Contro la guerra, per i diritti senza se e senza ma il 15 e 16 giugno

 

 

 

MOS, Movimento Omosessuale Sardo 

Ali, Alternativa Lesbica Italiana 

GayRoma.it 

Arcilesbica Nazionale 

Crisalide AzioneTrans, onlus

Arcigay “Il Cassero, Bologna

MIT, Movimento Identità Transessuale

Antagonismogay, Bologna

Circolo Pink, Verona

GLO, Milano

Arcigay-Arcilesbica "Omphalos",  Perugia

Arcilesbica “Lady Oscar”, Palermo

ArciLesbica Zami, Milano AltroQuandoPalermo

AGEDO Nazionale

Fuoricampo Italian Lesbian Group Italy

Arcinuovagay, Cesena

ArciLesbica, Bologna

Di'Gay Project, onlus

Arcigay - Arcilesbica "Circomassimo", Ferrara

Circolo Mario Mieli, Roma

Bari Pride 2003

Circolo Arcilesbica, Trento

Arcilesbica-Arcigay “Pianeta Urano”, Verona

IREOS_ centro servizi autogestito Comunità Queer, Firenze

 

 

Mirella Izzo,

Eleonora Dall'Ovo,

Porpora Marcasciano,

Delia Vaccarello,

Massimo Mele,

Mauro Cioffari,

Giovanni Dall'Orto,

Elisabetta Degli Esposti Merli,

Elisabetta Biagetti,

Gabriella Romano,

Massimo Consoli,

Beppe Banchi,

Gino Carpentiero,

John Gilbert,

Imma Battaglia,

Michele Bellomo

Helena Velena,

Vladimir Luxuria

Votiamo al referendum per l’estensione dell’ art.18

Se il tuo capo può licenziarti in qualsiasi momento e senza una giusta causa, come puoi rivendicare altri diritti ed essere rispettato per le tue scelte di vita?
I lavoratori e le lavoratrici non hanno uguali diritti: per condizioni oggettive che attengono il mercato del lavoro, ma anche per scelte e condizioni personali che riguardano le culture, il genere, l’ orientamento sessuale, il paese di provenienza. Le ideologie razziste e sessiste oggi ispirate al neoliberismo privano donne e uomini di diritti fondamentali.
I pregiudizi verso le persone omosessuali e transessuali alimentano ancora discriminazioni, mobbing, emarginazioni, violenze psicologiche, molestie nel mondo del lavoro. La direttiva europea 78/2000 e il referendum per l’estensione dell’articolo 18 rappresentano insieme, un’importante occasione per estendere tutele e garanzie a tutti coloro che oggi subiscono discriminazione.
Estendere i diritti del lavoro, renderli davvero universali, è un fatto di civiltà. Siccome non c' e' pace senza giustizia, noi crediamo che il NO alla guerra globale sia fortemente legato ad una necessaria alternativa al modello neoliberista che la genera, producendo sul fronte interno, lo smantellamento di diritti fondamentali a partire dal diritto a non essere licenziati senza “giusta causa”.
Noi vogliamo concorrere alla costruzione di una diversa cittadinanza per uomini e donne, contrapposta al processo di precarizzazione che ha pervaso il sistema di garanzie e di tutele esistente, creando sempre più profonde disuguaglianze e esclusioni.
L’estensione dell’articolo 18 è una tutela immediata per TUTTI/e le lavoratrici e i lavoratori dipendenti e apre la strada all’estensione dei diritti anche per il lavoro atipico e precario che dilaga fra le donne e i giovani.
La vittoria del SI contribuirebbe fortemente ad aprire una nuova stagione per l’affermazione dei diritti di cittadinanza, sociali e civili di tutti, nativi e migranti.
La vittoria del SI determinerebbe nei fatti la prima sconfitta del governo Berlusconi, un primo stop alle politiche neoliberiste e di smantellamento dello stato sociale. Per i movimenti un avanzamento nel segno dell’alternativa e della trasformazione sociale.
Noi che ci battiamo per un altro mondo possibile, rivendichiamo una indivisibilità dei diritti sociali e civili. Per queste ragioni il 15 e il 16 giugno votiamo Sì, impegnandoci per la vittoria del referendum nelle città dove siamo presenti.