TORINOPRIDE
2006
un commento di Mirella Izzo
"Il primo Pride italiano davvero LGBT"
A
Torino, sabato 17 giugno 2006, si è compiuto un fatto storico che
potrebbe sfuggire all'analisi dei più. Al di là della grande
partecipazione solidale dei cittadini torinesi, delle importanti adesioni
politiche al Pride, dei carri transgender e lesbico che raccoglievano
unitariamente più associazioni di entrambi i movimenti, il fatto
davvero nuovo - e come tale storico - è che per la prima volta
in Italia, la manifestazione torinese ha saputo realizzare il primo Pride
italiano che ha dato spazio a tutte le componenti del movimento. In modo
particolare - per quel che ci riguarda più direttamente - il primo
Pride in cui le tematiche Transgender non sono risultate un "residuo"
della manifestazione, ma presentate con pari dignità e con una
visibilità mai vista prima nel nostro paese.
Il Carro delle Associazioni Transgender Italiane (Mit, Crisalide, Gruppo
Luna) a sfilare come secondo fra i tanti presenti è stato solo
un segno di "visibilità" dietro la quale è stato
rappresentato un quadro politico in cui le istanze specificamente transgender
hanno avuto pari visibilità a quelle specificamente Gay e Lesbiche.
E' sufficiente aprire la rassegna stampa odierna per vedere che per la
prima volta, più di un media ha incluso, fra le rivendicazioni
politiche del "Pride", anche l'istanza della necessità
di rivedere la legge 164/82 sul "cambio di sesso" secondo una
logica per cui l'ìntervento chirurgico sui genitali non sia più
un passaggio obbligato, come un pegno da pagare alla società per
avere diritto alla propria vera identità di genere. Non potremmo
non riconoscere che qualcosa è cambiato rispetto al passato: che
un fatto storico per il movimento LGBT italiano si è compiuto.
Un coro di dichiarazioni e di "report" mediatici inclusivi delle
istanze di tutti, con pari dignità e visibilità per tutte
le componenti del "Movimento".
Una conquista per il movimento trans italiano che non è certamente
"esplosa" improvvisamente nella giornata del 17 ma che corrisponde
ad anni di lavoro nei quali, attraverso un lavoro capillare informativo
interno al movimento, si è guadagnato sempre più rispetto.
Un lavoro a cui ha corrisposto senz'altro (con l'unica eccezione dell'On.
Grillini che si ostina a parlare solo di gay e lesbiche) una apertura
di credito, una nuova attenzione e disponibilità da parte della
maggioranza delle Associazioni Gay e Lesbiche italiane nei confronti del
potenziale politico e culturale della comunità Transgender italiana.
E non può essere una coincidenza che un paio di giorni prima del
corteo del "Pride LGBT", un partito politico dell'Unione, la
Rosa nel Pugno, abbia presentato tre progetti di legge riguardanti i diritti
delle persone LGBT, uno dei quali espressamente dedicato all'urgenza di
porre rimedio alla carenza di diritti delle persone transgender. Speriamo
che sia solo l'inizio di un'apertura di tutti i partiti dell'Unione chiamati
ad esprimersi sulle "Unioni Civili", ma anche sulla citata legge
164, sulla legge per il "diritto d'Asilo Politico", sulla legge
per la procreazione assistita, su una legge antidiscriminazione che includa
sia l'Orientamento Sessuale, sia l'Identità di Genere.
Non possiamo pertanto che esprimere un grazie di cuore a chi ha permesso,
anzi promosso tutto questo, a tutte le Associazioni Torinesi che hanno
saputo impostare un "Pride" non discriminatorio al suo interno.
In particolar modo un grazie al "Maurice" e al "Gruppo
Luna Transessuali" che hanno saputo portare una concretezza e significatività
politica della componente Transgender del "movimento". Un grazie
anche ad Arcigay e Arcilesbica e a tutte le Associazioni che hanno firmato
il documento politico del "Pride" per aver saputo contemperare
in esso tutte le istanze del movimento e in questo modo dando allo stesso
un respiro politico decisamente più ampio. Un grazie anche a noi
stesse/i che abbiamo contribuito a scrivere quel documento e a modularlo
armonicamente.
Infine un grazie personale a Gigi Malaroda, che ha pazientemente saputo
far da tramite durante la preparazione politica del Pride fra le diverse
esigenze di tante associazioni, a Enzo Cucco, Elio Bresso, Roberta Padovano
e Christian Ballarin, rispettivamente coordinatore e portavoci del TorinoPride
2006. A Christian, portavoce transgender del Pride, il ringraziamento
particolare per avere tentato, riuscendoci, di unire almeno per un giorno
tutte le più rappresentative Associazioni Trans italiane, in un
Carro unitario che, ne sono certa, non sarà dimenticato da nessuna/o
tra chi ci ha vissuto, standoci sopra, le ore del corteo.
Per una volta un grazie anche alla maggior parte dei "media"
italiani che finalmente sembrano aver capito che il Pride è una
manifestazione gioiosa finale dietro cui vi è un evento totalmente
politico e non un "carnevale fuori stagione".
Grazie anche a quei partiti, ministri, politici che hanno rivendicato
la loro presenza fra noi.
Ultimo ma non ultimo il ringraziamento ai cittadini torinesi che ci hanno
infuso coraggio con la loro partecipazione empatica al Pride e che hanno
espresso una particolare simpatia umana al "carro Transgender".
Una frase di Porpora Marcasciano, vicepresidente del MIT mi è rimasta
nelle orecchie perché l'ho poi sentita sulle bocche di altri: "Il
più bel Pride dopo il "World Pride di Roma del 2000".
Con tutto il rispetto e il riconoscimento di impegno e amore di chi ha
organizzato i Pride degli anni scorsi, non posso che accodarmi a questo
coro.
Diritti Civili. Se non ora quando?
Che stia davvero cambiando qualcosa in Italia, nel suo popolo, nei suoi
cittadini, nei suoi "media", nella sua classe politica, nei
confronti del concetto di pari diritti a prescindere dalle "differenze"?
Mirella
Izzo
presidente onoraria Crisalide AzioneTrans - onlus
presidente nazionale protempore
Genova 18 giugno 2006
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