RIFLESSIONI SULLE ELEZIONI POLITICHE 2006
del 12 Aprile 2006
di Mirella Izzo

Vince l'Unione, perde il "movimento"

Immodestamente mi inserisco nella valutazione post elettorale che il nostro sito "amico" Gay.tv ha voluto mettere in risalto con una doppia valutazione contrastante, fra l'editorialista principale dello stesso sito e l'opinione del super portale "Gay.it" che invito a leggere alla pagina seguente: (http://www.gay.tv/ita/magazine/we_like/dettaglio.asp?i=2122.

Mi inserisco facendo una valutazione più sul voto GLBT che non sul voto generale, sebbene le due cose siano intimamente interconnesse.
L'Unione dunque ha vinto, ma fra i partiti laici che hanno dato un impegno chiaro e netto a favore dei diritti delle persone GLBT, solo "Rifondazione Comunista" può davvero "ridere". Gli altri navigano nell'ambito delle aspettative pre elettorali e "La Rosa nel Pugno" addirittura crolla al di sotto del minimo "garantito" di tutti i sondaggi.
In ogni caso la componente "laica" in Parlamento è drammaticamente minoritaria. Difficile peraltro identificare quanta parte della lista dell'Ulivo potrà essere conteggiata fra chi perseguirà una posizione laica, e questo a causa dell'accorpamento di due partiti (DS e Margherita) che, ad esempio sulle Unioni Civili e sulla "procreazione assistita", tanto per citare due esempi, hanno posizioni diametralmente opposte.
Io non credo che ci troveremo di fronte ad un governo di "legislatura", ad un governo di 5 anni, né credo che i tentativi di Berlusconi di "contestare" la risicata maggioranza andrà a buon fine.
La prospettiva più credibile è che Prodi tiri avanti per due o tre anni, cercando di "sfruttare" la congiuntura favorevole dell'economia, e approvando alcuni provvedimenti economici che anche un cieco avrebbe visto come indispensabili per il rilancio dell'economia tranne il governo Berlusconi (ovvero una riduzione delle tasse sul lavoro e non sui redditi e per di più fatta in modo così diseguale), per potersi ripresentare alle elezioni e chiedere al "popolo sovrano" una maggioranza più ampia al fine di poter continuare il proprio lavoro. Se in un paio di anni Prodi riuscirà a rilanciare anche di una "virgola" l'economia, se riuscirà a far aumentare di un paio di virgole il potere di acquisto dei salari e stipendi, se riuscirà a rendere meno gravosa fiscalmente l'assunzione di personale anche per le piccole aziende; se riuscirà a far tutto questo, perché continuare ad andare avanti rischiando ogni volta di "andare sotto" per qualsiasi "senatore con l'influenza?
Prepariamoci a rivotare fra un paio di anni se le cose andranno bene. Si, perché c'è anche l'ipotesi che gente come Mastella - che ha la metà dei voti della Rosa nel Pugno ma per "legge elettorale" si becca tre senatori e la RnP zero - si metta a fare il finto "terzo polo" diventando cruciale per l'approvazione di ogni legge. In questo caso lo scenario più probabile sarebbe quello della nascita del "terzo polo" centrista e democristiano con una "Unione" perdente in partenza.

Ma immaginiamo che lo scenario sia quello migliore: quali leggi avranno priorità per un governo che pensa di ripresentarsi più forte alle urne dopo due o tre anni? Quelle economiche, ovviamente e poi quelle "pacifiste" perché risultano molto popolari e trasversali.
Le questioni GLBT? Una cosa è certa a mio parere: una leggiucchietta sulle Unioni Civili la faranno. Brutta come il Governo Berlusconi ha fatto brutta la legge contro le discriminazioni per orientamento sessuale obbligato dal Parlamento Europeo. Non saranno i "Pacs", non tutti i diritti verranno garantiti. Solo quelli piu' "umanitari" e comunque a decidere quali saranno i "diritti concessi" sarà la Margherita: nessun altro potrà mettere "veto" (a meno di non disgregare l'Unione e andare a voto anticipato con una "disUnione" sfracellata.
Credo che la paura del Berluska sia sufficiente a non far far "cazzate" di questo genere anche se la mano sul fuoco mi guardo bene dal metterla.
Avere una brutta legge sulle Unioni Civili significa avercela per molti anni così. Rimettere mano a quella legge richiederebbe una "rivoluzione" elettorale davvero inimmaginabile oggi.
Siamo un paese cattolico che desidera, in maggioranza, uno Stato Confessionale. Questa è l'amara verità per chi, come me, lottava per i diritti LGBT, per i diritti delle persone Transgender, ma anche per uno stato laico su tematiche non strettamente legate alla "causa dei diritti delle persone GLBT".
Alessio De Giorgi, direttore di Gay.it è fra quelli che sostengono che tutto sommato è meglio un "uovo oggi che una gallina domani" e che dobbiamo "incassare" quel che le condizioni oggettive del paese ci consentono. Lo stesso accusa la moderatissima Arcigay di aver sposato in questa campagna elettorale una posizione massimalista (mentre semmai è stata ArciLesbica ad avere una posizione "astensionista" fino agli ultimi giorni in cui ha dato finalmente una indicazione di voto generica ai partiti laici dell'Unione). In ogni caso davvero non riesco a credere che una posizione più morbida verso il programma dell'Unione avrebbe spostato qualche voto di quel paio di milioni di gay, lesbiche e trans garantiscono direttamente e che diventano un po' di più tenendo conto che almeno la metà dei genitori, dei fratelli e la totalità degli amici etero delle persone LGBT sono solidali verso i nostri diritti.
Ma allora chi ha sbagliato? C'è qualcuno che ha sbagliato davvero? Avremmo potuto spostare più voti verso i partiti laici dell'Unione? Solo Rifondazione c'è riuscita pienamente ed allora bisognerà pur fare una riflessione un poco più analitica della ripartizione dei voti fra i partiti laici del Centro Sinistra.
I due estremi che possiamo prendere sono proprio "Rifondazione Comunista" e la "Rosa nel Pugno". Entrambi i partiti si sono "candidati" a rappresentarci ma solo uno è stato premiato, nonostante sia stata la RnP la più netta (o se si preferisce, la più massimalista) nel difendere le Unioni Civili.
Il voto GLBT paga o non paga? Perché se dovessimo scoprire che "non paga", possiamo dire "addio" alla nostra bella "primavera dei Diritti" (a meno di non fondare davvero un partito LGBT per contarci una volta per tutte, con tutti i rischi che comporterebbe una tale scelta).
A mio parere paga almeno un paio di punti di cui la sola Rifondazione Comunista ha goduto alla Camera dei Deputati.
A questo punto la domanda sorge spontanea, specie a me che ho sostenuto la Rosa nel Pugno in queste elezioni: perché Rifondazione ha calamitato una discreta percentuale di voti GLBT e la RnP no? Perché non è abbastanza di "sinistra"? Ma da quando in qua il 100% dell'elettorato GLBT è di sinistra? Ricordo ancora con un certo disgusto un sondaggio risalente al periodo precedente le scorse elezioni in cui emergeva che l'uomo più amato dalle trans e dai trans era "Silvio Berlusconi".
Dopo averlo provato sono certa che questa percentuale è drasticamente diminuita, ma il fatto che il PrC sia più a sinistra della RnP non è per me una spiegazione sufficiente a spiegare la capacità di "calamitare" il voto GLBT.
L'amico Giuliano Federico di Gay.tv, nell'articolo parallelo a quello di De Giorgi sostiene che è ora di finirla di sostenere che solo i candidati GLBT possono bene rappresentare i diritti negati delle persone GLBT. Ho sostenuto la stessa cosa nella mia mini campagna elettorale a favore della RnP, ma mentre lo facevo continuavo a scrivere a Capezzone, consigliando loro una candidatura GLBT forte e messa in posizione di eleggibilità. Perché dicevo due cose diverse agli elettori e al partito? Perché sebbene sia anche io convinta che non sia necessario che sia un gay o una lesbica o una trans (o un trans) a scrivere una legge buona sui nostri diritti, so anche che per molti elettori conta "il simbolo" ancor più che le parole.
Mi spingo oltre: la RnP avrebbe dovuto anch'essa candidare una persona transgender.
L'intelligenza politica di Bertinotti in questo senso è da ammirare.
Io lo posso dire con assoluta certezza. Crisalide (che è solo una di almeno un paio di associazioni trans nazionali) ha ricevuto più richieste di articoli, presenze televisive e radiofoniche in questi ultimi tre mesi (diciamo da un mese dopo la vicenda "Lapo") che nei cinque anni precedenti. In questi ultimi mesi soltanto noi di Crisalide abbiamo fatto "casting" per articoli che sono usciti (e cito a memoria dimenticando sicuramente qualcosa) per "La Repubblica delle Donne, (inserto di Repubblica), per Panorama, per "News Settimanale" (2 volte), per Psycologies, per "Donna Moderna", per quotidiani come "Libero" (si!), "Il Secolo XIX", "Corriere della Sera", più volte del solito anche sulla rubrica "Un due tre, liberi tutti" di Delia Vaccarello sull'Unità, alla quale è stato anche concesso un editoriale in prima pagina, sempre sul tema trans. Usciranno a breve articoli su "Gioia" e su "Panorama"- Siamo stati invitate/i in trasmissioni televisive su Rai 2, RaiNews 24, da Bonolis a Canale 5; radiofoniche su "radio 24" (Sole 24 ore), su Radio Popolare (più volte). Abbiamo richieste di collaborazione o supervisione per documentari e fiction a tematica trans, il documentario "Crisalidi" - prodotto da Crisalide AzioneTrans di Milano - ha appena vinto il primo premio nella sezione "documentari" del "Novara Cine Festival" (è una notizia...). E abbiamo anche rifiutato alcune proposte provenienti da Italia 1 e da altri "magazine" perché non ci davano sufficienti garanzie di serietà.
Non parlo volutamente degli speciali, dell'apertura alla tematica trans sui media gltb perché conta poco per il discorso "elettorale". Una cosa è certa: mai come ora "il trans" come argomento suscita "empatia" anche fra gli elettori "non glbt", un piccolo passo avanti rispetto alla "pietas" che ricevevamo fino a pochissimo tempo fa.
Sbaglierò, ma sono convinta che la candidatura "Luxuria" abbia pagato Rifondazione Comunista al di là della circoscrizione in cui era candidata e non è un caso che il partito non abbia avuto paura a sovraesporla. Sono convinta che la stessa candidatura sia frutto di una "indagine di mercato" del Partito o del "fiuto" di Bertinotti, nel cogliere "il cambiamento" di cui spesso - a questo punto non a sproposito - parla.
La RnP invece ha fatto battaglie ma non ha saputo trovare una persona catalizzatrice di voti per chi ha bisogno di vedere una "Imma Battaglia" per credere e mettere la X sulla scheda e non vedere una delle ultime "Tribune Politiche" in tv con un "Intini" e un "Pannella" che hanno saputo solo mostrare il primo la "rigidità e la poca capacità di trasmettere umana simpatia" di sempre, ed il secondo una totale incapacità a seguire un filo logico rispetto alle domande che gli venivano poste. Certo avrebbe fatto piacere vedere una Bonino (o un Capezzone) e un Boselli per le ultime battute. E per l'elettorato GLBT vedere una candidatura forte proveniente dal "movimento". So che ci hanno provato con Imma, invano, ma non dovevano fermarsi là. O davano un collegio sicuro ad Enzo Cucco (TorinoPride2006) o almeno alla Gigliola Toniollo, non trans, non lesbica, non gay, ma conosciuta da tutte e da tutti per il suo impegno o dovevano cercare altro e di meglio qualitativamente come preparazione politica generale.
Nonostante le mie condizioni di salute precarie, ed in assenza di altre candidature, mi ero offerta pure io (certamente non per una candidatura "finta" per riempire le liste). Io che se da una parte ero "limitata" nei movimenti dalla malattia e dalle questioni medico legali ad essa associata, potevo comunque essere in video in collegamento da Genova, io che avrei assunto simbolicamente in me sia la causa transgender (e del movimento glbt), sia quella, non meno importante, della tutela dell'handicap anch'essa sempre meno garantita dalle continue riduzioni di fondi destinati a Regioni, ecc.
Certo l'ho solo sussurrata perché non è mio costume agire altrimenti, ma se un indicativo di popolarità alla portata di tutti può essere la presenza del proprio "nome e cognome" sul motore di ricerca più famoso al mondo, ovvero Google", la dirigenza della RnP avrebbe ben potuto, in assenza della Imma, fare una piccola ricerca e candidarmi. O candidare Gigliola ed Enzo in posizione sicura. O ancor meglio, fare entrambe le cose.
Invece hanno scelto la "sponsorizzazione" della pur amica mia "Helena Velena" che, al di là dei suoi innegabili meriti storici, ha intavolato una polemica da "bordello" contro Luxuria in piena campagna elettorale, polemica finita in prima sul Corriere della Sera.
Solo questo fatto ha sicuramente dato un'immagine "casinara" dei "radicali" e fatto perdere un bel po' di voti. Una polemica che, al di là del merito, NON DOVEVA essere fatta durante la campagna elettorale!!
Mi dispiace che alcuni miei consigli dati sottovoce alla RnP non siano stati presi in considerazione perché io ci credo che almeno un punto in più il partito l'avrebbe preso e magari anche Gigliola sarebbe riuscita ad essere eletta, se messa al Senato in posizione più alta.
Onore e merito a questo punto anche ai Verdi, che pur in una campagna elettorale meno "rumorosa" hanno comunque fatto eleggere il primo senatore omosessuale (dichiairato, s'intende) d'Italia.
Agli amici della RnP, un solo consiglio: rileggersi qualche mia email inviata durante la campagna elettorale.
In ogni caso, punto più o punto meno (comunque importante), siamo lontani da un Governo che potrà permettersi di esserci amico per questioni come una "legge antidiscriminazione", una "legge per il cambio dell'indicativo di genere" per le persone transgender", una revisione della legge sulla "procreazione assistita e per la libertà di ricerca".
Siamo lontani dalla Spagna anni luce, ma anche dalla Gran Bretagna, economicamente molto più liberale che socialista, ma in tema di diritti civili e laicità dello stato, situata rispetto a noi come le famose "porte di Tannhauser" o i "bastioni di Orione" dell'indimenticabile "Roy Batty" di Blade Runner... che esordiva dicendo con un "ho visto cose che voi umani non potreste immaginare..." che nell'attualità politica di questo scassato paese potremmo tradurre con un "Ho visto cose che voi Italiani non potete permettervi di immaginare..." .
Insomma per parlare di una Italia laica e GLBT friendly dobbiamo parlare di Fantascienza...

Genova 12 aprile 2006

Mirella Izzo