reazione. «Non pensiamo che questa scelta del governo possa dar luogo a polemiche, perché la transessualità gode già di riconoscimento sociale».
La scelta del cambio di sesso non sarà comunque a portata di chiunque: l´aspirante «trans» dovrà dimostrare che vive da un certo periodo di tempo - che verrà stabilito dalla legge, ma probabilmente si tratterà di due anni - una condizione sessuale diversa da quella che gli è stata attribuita alla nascita. I costi eccessivi dell´operazione chirurgica, o i problemi di salute che ne possono derivare, l´età o la paura e l´insicurezza hanno spesso dissuaso fino ad ora numerosissimi transessuali dal tentare il cambio di sesso. Nel caso delle donne che aspirano a diventare uomini, in particolare, un ostacolo supplementare è costituito dall´impossibilità di ricostruire un organo genitale del tutto normale ed efficiente. Per questo i «trans» spagnoli si sono battuti per anni per il varo di questa legge, che il premier Zapatero ha promesso sin dal suo insediamento, un anno fa, e che il governo sa di poter approvare contando sul sostegno di tutta la sinistra, da Izquierda Unida agli indipendentisti catalani di Esquerra Republicana.
La nuova regolamentazione che il Parlamento si appresta a discutere è simile a quella già esistente in Gran Bretagna.
Anche in Germania e Svezia, viene riconosciuto il diritto al cambio di nome e genere sulla carta d´identità senza necessità di ricorrere all´operazione chirurgica: con la differenza che, in questi due paesi, le persone interessate devono ricorrere alla sterilizzazione. La nuova legge dovrà prevedere anche il finanziamento pubblico del trattamento di cambio di sesso: secondo il programma elettorale presentato dal Psoe nel 2004, quando pochi pensavano che il Pp di Aznar potesse essere estromesso dal potere, «la certificazione della transessualità e il trattamento chirurgico e medico verranno inseriti nel catalogo delle prestazioni del sistema sanitario nazionale».
quanti sono
I transessuali italiani che cambiano sesso ogni anno sono circa quattrocento, e altrettanti sono quelli in lista d'attesa per i prossimi mesi
le cliniche
Sono sette le cliniche specializzate dove è possibile cambiare sesso, uomini che vogliono diventare donne o viceversa
l'intervento
Le tecniche sono sempre più raffinate e richiedono una decina di giorni di degenza ma non garantiscono una funzionalità sessuale e riproduttiva
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03/05/2005 - L'Adige - SERGIO DAMIANI |
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Se il campione cambia sesso |
...Gareggiò tra i maschi nascondendo la sua "diversità". In uno sport macho come il windsurf - ma questo vale per qualsiasi disciplina - non c´è posto per uomini che diventano donne o viceversa ... |
Annabella Hoffmann, artista e campionessa di windsurf - Ieri due pellicole sul tema: ne parliamo con Hofmann
Annabella Claudia Hofmann nacque ad Achern, nella Foresta Nera, col nome di Sigi Hofmann. Per anni è stata un campione di windsurf del circuito mondiale. Un atleta al maschile (con laurea in fisica e psicologia) perché Annabella allora per l´anagrafe era Sigi, un uomo. Gareggiò tra i maschi nascondendo la sua "diversità". In uno sport macho come il windsurf - ma questo vale per qualsiasi disciplina - non c´è posto per uomini che diventano donne o viceversa donne che rinascono uomini. Un tema questo proposto ieri da due bei film in concorso al Trento Film Festival: «Eric(a)», la storia di Erika Schinegger, campionessa austriaca di discesa libera che dovette abbandonare le competizioni quando nel 1967 si scoprì che era geneticamente un uomo. E «100% woman», storia di Michelle, campionessa di mountain bike transessuale. Abbiamo parlato di questi temi con Annabella Claudia Hofmann che ora vive a Tenno e tra l´altro è l´ideatrice del parco artistico di Drena, un´esposizione permanete all´aperto tra le che ospita opere di 32 artisti di 12 paesi diversi (peccato che la Provincia non finanzi l´iniziativa. Discriminazione?).
A quando risale l´amore per il windsurf?
Ho sempre fatto moltissimo sport, dalle immersioni al free climbing. Sono stato anche istruttore di sci. Ma l´incontro con il windsurf fu davvero speciale, e divertente.
Perché?
Era il 1971 e di fatto il windsurf era un´attività sconosciuta in Europa. La prima tavola, che poi fu quella con cui iniziai, fu prodotta da Ostermann, un imprenditore che produceva mobili. Aveva visto una minuscola fotografia di una tavola a vela prodotta in California, e da lì trasse ispirazione. Quell´anno un´amico mi disse che Ostermann era a Monaco per presentare quello che di fatto era un prototipo appena entrato in produzione. In quei giorni io ricevetti 1.000 marchi dallo Stato per degli arretrati, giusto il prezzo dalla tavola. Era un invito dall´universo, io non credo nelle coincidenze.
Funzionava?
Beh, mi ci volle una settimana solo per capire come funzionava. Partivamo da zero: non sapevo neppure quale lato fosse prua e quale poppa.
E dopo quella settimana?
Riuscivo ad andare avanti e indietro senza dover rientrare a nuoto. Poi i progressi furono abbastanza rapidi. Nel ´74 ero nel sud della Spagna e Portogallo e mi resi conto che con l´onda lunga dell´oceano quella tavola non andava. Era troppo lunga. Risolsi il problema segandone via un metro.
Sigi fu anche un atleta di primo piano del panorama surfistico internazionale.
Tra il ´77, quando partecipai ai mondiali a Cancun in Messico, e l´82 gareggiai un po´ in tutto il mondo.
Per l´anagrafe e per lo sport lei era Sigi, un uomo, che mascherava Annabella...
In quegli anni dovevo nascondere la mia sessualità. Per me era molto doloroso doverlo fare. Quando finalmente negli anni Ottanta individuai la via d´uscita e mi mostrai per quello che ero, la situazione si ribaltò.
In che senso?
A quel punto io stavo bene con me stessa, avevo raggiunto il mio equilibrio. Era la società ad avere problemi nei miei confronti.
E il windsurf?
È una grande passione, per cui continuai a praticarlo. Dopo l´agonismo mi dedicai all´attività di istruttore. Avevo tre scuole: alle Hawaii, a Malta e a Torbole sul Garda. All´interno della Federazione tedesca mi occupavo di formare ed esaminare gli istruttori.
Discriminazioni?
Mi allontanarono immediatamente. Nella lettera scrissero che nessuno uomo avrebbe mai accettato di prendere ordini da una donna.
In fondo era il segno che era stata accettata come donna. E dunque discriminata...
Il windsurf, specialmente in quegli anni, è sempre stato considerato uno sport molto macho.
Un atleta che cambia sesso pone dei problemi sportivi: in che categoria deve gareggiare?
Se sul mio passaporto c´è scritto Annabella Claudia Hofmann, vuol dire che devo gareggiare tra le donne.
Qualcuno potrebbe obiettare che i risultati sportivi, e quindi la competizione, sarebbero falsati.
Il discorso è molto complesso. Non ci sono solo due sessualità, uomo e donna, ma molte altre. Questo perché il sesso non ha una, ma almeno cinque componenti: il sesso determinato dai cromosomi, quello degli ormoni, dei ricettori che ricevono gli ormoni, il sesso funzionale, il sesso fisico, cioè l´aspetto di ognuno di noi. E non sono parametri indipendenti, ma si influenzano.
Tutto questo cosa significa?
Faccio un esempio. Una persona può avere molti ormoni maschili, ma pochi ricettori. In tal caso avrà un aspetto molto femminile. Le possibili combinazioni di queste variabili, determinano la nostra sessualità che dunque non è limitata a due sole categorie.
Okay, ma andiamo sul pratico: Annabella ha la massa muscolare di Sigi e dunque in una gara di surf sarebbe avvantaggiata...
Non è così: Annabella non è affatto Sigi con un altro sesso perché la fisiologia è cambiata. Modificare sesso significa anche assumere ormoni e questo riduce la massa muscolare, la pelle diventa più morbida, il grasso aumenta del 10-15%.
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