SOGGETTIVA
racconto
semiserio della partecipazione alla trasmissione Selfhelp di Gay.tv
di
Mirella Izzo
Con
il buon Andrea Lorenzoni, responsabile della trasmissione quotidiana
"Selfhelp", dedicata alle associazioni GLBT, vi era stato
nelle settimane precedenti un lungo colloquio telefonico ed epistolare.
Date ballerine per trovare il giorno in cui si sarebbe parlato di transessuali
e transgender con Crisalide AzioneTrans. Poi finalmente si fissa per
il 28 giugno.. una data mica da ridere.. visto che è questo il
giorno storico che diede vita a tutti i Pride del mondo! Inoltre la
mia partecipazione chiuderà il ciclo di questa trasmissione,
che riprenderà, in diretta, a Settembre. Piccole cose che avrebbero
dovuto far aumentare il già non piccolo senso di responsabilità
rispetto ad un evento mediatico importante per la nostra associazione.
Dopo una settimana frenetica di preparazione del Pride genovese e dopo
un viaggio fatto tra le solite decine di sbalzi termici (arie condizionate,
climi torridi, ecc.) e le ultrascomode poltroncine che Trenitalia ormai
ci mette a disposizione nei "nuovi" vagoni-bus (che nostalgia
dei vecchi scompartimenti con poltrone ampie, regolabili in pelle fintissima),
arrivo invece a Milano in uno stato psico-fisico molto lontano dalla
lucidità mentale.
Una volta giunta presso la sede di Gay Tv (e dopo l'ennesimo sbalzo
termico tra le bollenti scalette di accesso e gli studi refrigerati),
arriva a prelevarmi il buon Andrea.
Mi accoglie con simpatia e con quel pizzico di frenesia che ho l'impressione
accompagni tutte le dirette tv. Mi offre da bere, mi legge la scaletta
delle domande, mi prenota il "trucco"...
Io riesco solo a chiedere dover poter fare la pipì (bagno a temperature
equatoriali) e dove potermi fumare l'ultima sigaretta"...
Sono decisamente un po' stordita e affaticata dalla settimana di lavoro
e dal viaggio, incastrato in extremis tra i miei quotidiani doveri di
lavoro che mi garantiscono un misero ma oltremodo essenziale stipendio.
Non riesco a concentrarmi. Risultato: non capisco quasi nulla di quanto
Andrea mi dice. Persino quando mi offre da bere ad un distributore automatico,
mi impappino ed esito a lungo prima di scegliere. Già in viaggio
avevo avuto un brevissimo malore che mi aveva fatto pensare: "toh..
sta a vedere che oggi faccio "la morte in diretta"... Un bello
scoop, effettivamente.
Insomma stavo lottando strenuamente contro una mente che aveva tanta
voglia di andare in vacanza ed un corpo un po' stremato. Una lotta il
cui risultato erano momenti di lucidità alternati a vere e proprie
"chiusure per ferie".
Ed è proprio in quegli sprazzi di lucidità che tento di
rassicurare il mio "Virgilio" di Gay Tv con un paio di battute
che, immagino, abbiano ottenuto l'effetto contrario.
Scena 1: Andrea mi comunica che oggi è il giorno di "chiusura"
del programma ed io ribatto con un "ah si? chiudete in bruttezza,
allora". Affermazione che - nelle mie intenzioni - voleva essere
una battuta divertente, ma che alla fine ha ottenuto solamente l'effetto
di provocare nel mio simpatico interlocutore un'espressione piuttosto
stralunata e la risposta: ".. ma dopo vai al trucco" (Andrea..
ma ti pare il modo di rispondere ad una signora che ha tanto lottato
per non avere una faccia da Piero Pelù???).
Scena 2: Andrea mi legge le domande che mi faranno gli intervistatori
tentando di concordare qualcosa. Io, consapevole solo di non star capendo
quasi nulla di quello che mi dice, gli rispondo che "si ma 'tanto
io di solito improvviso", determinando così un ennesimo,
gigantesco punto interrogativo nella sua espressione.
Non so quanto Andrea si fosse reso conto del mio stato mentale precario
del momento, ma la sensazione è che qualcosa avesse capito...
nel suo volto mi è parso di vedere - in alcuni momenti - sguardi
leggermente interdetti, nonostante il suo atteggiamento nei miei confronti
sia stato sempre gentile e cordiale...
Bon.. il "momento" si avvicina.. un gruppo di ragazzi sta
concludendo una diretta in un ampio salotto ed io passo al trucco. La
ragazza mi "ritocca" proprio mentre scopre che il suo collega,
il giorno prima, aveva truccato Carmen Consoli, la sua cantante preferita.
Lei non è mai riuscita ad incontrarla e non riesce proprio a
farsene una ragione.
E mentre lei pensa a Carmen e mi trucca io mi domando: "ma cosa
dirò? Riuscirò a dire qualcosa di sensato?". "Ma
dai, in fin dei conti parlerai di cose che conosci a memoria... hai
già fatto qualche trasmissione tv (ma registrate!) e ti è
sempre andata bene". "Sì, ok" - interloquisco
tra me e me - "ma se non capisci neppure cosa ti dicono come ti
è successo con Andrea, che fai?". Concludo la riflessione
interna con un irresponsabile iniezioni di fiducia sulla mia capacità
di "risveglio" una volta che sarò davanti alle telecamere.
Finito il trucco mi guardo allo specchio, e, vedendomi "inceronata"
mi dico: "insomma che per apparire belle in tv bisogna sembrare
di carta-pesta davanti allo specchio!!"
Arriva il microfonista: "devi far passare il microfono sotto la
camicia".. "Oddio, si vedrà la mia orribile "pancetta"
(diciamo così)... Effettuo l'operazione in profonda apnea...
sperando che nella confusione del momento, siano tutti distratti.
"Dai che tra poco si comincia", dice qualcuno... e io devo
ancora vedere in faccia i miei due intervistatori. Ma tanto io ormai
ho delegato tutte le responsabilità ad un'altra Mirella.. a quella
che inizierà a vivere appena si accenderanno le telecamere, e
continuo a vivere nella mia inebetita beatitudine.
Finalmente arrivano.. Un ragazzo ed una ragazza molto carini e cordiali,
ma io sono abbastanza assente.. osservo il mio corpo e ascolto la mia
voce che fa le presentazioni: "Piacere Mirella", "Piacere
Kata", "piacere Mattia".
Mi portano davanti ad un salottino con tre poltrone ed un tavolino.
Il tavolino è così vicino a me che mi è impossibile
accavallare le gambe...
Ora... piccolo flashback... Io sono partita da Genova con una camicetta
di lino color corda , una mini di jeans e scarpette aperte color argento-metallo.
Poi, all'ultimo istante ho"preso sù" anche un paio
di pantaloni larghi verdoni, con coullisse in vita, perché "nonsissammai"
(ragionamenti ostici da comprendere per i "maschietti", mi
rendo conto). Durante il viaggio il "nonsissamai" si è
puntualmente verificato e mi sono cambiata la gonna con i pantaloni.
Solo in quel momento mi sono resa conto che questi pantaloni color militare
facevano a pugni con i sandalini argento...
Arrivata in studio mi scocciava un po' dire.. "ora che vado in
video mi metto la mini" ("ecco lì, la solita trans
che deve ostentare abiti stereotipatamente femminili!!", mi sono
immediatamente censurata) e mi sono tenuta i pantaloni.
Nulla mi toglie dalla testa però, che qualcuno, vedendomi, abbia
pensato "Ma questa, oltre che a fare la transizione, gliel'hanno
insegnato a vestirsi???"... e chissà.. magari è per
questo che mi hanno appiccicato il tavolino alle gambe.. In questo modo,
impedendomi di accavallare le gambe, il risultato era quello di coprire
i sandalini (insomma, neppure tanto "ini".. porto il "39").
Beh, in ogni caso, benediciamo quel tavolino!
Cerco una posizione confortevole sulla poltroncina che ha una base di
seduta un po' troppo profonda e che tende a far assumere una forma a
"sacco"... Decido per stare "sulla punta" e di non
usare lo schienale ma faccio fatica a trovare una posizione comoda...
Intanto la truccatrice mi viene a dare gli ultimi "colpi"
di cipria e mi lascia un fazzolettino per detergermi dal sudore durante
la trasmissione ("ti fa segno il tecnico quando puoi usarlo",
mi dice, ma parlava ancora alla Mirella senza telecamere e quando si
sono accese le "lucine rosse", l'altra Mirella ha completamente
dimenticato l'istruzione).
Prima, ad Andrea avevo chiesto se in studio c'era una "spia",
un monitor, nel quale potevamo vederci e capire quando fossimo ripresi
e quando no, e la risposta era stata affermativa. La cosa mi aveva rassicurata
perché mi dava la possibilità di scegliere il momento
in cui "darmi una grattatina", fare smorfie, tossire, schiarirmi
la voce.. Fare insomma tutte quelle altre cose che "davanti ad
una telecamera non stanno bene".
Scopro poi con un pizzico di sgomento che la spia c'era ma che l'avevano
deliberatamente girata in modo tale che non potessimo vederci.
"Altrimenti ci si distrae", mi dice Kata...
Devo aver avuto un'espressione piuttosto sconcertata (tipo: "ehi,
con chi credi di avere a che fare? Io so stare davanti alle telecamere!")
perché subito dopo ha simpaticamente aggiunto: "almeno ci
distraiamo noi conduttori..."
Inizia il conto alla rovescia per l'andata in onda. La dolce Kata fa
la sua introduzione e mi pone la prima domanda..
Da quel momento in poi è stato un costante botta e risposta tra
me e i due ragazzi..
"Qual'è la differenza tra l'omosessualità e la transessualità?
Come vivete il fatto che voi - al contrario di gay e lesbiche - non
potete scegliere se essere visibili o meno"
"Come reagiscono in generale i genitori delle e dei trans?"
(facile, reagiscono così: "ma non potresti essere "solamente"
gay?" O lesbica se si tratta di un trans da donna a uomo)
"Come è la città di Genova?"
"La vostra associazione riesce a raggiungere la provincia, i paesini
piccoli?"
"Quali sono le attività ed i servizi di Crisalide AzioneTrans?"
Queste alcune delle domande che Kata e Mattia mi hanno posto in rapida
successione.
Poi mi chiedono di dire l'indirizzo del nostro sito e.. wow.. dopo qualche
minuto, i tecnici di studio girano la spia a mio favore e vedo, in video,
la home del sito che curo con tanto amore e poca competenza (infatti
vedo subito un errore di visualizzazione.. ach!)
Le mie risposte? Ovviamente "improvvisate". La Mirella televisiva
qualcosa si arrangia sempre di dire. Ma forse la diretta tv c'entra
poco.. forse è solo che "quando i giochi si fanno duri,
i duri iniziano a giocare" ed io modestamente, sono una vera dura..
praticamente "macha". :-)
Perché non riferisco le mie risposte? Semplice... non ricordo
gran chè di quello che ho detto (e poi io ho sempre odiato i
"riassunti", fin dalle elementari.. mentre amavo i temi, specie
se "liberi".. e quindi la mancanza di memoria e lo "sdoppiamento
di personalità" sono anche un mezzo alibi per sfuggire all'odiato
compitino).
In ogni caso, i due ragazzi sono stati professionali, amichevoli e attenti
e si sono dimostrati anche preparati (l'ho capito dalle loro riflessione
fuori copione che hanno fatto).
Forse in loro anche un poco di stupore nel vedere che quella donna dimessa
e stravolta se la cavava oltre le loro aspettative.
Toh.. riappare (ai miei occhi, lui in realtà c'è sempre
stato) il tecnico che mi doveva dare il via alla detersione del viso!
Sta facendo il conto alla rovescia.. ci dice quanto manca alla fine..
Con la coda dell'occhio vedo la scena...
Chiosa finale dei ragazzi, appuntamento a settembre, quando "Self
Help" riprenderà le dirette, e si spengono le lucine rosse
delle telecamere.
I complimenti dei ragazzi arrivano abbondanti proprio mentre la Mirella
televisiva ritornava nel suo limbo per lasciare spazio alla Mirella
della vita reale (stanca e sudata). "Uh.. devo essere andata bene",
mi dico mentre i ragazzi mi promettono che mi richiameranno a Settembre
(no, non sono stata "rimandata", come accadeva a scuola ai
miei lontanissimi tempi).
O forse tanto entusiasmo è solo la liberazione di uno "scampato
pericolo", viste le condizioni in cui sono arrivata agli "studios".
Ritorna Andrea e mi pare anche lui soddisfatto (ma più ancora
vedo in lui un po' di stanchezza).
Saluti, strette di mano, sorrisi veri e sinceri, la sensazione di essersi
reciprocamente trovati bene e poi lo "strucco"....
Pochi minuti dopo sono di nuovo per le strade di Milano, pronta a riaffrontare
i terribili sedili di Trenitalia e torna la stanchezza.. con un po'
di gioia in più però...
"In culo alla balena", Gay TV.. e continua ad essere, almeno
un po', anche "Trans TV".
E sappiatelo, secondo molte tradizioni antiche (indiane, "pellerossa")
le ed i transessuali portano prosperità e fortuna...
Smiles
Mirella
Izzo
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